Come vendere con profitto su Amazon (e i miti da sfatare)

Dopo aver visto i consigli per  muovere i primi passi su Amazon e arrivare in poco tempo a incrementare il fatturato, oggi Giuseppe Maremonti illustra nel dettaglio i servizi offerti dalla sua agenzia di web marketing per ottenere il massimo dalla nota piattaforma e-commerce.

1)  Quali sono le richieste più frequenti legate al mondo Amazon che ricevete dalle aziende, e come cercate di soddisfarle?

La richiesta più frequente è quella di vendere di più. Molte aziende desiderano inoltre conoscere i volumi di vendita su specifici prodotti prima ancora di produrli o acquistarli; nessuno ha la sfera magica, ma con attente analisi preliminari si possono ottenere stime molto realistiche.

2)  Secondo la vostra esperienza quali sono le tempistiche perché un’azienda inizi a incrementare il proprio fatturato grazie ad Amazon?

I tempi sono molto legati alla situazione di partenza dell’impresa. Se ha già un sito web e schede prodotto pronte e confezionate adatte all’e-commerce, partire con Amazon richiede giusto i tempi tecnici di apertura di un account che vanno dai 7 ai 15 giorni in base ai momenti di traffico. Una volta caricati i prodotti, se questi hanno mercato nel giro di 15 giorni si iniziano a vedere le prime vendite e dopo 6 mesi si può avere un buon incremento del fatturato.

3)  Un e-commerce di proprietà esclude Amazon, o i due sistemi possono tranquillamente coesistere?

La migliore strategia è lavorare al meglio su entrambi i sistemi.

Sono sempre più gli utenti che dopo aver acquistato su Amazon vanno a cercare il sito web del produttore o del negozio per conoscere ulteriori dettagli e scoprire altri prodotti. Su Amazon c’è infatti molta dispersione, e spesso la persona cerca un riferimento più ordinato. La seconda ragione per lavorare bene sul sito e-commerce è che Amazon ha i suoi costi, ed è un peccato non sfruttare la scia di notorietà che genera.

Ma come si controllano contemporaneamente il sito e i vari marketplace senza incappare in errori? La carta vincente a lungo termine è creare una struttura ben organizzata, il più automatica possibile. Dal punto di vista organizzativo un aspetto che ci contraddistingue è l’uso di plugin e software per gestire in automatico le schede prodotto su tutte le piattaforme, sincronizzando prezzi e disponibilità a magazzino. Strumenti essenziali per tenere allineate le schede dei diversi marketplace con gli stessi dati, le stesse foto e le medesime caratteristiche senza dover intervenire a mano a ogni modifica.

4)  Quali servizi offre Publidesign alle imprese che vogliono vendere su Amazon?

I servizi che offriamo per la gestione di Amazon e di altri marketplace coprono l’intero processo, dal set up dell’account fino all’analisi post vendita.

Dal punto di vista operativo di occupiamo di aprire e impostare correttamente l’account e caricare i prodotti comprensivi di immagini, titoli e testi ottimizzati. Per quanto riguarda l’aspetto strategico studiamo le migliori azioni da intraprendere nel mercato di riferimento, analizziamo la competitività dei settori, posizioniamo i prodotti e il negozio.

Seguiamo poi tutta la parte di promozione del brand: registriamo il marchio, anche su Amazon, due cose distinte perché Amazon ha tutto un suo meccanismo di tutela che dà anche enormi poteri aggiuntivi, tra cui la possibilità di arricchire le schede prodotto. Senza dimenticare che spesso è il brand che pilota i contenuti dei propri prodotti, anche in caso vengano venduti da altri venditori.

E ancora implementiamo campagne di marketing, simili a quelle di Google, e seguiamo la creazione delle offerte lampo – come quelle per il Black Friday e Cyber Monday – e tutta la strategia esterna di influence marketing per aiutare i prodotti a salire di classifica. Questo è un lavoro che richiede tempo e attenzione, poiché per non essere oscurati dai competitor bisogna sempre essere aggiornati sui prezzi e sulle promozioni. C’è da dire che le promozioni hanno dei costi notevoli perché bisogna proporre sconti importanti e ci saranno commissioni molto alte da dare ad Amazon, ma sicuramente il brand ne guadagna in visibilità. Dunque anziché investire soldi in altri annunci sponsorizzati a costo per click, su Amazon pago per avere vendite aggiuntive ed essere inserito nelle aree molto famose dedicate alle offerte (vedasi la sezione riservata al Black Friday) e su cui Amazon stesso spinge particolarmente.

Infine abbiamo una gestione proattiva delle recensioni, con una strategia di acquisizione nel rispetto della policy di Amazon: qualcuno per le recensioni si affida a parenti o amici, ma Amazon ha algoritmi molto complessi e riesce a smascherare queste tecniche arrivando talvolta a bloccare l’account.

La stessa gestione proattiva riguarda i resi, le cui statistiche sono molto utili per migliorare il posizionamento e affinare i servizi e la proposta dell’azienda. Per tutto ciò utilizziamo specifici software di automazioni.

5)  Quali sono i tre miti da sfatare di Amazon?

Uno dei miti che sentiamo più spesso è che per vendere su Amazon bisogna giocare al ribasso. Questo non è assolutamente vero, anzi molti prodotti sono venduti a prezzo più alto su Amazon, poiché i venditori nei marketplace fanno leva sulla comodità per l’utente Amazon di non dover aprire un altro account e di non essere obbligato a recarsi in un negozio fisico.

Il secondo mito da sfatare è pensare che le commissioni e i costi di Amazon siano più alti rispetto agli oneri derivanti dalla gestione di un proprio sito. Oltre a dover affrontare una spesa iniziale assai più alta, per posizionare il proprio sito e-commerce e ricevere i primi acquisti bisogna fare tanto advertising online, e se non si è rodati si finisce con lo spendere molto di più rispetto a quanto avviene su Amazon.

Il terzo mito ricorrente è quello che su Amazon basti aprire un account, caricare i prodotti e aspettare i risultati. Non è così: bisogna lavorare molto sull’analisi del mercato, sul posizionamento, sul miglioramento delle schede, scattare buoni immagini, creare un brand, seguire le recensioni, adattarsi al mercato, adattare i prezzi. Un grande e costante impegno, come per un negozio reale.


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Guadagnare con Amazon: è davvero possibile?

Aiutare le piccole e medie imprese a cogliere le opportunità di business offerte da Amazon. Giuseppe Maremonti, Amministratore  e Project Manager di Publidesign Srl ci spiega le potenzialità della piattaforma e come anche per la piccola azienda sia possibile vendere con profitto su Amazon.

1)  Buongiorno Giuseppe, è davvero possibile per una piccola – media impresa oggi guadagnare con Amazon?

Sì, per la piccola – media impresa è consigliato vendere sui marketplace, anche se ha già un un e-commerce. Anzi, secondo la nostra esperienza è molto più semplice vendere con Amazon e con altri marketplace piuttosto che con un proprio e-commerce. Ovviamente dipende dal prodotto: se si cerca di presidiare un mercato saturo qualche fatica la si incontra anche con Amazon, che in questi casi si trasforma però in un ottimo ambiente per testare l’efficacia del prodotto e aggiustare le strategie.

Tra sito web e marketplace, questi ultimi sono sicuramente molto più veloci per vendere all’inizio, purché tutto sia fatto con la testa senza improvvisare. Amazon si aspetta sin da subito che le aziende presenti nel proprio marketplace siano valide, professionali e non facciano perdere tempo, tant’è che all’inizio è richiesta la creazione di una selezione dei migliori prodotti così da non riempire il catalogo con articoli che probabilmente rimarranno invenduti. Questo è uno dei blocchi che dà Amazon per garantire la qualità della sua offerta, e che per essere affrontato richiede esperienza e conoscenza approfondita delle dinamiche dello strumento.

In ultimo, un chiarimento doveroso in merito alla questione delle commissioni su Amazon. È vero che Amazon ha commissioni considerate alte – variabili dal 8% al 15% -, ma è anche vero che per iniziare a vendere con un e-commerce di proprietà sono necessarie molte più risorse, e la prima vendita spesso arriva dopo mesi: prima bisogna creare il sito, studiare una strategia di comunicazione, fare SEO, gestire l’ADV, crearsi una presenza sui social. Tutto questo  va sviluppato da zero se l’azienda non ha mai venduto online o addirittura non ha una presenza in Internet, con costi e tempi che ciò richiede. E allora sono davvero così alte le commissioni di Amazon?

2)  Quali sono i primi passi per vendere su Amazon?

Se ci sono volontà e requisiti, in base alla tipologia di prodotto si inizia valutando il marketplace più adatto. Solitamente eBay e Amazon sono le scelte più gettonate, anche se esistono altri marketplace specifici – ad esempio nel settore food – dove però ci sono molte barriere in ingresso.

Una volta individuato il marketplace ideale, ci sono diversi scenari possibili. Si può partire con un prodotto e ottimizzare le vendite, oppure analizzare il mercato e sulla base dei dati raccolti creare il prodotto con un proprio brand. Ad esempio se siamo un brand di elettronica e scopriamo che una moka elettrica è richiesta, possiamo noi stessi realizzare un prodotto simile e venderlo con il nostro marchio: sfruttando l’enorme platea Amazon si otterrà molta visibilità.

Secondo il nostro punto di vista, per guadagnare su Amazon è fondamentale valutare bene il prodotto, le immagini da usare, accertarsi che sia un prodotto di uso comune o comunque che ci sia un mercato, e per questo va fatta un’analisi preventiva. La via migliore è quando si ha un marchio registrato e si va a investire su questo. Da lì possono nascere varie strategie, come il rimandare al proprio sito web o ad altri canali.

3)  Si può avere successo su Amazon con il fai da te?

Molti pensano che vendere su Amazon sia immediato, ma non è affatto così. Di sicuro è molto più veloce di un proprio e-commerce: parliamo di uno o due mesi per muovere i primi passi, rispetto ai sei mesi o un anno per arrivare a vendere con un e-shop.

Amazon sembra semplice, ma ha tantissime regole e raccomandazioni – spesso non dette – da rispettare alla lettera. Prescrizioni che sembrano fatte apposta per mettere alla prova il venditore: non tutti infatti arrivano alla fine, anzi spesso abbandonano la piattaforma perché si trovano a dover affrontare tantissime problematiche e restrizioni. Basti pensare ai dettagli del prodotto da fornire obbligatoriamente e al fatto che bisogna convincere Amazon che si è autorizzati e si è realmente in grado di vendere quegli articoli. Si aggiungono poi tutta una serie di aspetti che emergono mentre si lavora su un account Amazon.

In ogni caso suggeriamo di affidarsi a dei professionisti, non perché vogliamo spingere ad ingaggiare un’agenzia come la nostra, ma perché l’improvvisazione costa molto cara: basta veramente poco perché Amazon decida di sospendere l’account e “bannare” definitivamente l’azienda.

4)  Perché un’impresa dovrebbe presidiare i canali Amazon? E quando invece sconsigliate di farlo?

Consigliamo quasi sempre di presidiare i canali Amazon. Gli unici motivi per non farlo sono l’assenza di prodotti interessanti e di uso comune, oppure prodotti con un margine veramente basso. In tutti gli altri casi, via libera!

Amazon ha infatti una reputazione molto alta nel settore e-commerce: un beneficio che si riversa sia sul prodotto, sia sul negozio della tua azienda. Potrai raccogliere recensioni da sfruttare su altri canali, far vedere come lavori, farti conoscere come realtà o per i prodotti / servizi che proponi.

È facile intuire come Amazon sia un utilissimo mezzo di promozione. Se non vendiamo non paghiamo nessuna spesa, se invece il prodotto vende avremo una pubblicità indiretta sul negozio, sia fisico che e-commerce. Parliamo di “indiretta” perché Amazon non permette di pubblicizzarsi direttamente, ma consente di inserire nel titolo del prodotto il nome del brand, e la persona che acquista vedrà a margine il nome del negozio. Sarà poi possibile mettere all’interno dei pacchi un talloncino dove indichiamo il sito o il negozio aziendale e un piccolo depliant con offerte specifiche per chi ha già comprato. Insomma crediamo che il budget sia ridotto e ben speso, perché oltre a vendere il prodotto ci possiamo fare pubblicità.

Le ripercussioni positive sul sito e-commerce possono essere davvero rilevanti. Spesso un cliente soddisfatto va a sbirciare i vari canali d’impresa per conoscere meglio l’azienda, e molto probabilmente farà acquisti direttamente tramite questi canali trovando i medesimi prodotti a un costo più concorrenziale. Tante volte infatti i prezzi su Amazon sono necessariamente un po’ più alti di quelli del negozio fisico, perché Amazon non ha più la politica del prezzo più basso, e chi compra tramite la piattaforma lo fa per assicurarsi l’affidabilità tipica del marchio Amazon. E qui si apre qualcosa che ha dell’incredibile: molti clienti sono disposti a spendere anche il doppio o fino a 10 volte tanto per avere la garanzia di consegna, l’integrità del prodotto e la possibilità di fare il reso. Questo è molto importante, perché la maggior parte di chi ha un sito e-commerce non è organizzato per la gestione dei resi.

Essendo Amazon di per sé così affidabile e studiato in tutti i minimi passaggi per le vendite, l’impresa potrà in maniera molto veloce affacciarsi al mondo del commercio elettronico testando i prodotti, analizzando lo spazio nel mercato e iniziando a raccogliere feedback che sono importantissimi per orientarsi. Qui entra in gioco l’alta credibilità di Amazon agli occhi del pubblico: all’utente non vengono dubbi se approda sulla pagina di un’azienda di cui non ha mai sentito parlare, ed è soddisfatto perché non deve sorbirsi la noia di aprire l’ennesimo account.

Questo è il primo ostacolo che ogni impresa proprietaria di un sito e-commerce si trova a dover superare: far creare un account a ogni cliente. Un collo di bottiglia che su Amazon non esiste… e, credetemi, fa un’enorme differenza!

Nella prossima parte Giuseppe Maremonti spiegherà nel dettaglio i servizi offerti alle imprese che vogliono vendere su Amazon da parte di Publidesign, la sua agenzia di marketing di Brescia.

Un voucher per aiutare le aziende a trovare clienti e vendere online

Si chiama Voucher per la Digitalizzazione delle PMI ed è l’opportunità per attività come la tua (PMI o micro azienda) per rilanciare le vendite e trovare nuovi clienti tramite il digital e internet.

Questo finanziamento a fondo perduto ti permetterà di creare il tuo sistema di vendite e generazione clienti con un investimento minimo rispetto ai benefici che otterrai in termine di fatturato. Prima di entrare nei dettagli ti diamo alcuni numeri per capire cosa si può fare con il web:

  • l’88% degli italiani usa internet (Report ecommerce 2017)
  • il 49% degli italiani ha acquistato online (Istat 2016)
  • il 10% delle PMI hanno effettuato vendite online (Istat 2016)
  • il 70% delle PMI sono presenti sul web (Istat 2016)
  • il 52% degli italiani è presente sui social (wearesocial 2017)
  • il 37% delle PMI usa i social media (Istat 2016)
  • il 58% delle aziende ha difficoltà a promuoversi online (Report ecommerce 2017)
  • il 39% delle aziende è soddisfatto della sua promozione online

è evidente che il mercato richiede la presenza online ma ancora molte aziende non lo sfruttano o lo fanno in modo non strategico.

Con il Voucher per la Digitalizzazione ti sarà possibile ottenere il rimborso a fondo perduto del 50% fino a 10.000 € finanziati per gli investimenti in:

  • lancio di un canale di vendita online (e-commerce o sistema di generazione clienti)
  • rinnovamento del sito web e e-commerce per favorire le vendite tramite internet
  • aumento della visibilità del brand o e-commerce tramite canali social, blog, advertising e similari

e usufruirai dei seguenti vantaggi:

  1. potrai dilazionare l’investimento fino a 6 mesi (da Marzo a Luglio 2017)
  2. tutte le piccole, medie e micro aziende con i requisiti otterranno il voucher (no clickday)
  3. creando il progetto gestiamo tutta la pratica senza costi aggiuntivi per te
  4. raddoppierai la resa del tuo investimento (creazione canale online+web marketing)
  5. sarà compresa la formazione del personale per garantire i migliori risultati
  6. per la vendita online abbiamo anche soluzioni con gestione completa della piattaforma e logistica (no costi di magazzino, no costi di personale, no problemi di pagamenti e spedizioni, anche all’estero)

Il voucher è a fondo perduto e viene riconosciuto a tutte le micro, piccole e medie aziende, studi professionali e liberi professionisti che non siano del settore Agricoltura o Pesca, che siano iscritti al Registro delle Imprese entro la richiesta, che ne facciano richiesta entro il termine previsto. L’ammontare del voucher viene calcolato sulla base del progetto e viene erogato una volta documentate le spese sostenute.

Se vuoi sfruttare questa occasione per rilanciare la tua attività tramite internet, contattaci perchè noi ti possiamo offrire la soluzione ottimale:

  • Progetto personalizzato per sviluppare le vendite tramite l’online (con minimo di spesa garantita)
  • Formazione del personale interno
  • Gestione completa della richiesta
  • Adeguamento del progetto all’importo erogato
  • Frazionamento dei pagamenti
  • Rendicontazione periodica del progetto

Per approfondire questa possibilità ti lasciamo il link ufficiale dove troverai tutti i documenti pubblici:

Voucher per la digitalizzazione delle PMI – MISE

 

E commerce: come aumentare velocemente le vendite

Riassumendo: ci sono una serie di attività che puoi fare per aumentare le vendite dell’e comemrce senza modificarlo : newsletter, gestione commenti, messaggi automatici, re-marketing. Se vuoi saperne di più leggi questo articolo

Consigli per aumentare le vendite dell’eCommerce con i contenuti

Prima di elencarti le operazioni che ti permetteranno di aumentare le vendite del tuo eCommerce senza che tu debba modificarlo, ci sono alcuni parametri da rispettare che dovresti verificare sul tuo negozio online.

Articoli con titoli comprensibili e descrizioni utili

Ci sono vari eCommerce che utilizzano come nome prodotti dei codici indecifrabili che principalmente richiamano quelli del produttore; questi però non aiutano Google nell’indicizzazione, nè l’utente nella navigazione (a meno che la ricerca non avvenga nella maggioranza dei casi per codice, in questo caso è accettabile). Le descrizioni dei prodotti sono una nota ancor più dolente dei titoli. Quando ci sono (perchè alcuni neanche le mettono) capita spesso di vedere la fiera del copia ed incolla, oppure son completamente sterili di informazioni per gli utenti.
Diciamo una volta per tutte che:

Google non apprezza i contenuti miseri o duplicati e quindi non li posiziona.

Immagini con nomi comprensibili e di qualità

Molti inseriscono nei propri eCommerce immagini con nomi senza significato, tipo immagine1.jpg o 03032016.png. Questa pratica nuoce al posizionamento della pagina e delle immagini. Tieni presente che per l’acquisto il cliente si basa molto anche sulle immagini; più punti di vista e dettagli permetti di vedere e più faciliterai l’acquirente.

Consigli per incrementare le vendite dell’eCommerce con le azioni commerciali

Dato per scontato che il tuo eCommerce non abbia grossi problemi di usabilità o indicizzazione, ci sono delle attività che puoi svolgere, senza agire per forza sul tuo negozio, per aumentare le vendite online.

La prima è utilizzare il database di utenti e clienti che si sono registrati per tenerli informati sulle ultime novità. Potresti creare dei flussi email personalizzati. Con questo sistema le comunicazioni più interessanti che puoi fare sono :

  • segnalare promozioni ed offerte
  • informare dell’arrivo di un prodotto prima non disponibile
  • proporre prodotti logicamente correlabili agli acquisti già effettuati (cross-selling)
  • proporre il cambio con prodotti di miglior qualità e più costosi (up-selling)
  • invitare ad eventi dimostrativi
  • parlare di un nuovo interessantissimo ed esclusivo prodotto

Sicuramente almeno una delle opzioni sopra citate è applicabile al tuo tipo di eCommerce.

Un’altra “arma” a tua disposizione è la gestione dei commenti, recensioni e richieste di informazioni. Che tu le faccia tramite il sito, via email, sui social o su altra piattaforma, puoi usare queste occasioni per innescare ulteriori vendite con una delle casistiche sopra indicate.
Come fare? Se un cliente ti fa una recensione poco positiva su un prodotto tu puoi contattarlo per capire come mai non è soddisfatto; contemporaneamente puoi proporgli di ritirare il prodotto scontando l’acquisto di uno più adeguato a lui. Un altro esempio potrebbe essere un cliente che cerca un pezzo di ricambio per un vecchio articolo a cui puoi proporre la riparazione, oppure l’acquisto del modello avanzato con tanto di garanzia ed assistenza. Gli esempi sono praticamente infiniti. Devi tenere sempre presente che ogni contatto è un’occasione di vendita. Le stesse recensioni potrebbero diventare una newsletter che testimonia la qualità del tuo eCommerce o di uno specifico prodotto.

Non dimentichiamoci del re-marketing! Quando un visitatore entra nel tuo eCommerce, potrai “inseguirlo” attraverso il web continuando a fargli apparire l’articolo che ha visionato nel tuo sito. Sarà capitato probabilmente anche a te di andare su un eCommerce e poi trovare su Facebook la pubblicità proprio di quel prodotto. Che coincidenza! Verrebbe da dire così; invece sono i nostri cari Cookies che l’utente ha accettato all’inizio della navigazione.

Un altro strumento interessante ed un po’ sottovalutato sono i carrelli abbandonati e lista dei desideri. Alcuni eCommerce danno la possibilità di registrare i carrelli non evasi o liste dei desideri associandoli all’indirizzo mail dell’utente registrato. Potresti utilizzarli per contattare successivamente l’utente ed avvisarlo: “gentile cliente, ti avvisiamo che l’articolo xxxx a cui eri interessato è in offerta fino al xxxxx. Approfitta di questa occasione irripetibile.”

Prova a mettere in pratica alcune di queste azioni e vedrai sicuramente un aumento delle vendite.

Le Automazioni fanno aumentare le vendite dell’e commerce

Tutte le attività che ti abbiamo indicato possono essere svolte manualmente senza utilizzare particolari software; ovviamente sarà maggiore il dispendio di tempo per progettarle e gestirle. Noi ti consigliamo di utilizzare soluzioni che automatizzino queste procedure permettendoti di risparmiare tempo e gestirle meglio. Uno strumento particolarmente utile per un’eCommerce è quello che gestisce le newsletter ed i messaggi di risposta automatica. Noi ti consigliamo MailChimp e qui puoi trovare la guida in italiano che abbiamo elaborato: MailChimp guida all’uso in italiano.

Se questo articolo ti è servito condividilo, potrebbe servire ad altri. Se invece hai dei dubbi o vuoi dire la tua scrivi un commento.

Hai un sacco di contatti mail ma non sai come usarli per il tuo e commerce? Allora leggi FARE EMAIL MARKETING CON MAILCHIMP

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Creare un Ecommerce che funziona passo 8 di 10

Seleziona il team giusto per te

Riassumendo: quali sono i criteri da tenere in considerazione per selezionare il team migliore che sviluppi il tuo e-commerce? La valutazione è simile a quella di un potenziale fornitore. Ispirandoci ad un “white paper” elaborato da IBM nel 2013 vi daremo alcune indicazioni molto utili. Leggi l’articolo per sapere quali sono.

Ora che hai individuato con maggior precisione qual è il tuo obbiettivo e cosa ti potrebbe servire per raggiungerlo, è il momento di scegliere il team che creerà il tuo E-commerce e la sua attività di web marketing.

Selezionare un fornitore non è mai una cosa semplice, soprattutto quando non lo si conosce; il problema della “scelta migliore” è talmente sentito che persino una multinazionale come IBM ha creato un documento contenente le linee guida per scegliere al meglio. Abbiamo analizzato i 10 aspetti indicati nel documento (che potete scaricare qui Dieci criteri per selezionare un provider di servizi gestiti ) e riteniamo che questi siano applicabili anche a questo contesto.

Aspetto 1 – Profondità di competenze ed esperienza

Il o i fornitori che selezionerai dovranno sicuramente avere una competenza che vada oltre la semplice elaborazione di un sito web o e commerce. Per avere successo il tuo e commerce ha bisogno di competenze interdisciplinari che coprano i molteplici aspetti tecnici, comunicativi e di marketing. Ci dovrà essere un fornitore capo fila che abbia sufficienti competenze per coordinare le figure specializzate nelle varie discipline, una sorta di Project Manager esterno. Il famoso e commerce “chiavi in mano” che ti porterà via solo il tempo necessario (sprecheresti il tuo tempo pensando di dare consigli a professionisti di settori diversi da quello in cui sei esperto). L’esperienza è il miglior indicatore di questa competenza interdisciplinare; chiedi al fornitore che lavori ha effettuato, in che ambiti ha avuto esperienze, a quali altri professionisti si appoggia, che struttura. Tenta di capire se si tiene aggiornato costantemente sulle evoluzioni del web e se è abituato a capire le necessità del cliente per proporgli la soluzione più adatta.

Aspetto 2 – Approccio proattivo

Consulente o semplice esecutore? Trattandosi di un servizio altamente consulenziale non devi rivolgerti ad un “meccanico” del web che deve semplicemente mettere in pratica quello che tu gli dici di fare. E’ il fornitore che deve impegnarsi per capire cosa ti serve e poi ti deve indicare come ottenerlo. IBM parla dell’approccio “break/fix”, cioè rivolto all’aggiustamento e quindi con obbiettivi a brevissimo termine. Informarsi su come il fornitore intende operare per massimizzare la redditività del tuo investimento è assolutamente consigliabile. Non devi dire al fornitore cosa deve fare ma cosa ti deve far ottenere.

Aspetto 3 – Allineamento con le best practice di settore

Se hai fatto quanto indicato nei precedenti 7 punti ti sarai fatto sicuramente un’idea, seppur generica, di come si muovono la concorrenza ed il mercato. Sebbene ogni fornitore abbia il suo modo di operare, ci sono quelle operazioni da effettuare riconosciute un po’ da tutti come “attività utili a portare risultati”, dette anche “best practice”. Cose del tipo E-commerce mobile compatibile, ottimizzato per i motori di ricerca, leggero e semplice, sono alcune tra le caratteristiche riconosciute come indispensabili. Ti consiglio quindi di partecipare a qualche corso, seminario o workshop dedicato alle aziende che vogliono fare attività tramite il web; ti terrai costantemente aggiornato su quali sono le best practice e così saprai cosa pretendere dai tuoi fornitori.

Aspetto 4 – Processi coerenti, gestione delle conoscenze e visibilità complessiva dei servizi

Il tuo fornitore deve essere disponibile a chiarirti quale sarà il processo che lo porterà a fornirti quanto hai chiesto. Dovrà essere trasparente nello spiegare l’organizzazione e gestione del lavoro, aspetti negativi compresi. Non dovrà estraniarti dal processo di creazione e presentarti la soluzione bella e finita; ti dovrebbe coinvolgere tenendoti aggiornato sullo sviluppo per le parti che ti interessano.

Aspetto 5 – Supporto per ambienti “multisector”

IBM parla di multivendor, cioè di diverse case produttrici, ma il discorso si applica perfettamente anche al Web. Come già detto ci sono svariate competenze che vengono tirate in ballo e svariate soluzioni utilizzabili (social, app, mailing, adv, video, ecc.). Calza perfettamente la frase del documento IBM che citiamo testualmente “Un fornitore di servizi veramente indipendente dal fornitore dovrebbe svolgere il ruolo di consulente tecnologico di fiducia, aiutandovi a selezionare le tecnologie che forniscono la soluzione migliore per il vostro business.”

Aspetto 6 – Conoscenze globali e risorse locali

Il fornitore ideale dovrebbe fornirti tutte le risorse necessarie alla tua attività locale ma essere anche in grado di aiutarla a superare i confini dettati dal commercio e comunicazione “tradizionali”. Praticamente devi saper guardare un po’ più avanti; capire se il fornitore che stai esaminando oltre ad essere perfetto per le tue attuali necessità, lo sarà anche per quelle future che puoi già immaginare.

Aspetto 7 – Rispondere del livello del servizio e delle performance

Qui tocchiamo un tasto dolente; se dicendo di voler fare un E commerce si viene assaliti da una selva di fornitori, se cominci a dire che vuoi qualche garanzia sui risultati è facile che alla fine non ti arrivi neanche un’offerta. E’ ovvio che una Web Agency non può assumersi il tuo rischio di impresa se non riuscirai a vendere online; è pero altrettanto evidente che se il fornitore è conscio dei reali frutti che la sua CONSULENZA può dare, dovrebbe assumersi le colpe nel caso che prometta cose improbabili o impossibili, oppure non ottenga alcun risultato attinente all’attività da lui svolta (posizionamento sui motori di ricerca, feedback utenti, aumento costante delle visite e delle conversioni, ecc.). Ovviamente non puoi pretendere niente se non fai quello che ti viene detto di fare.

Aspetto 8 – Ampio portafoglio di servizi allineati al tuo modello di business

Affidarsi ad un’azienda per sviluppare la tua piattaforma E commerce, poi ad un’altra per elaborare i contenuti, ad un’altra ancora per le campagne a pagamento, ad un’altra per gestire i social, e via dicendo, ti permetterà forse di aver a che fare con esperti di ogni campo ma creerà dei compartimenti stagni. Il rischio è la totale assenza di sinergia che porterebbe a sprecare forze invece di ottimizzare gli investimenti. Un fornitore un po’ meno specializzato ma più poliedrico ti permetterebbe di avere un solo referente con cui doverti interfacciare (l’interfacciamento umano resta ancora il principale problema nel rapporto cliente-fornitore).

Aspetto 9 – Prospettive ed innovazione

Citando alla lettera il documento di IBM, il fornitore “Possiede spunti o esperienze esclusive che possano illuminare sui futuri cambiamenti tecnologici o di mercato? Quali vantaggi competitivi si potrebbero guadagnare dall’accesso o, meglio ancora, dalla collaborazione con la funzione Ricerca e Sviluppo del fornitore?”. Il fornitore che sceglierai dovrebbe essere in costante evoluzione facendo formazione e ricerca. Perchè? Perchè il marketing sul Web è perennemente in trasformazione e non ci si può adagiare sugli allori. Se chi ti consiglia non si aggiorna, non potrà consigliarti al meglio.

Aspetto 10 – Stabilità e reputazione

Prima di “fidanzarti” dovresti informarti sul tuo fornitore. Sentire cosa dicono altri clienti, vedere da dove viene, capire se è neofita del settore o se vanta un’esperienza pluriennale. Dovresti capire se ha avuto una costante crescita ed evoluzione. Diffida da quelle aziende che ti propongono le stesse cose che proponevano ai loro clienti 3 o 4 anni fa. Cerca anche di capire quali sono i suoi obbiettivi per il futuro e se in questi ci sarai anche tu.

Approcciarsi ad un’offerta per lo sviluppo di un business di vendita online in modo superficiale è il modo migliore per buttare tempo e soldi. Siccome si parla di qualche migliaia di Euro, è meglio valutare bene i preventivi che hai in mano. Decidi solo quando sarai certo di aver capito la scelta che stai facendo.

Hai fatto quest’operazione per il tuo E commerce? Se hai cominciato a leggere il blog da questo articolo ti consigliamo di partire da Creare un Ecommerce che funziona passo 1 di 10.

Creare un Ecommerce che funziona passo 7 di 10

Branding, la tua azienda è differente

Riassumendo: in questo articolo, che fa parte di una serie di 10  su come avere successo con un E commerce, spiegheremo come e perchè differenziare la tua attività dalle altre evitando di dover lottare sempre e solo sul prezzo. Per sapere qual’è il tuo valore differenziante leggi l’articolo.

Cos’è il Branding? Wikipedia ci dice che è l’attività di Brand Management, cioè l’insieme delle azioni di marketing che hanno lo scopo di creare nel cliente un’immagine riconoscibile e riconducibile ad uno o più valori dell’azienda.

Perchè è importante il Brand? Serve ad evitare che il cliente paragoni l’attività alla concorrenza semplicemente sulla base di criteri di convenienza quali ad esempio: prezzo, disponibilità, struttura, marca, e via dicendo. Il Brand è una visione dell’attività legata ai valori che la stessa comunica. Ne deriva che un cliente possa scegliere un Brand piuttosto di un altro, che sarebbe per lui più conveniente, perchè lo ritiene più vicino alla propria visione.

Cosa serve per fare Branding? Innanzitutto individuare un valore della tua attività che pensi possa renderti differente dalla concorrenza. A prima vista sembra facile, eppure richiede un po’ di tempo per ragionare ed una buona dose di onestà.

Siamo sicuri che la tua attività ha molte caratteristiche positive ma, purtroppo, non tutte sono rare, non tutte sono capite o desiderate dal cliente. Sul fondo dell’articolo troverai una serie di domande che potrebbero aiutarti per individuare i tuoi valori differenzianti.

Una volta che avrai stabilito in cosa la tua azienda è differente dalla concorrenza dovrai essere in grado di comunicare questa “diversità” anche sul tuo sito E commerce. Il consiglio migliore che possiamo dare è di far scrivere i testi principali del sito ad un Copywriter che tenga presente i valori che vuoi comunicare; questo perchè non è facile comunicare dei concetti e contemporaneamente scrivere un testo che faccia posizionare la pagina sui motori di ricerca.

Sui canali di diffusione che utilizzerai, tra cui i social, dovrai sempre tenere presente questi valori mantenendo un filo logico nella tua comunicazione. Ad esempio il blog www.mypetshero.it ha come valore principale l’idea che i cani, non importa di che tipo, abbiano tutti delle grandi potenzialità inespresse che i loro proprietari dovrebbero incoraggiare tramite il gioco. Sulla community Facebook di questo blog fb.com/mypetshero.it si comunica seguendo lo stesso filo logico.

Domande utili per individuare il tuo “valore differenziante”

Se preferisci puoi richiedere gratuitamente il questionario completo in formato pdf :

Richiedo il questionario gratuito

  1. Vuoi parlare della tua attività o dei prodotti e servizi?
  2. Quali sono le principali caratteristiche positive della tua attività? (se hai scelto attività)
  3. Scegli i prodotti o servizi più interessanti. (se hai scelto prodotti/servizi)
  4. Quali sono le caratteristiche che li rendono particolarmente interessanti? (se hai scelto prodotti/servizi)
  5. Scegli una caratteristica, la principale, per ogni prodotto/servizio (se hai scelto prodotti/servizi)
  6. Le caratteristiche sono tangibili, dimostrabili e calcolabili?
  7. Elenca i principali pregi dei tuoi principali competitor o dei loro prodotti
  8. Dovendo stabilire una percentuale, quanto percentualmente il tuo Valore incide sul risultato finale per il cliente?
  9. Come fai a rendere comprensibile il Valore al cliente?

Se sei arrivato fino in fondo a questo articolo speriamo che tu l’abbia trovato utile ed interessante; lascia un commento per esprimere il tuo punto di vista in merito. Hai fatto quest’operazione per il tuo E commerce? Se hai cominciato a leggere il blog da questo articolo ti consigliamo di partire da Creare un Ecommerce che funziona passo 1 di 10.

 

Quanto costa un sito web professionale? Capire quanto spendere e perché.

Quanto costa un sito internet professionale

Il costo di un sito internet professionale può essere vista in due diversi modi: una spesa oppure un investimento. Nel primo caso probabilmente  acquisti qualcosa che serve solo a soddisfare la tua voglia di averlo. Nel secondo caso vedi il sito internet come uno strumento professionale per supportare la tua attività commerciale e aziendale. Ecco alcune indicazioni sul costo che dovrebbe avere un web site professionale (sviluppato da professionisti e non da parenti o amici), derivate dalle nostre esperienze.Continue reading

Creare un Ecommerce che funziona passo 6 di 10

Rivedi i tuoi obbiettivi

Siamo arrivati a metà del percorso. Fin’ora ci siamo dedicati a capire qual’è il nostro obbiettivo da raggiungere con l’ecommerce, abbiamo stabilito un budget di soldi ed energie da spendere nel progetto, verificato come si muove la concorrenza, ci siamo fatti un’idea del mercato tramite il volume delle ricerche e costruito con questi dati uno o più figure di cliente tipo (Personas).

Possiamo dire che all’inizio ci siamo basati sul nostro intuito e sulla prima impressione; ora abbiamo raccolto dei dati che ci permettono di verificare se la nostra idea iniziale fosse corretta, da aggiustare o, se necessario, da stravolgere. Prenditi il tempo necessario per ri-definire i tuoi obbiettivi guardando e riguardando i dati; se questi ti dicono che stai sbagliando devi avere il coraggio di correggere il tiro.

Ricordati che la Home Page di un ecommerce deve avere un solo obbiettivo, al massimo due, per essere efficace. Lo stesso vale per il percorso che si studierà nel sito, ed ancor prima sui canali comunicativi, per guidare gli utenti fino all’effettuazione di una o più azioni.

Non diciamo di fare tabula rasa delle idee iniziali; semplicemente prendile per quello che sono delle intuizioni che vanno poi convalidate dai numeri. Di conseguenza potrete anche ridefinire il budget (al ribasso o al rialzo) perchè ora sai con maggior certezza dove andranno spese le tue risorse e cosa queste potranno rendere.

Nel prossimo articolo vedremo come distinguersi dagli ecommerce dei nostri concorrenti.

Hai fatto quest’operazione per il tuo E commerce? Se hai cominciato a leggere il blog da questo articolo ti consigliamo di partire da Creare un Ecommerce che funziona passo 1 di 10.

Creare un Ecommerce che funziona passo 5 di 10

Costruisci le tue Buyer Personas 

I passaggi fin’ora illustrati costituiscono la preparazione necessaria a focalizzare tutto il tuo impegno su un solo obbiettivo: convincere le Persone che sono il tuo “cliente tipo”. Maggiori saranno gli sforzi dedicati a raggiungere un singolo traguardo e prima questo verrà ottenuto; più le energie verranno frazionate tra diversi obbiettivi e minore sarà la tua probabilità di successo per ognuno di essi.

Ora è il momento di definire con esattezza qual è l’aspetto, o meglio le caratteristiche, del “cliente tipo” che vuoi acquisire con il tuo e-commerce; praticamente l’archetipo del cliente perfetto! Questo è chiamato in gergo Buyer Personas. Se dall’esperienza e dalle ricerche effettuate abbiamo stabilito che il cliente ideale appartiene ad una certa categoria professionale, che ha determinate passioni o che acquista per particolari motivazioni dobbiamo preparare l’ambiente più congeniale per lui.

Devi anche immaginare quali potranno essere i fattori che impediranno l’acquisto e prevenirli; ad esempio se gli articoli costano più di altri, dovrai aspettarti che l’utente si domandi il perchè. Questo “perchè” non risolto probabilmente bloccherà l’acquisto. Dovrai giocare d’anticipo e prevedere la risposta a questa domanda; questa varierà in base alla “Personae” del tuo “cliente tipo”. Ad esempio, se i tuoi articoli costano di più perchè fatti di un materiale più pregiato, la Buyer Personas amerà probabilmente i prodotti di qualita; ne consegue che all’interno di ogni scheda articolo evidenzierai questo pregio, lo proclamerai anche nella home page; in tal modo eviterai anche che clienti interessati poco alla sostanza e troppo al prezzo ti facciano perdere tempo con telefonate, email o visite.

Se invece la Buyer Personas è alla ricerca del miglior rapporto qualità prezzo, spiegherai che i prodotti hanno un costo più alto perchè rendono e durano di più.

Se pensi di non avere dati a sufficienza per creare le tue Buyer Personas, ti  possono venire in aiuto i social come Facebook e Google+. Tramite questi potresti colloquiare in gruppi di potenziali clienti e capire il loro pensiero; oppure creare dei piccoli sondaggi online per raccogliere dati in modo anonimo. Uno strumento gratuito particolarmente interessante per fare questionari online sono i Moduli di Google Drive; Facebook ti da la possibilità di caricare delle applicazioni gratuite sulla tua pagina per fare sondaggi (nella barra di ricerca del social sarà sufficiente inserire il termine “poll” cliccare sulla lente e poi su Applicazioni).

Creare una scheda per ogni tua Buyer Personas ti renderà più semplice scrivere contenuti dedicati a lei, un po’ come averla davanti a te.

Hai fatto quest’operazione per il tuo E commerce? Se hai cominciato a leggere il blog da questo articolo ti consigliamo di partire da Creare un Ecommerce che funziona passo 1 di 10.

Sfida 2 Player?

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Come utilizzare le Buyer Personas per un E commerce di successo: i 10 passi preliminari

 

 

Creare un Ecommerce che funziona passo 4 di 10

Verifica il mercato

Uno dei grandi vantaggi del Web è poter verificare con un minimo quanto il nostro prodotto è cercato dai potenziali clienti. La nostra ricerca non dovrà però essere troppo generalista: è necessario focalizzare la zona di interesse. Decidere di vendere in tutto il mondo o solo in provincia cambia la tipologia di ricerca che andremo ad effettuare.

Tutti gli strumenti di cui parleremo in questo post sono rigorosamente gratuiti.

La prima ricerca puoi effettuarla con Google Trends; su questo sito potrai verificare, per macro zone geografiche (tutto il mondo, nazione o regione), i termini utilizzati per cercare quello che vuoi vendere. Dovrai scervellarvi un attimo per ipotizzare quali saranno i termini utilizzati. Ad esempio se tu volessi creare un eCommerce per la vendita di cravatte nella sola regione Lombardia, le parole utilizzate potrebbero essere “cravatte online”, “cravatte”, “cravatta”, “vendita cravatte”, “cravatte vendita online Lombardia”, ecc. Il limite di questo strumento, comunque utile, è mostrare solo  discreti volumi di ricerca per un area non inferiore alla regione; però ti suggerisce delle parole chiave correlate in crescita.

Un’altro tool (strumento) particolarmente utile è lo Strumento di Pianificazione delle Parole Chiave di Google Adwords. Mentre il precedente non richiede alcuna registrazione questo necessita dell’attivazione di un’account Google e la registrazione a Google AdWords. In questo caso potrai verificare i volumi di traffico anche minimi e persino paese per paese. Se devi aprire una pizzeria d’asporto puoi verificare quante persone in zona, utilizzano google ogni mese per cercare “pizzeria d’asporto”, “pizza d’asporto”, e così via e sapere in pochi minuti quanti clienti potrebbero contattarmi tramite web (o telefono). Posso  ottenere suggerimenti sulle frasi più utilizzate per le ricerche (dette parole chiave o query di ricerca), inserendo un argomento o prendendo spunto dal sito di un mio concorrente. Vi invitiamo a passare un po’ di tempo su questo strumento perché, pur essendo un lavoro tipico da web agency, è giusto che anche voi sappiate quali sono queste query così da poter scrivere dei testi per il sito che le contengano. Se poi a questo strumento abbinate il tool Ubersuggest.io, che vi permette di trovare le “parole chiave a coda lunga”, potrete scoprire le query che portano visite e sono più semplici da posizionare.

Se vuoi vendere all’estero, un’altro tool particolarmente utile è Export sul sito http://www.eccellenzeindigitale.it. Scrivendo il termine di ricerca in italiano ti mostrerà i volumi di ricerca del termine tradotto nelle varie lingue per ogni paese del mondo. Estremamente utile.

Vuoi esagerare? Se hai la pagina Facebook della tua attività, prova ad impostare una campagna pubblicitaria tentando di raggiungere, in una data zona, quelli che sono per te i potenziali clienti; scegli poi gli interessi che questi potrebbero avere. Anche senza attivarla ti mostrerà un numero di potenziali persone che verranno raggiunte.

Hai fatto quest’operazione per il tuo E commerce? Se hai cominciato a leggere il blog da questo articolo ti consigliamo di partire da Creare un Ecommerce che funziona passo 1 di 10.

Sfida 2 Player?

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Come creare un E commerce di successo per vendere di più: i 10 passi preliminari