Valorizza il tuo investimento. Contenuti e diffusione.

Riassumendo: ora che la tua strategia è pronta, mettila in pratica curando i contenuti, commerciali e non, del tuo eCommerce e sfruttando al meglio i mezzi per diffondere il tuo Brand. Leggi l’articolo per scoprire come fare.

Contenuti di valore di un eCommerce di successo

Se hai seguito i punti precedenti avrai notato che al centro di tutta la strategia c’è il tuo cliente tipo. L’attività sul web è rivolta ad ingaggiare nuovi clienti di questo tipo o fidelizzare quelli già acquisiti. Proprio per questa ragione devi impegnarti affinchè i contenuti del tuo eCommerce siano utili ed interessanti per loro; anche perchè se sono importanti per gli utenti lo sono anche per Google.

Partiamo con il contenuto principe: i prodotti
Il titolo di ogni scheda prodotto deve essere chiaro e comprensibile per i clienti, perchè sarà la prima cosa che vedranno insieme all’immagine. Se puoi usa immagini chiare che mettano in evidenza i pregi del prodotto (un articolo di Hubspot del 2014 ha evidenziato che il 67% degli utenti intervistati considera l’immagine fondamentale per l’acquisto). Inserisci una breve descrizione introduttiva già nell’anteprima e con poche parole spiegane i pregi. Se poi hai anche le recensioni falle vedere subito.

La scheda di ogni singolo articolo deve poi spiegarlo come faresti tu se avessi il cliente di fronte. Niente copia incolla o frasette buttate a casaccio. Scrivi tutto quello che è necessario per concludere l’acquisto (specifiche tecniche, quantità, condizioni, ecc.) senza dimenticare che stai spiegando al cliente la tua qualità.

Le recensioni
Non si può evitare di metterle. Le recensioni sono l’unica riprova effettiva che il tuo eCommerce fa quello che dice. Inoltre veicola molto gli acquisti dei clienti, che tendono a preferire articoli che hanno valutazioni di altri acquirenti (Hubspot riporta che il 53% degli utenti si basano sulle recensioni per acquistare).

Se non sai come fare per ottenere le recensioni o fai fatica a fartele dare ti consigliamo di leggere il nostro articolo Ottenere più recensioni

Condizioni, modalità e informative
E’ sicuramente la parte più barbosa dei contenuti. Può non esserlo per il cliente che ha deciso di acquistare, ma vuole chiarimenti su particolari come la spedizione, il reso, la garanzia e via dicendo. La presenza della stessa informativa sulla privacy, sebbene non si sa quanti la leggano, rassicura alcuni utenti che stanno per registrarsi alle newsletter.

Materiale: informativo ed istruttivo
Sebbene venga naturale pensare che nessuno entri in un eCommerce con l’intenzione di leggere o imparare qualcosa, la comunicazione di marketing dimostra il contrario. Pensate a LIDL, vi abbina perfino i vini con raffinate pietanze. Ma non era un discount?

Oggi molti eCommerce del settore food si abbinano ad un blog, magari con ricette che usano proprio i loro prodotti. Altri negozi online creano infografiche, ebook, whitepages o altro tipo di materiale, con lo scopo principale di dare qualcosa di utile ed interessante al cliente. Un esempio è Zalando con le sue Denim Stories; in queste pagine alcuni clienti “tipo” raccontano la loro storia con i Jeans Denim. Qual’è lo scopo di queste pagine? Di sicuro non l’acquisto visto che non c’è il prezzo, che appare solo se si clicca uno dei modelli alla fine dell’articolo. L’obbiettivo è utilizzare la tecnica dello storytelling per farci immedesimare nei protagonisti e decidere che VOGLIAMO SAPERE QUANTO COSTANO I JEANS!

I fattori da tener presente quando si vuole creare del materiale di qualità sono:

  • interessa ai miei potenziali clienti?
  • C’è già? Nel caso posso farlo differente o migliore?
  • Lo scopo ufficiale è informare, far appassionare o far svagare
  • Lo scopo non ufficiale è portare gli utenti a desiderare quello che vendo
  • Sono in grado di farlo da solo?
  • Ho la possibilità di perseverare in questa azione per lungo tempo?

 

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Diffusione dei contenuti

Nel nostro settore gira da un po’ di tempo il detto “Content is King”, letteralmente, il contenuto è il re; ad indicare nella qualità dei contenuti di un sito il principale fattore per il suo posizionamento e relativo successo. Molti addetti ai lavori hanno però coniato alcune varianti a questo modo di dire. Mentre anni fa bastava avere i contenuti per avere gli utenti, oggi la quantità di materiale presente sul Web è tale che un contenuto, per quanto bello, potrebbe risultare invisibile.

Come ha detto Jonathan Perelman di Buzzfeed: “Content is king, but distribution is queen.”

A significare che, oltre a produrre contenuti graditi al pubblico, si deve riuscire a raggiungere l’utente con il contenuto più adatto. Di seguito i metodi più utilizzati in Italia per diffondere i contenuti.

Posizionamento sul motore di ricerca
Visto che Google è oramai la principale fonte di informazioni per gli utenti del Web, è evidente che ogni attività con un sito web o eCommerce agogni ad essere posizionata in prima pagina con i suoi contenuti. Quest’ultima frase contiene però un pericolo nascosto che spesso ci procura grandi delusioni.

Come abbiamo già chiarito in questa serie di articoli: 10 passi per Creare un eCommerce di successo, l’essere in prima pagina di Google per una determinata chiave di ricerca può non avere alcun valore effettivo per la tua attività. I motivi possono essere molti: la parola chiave è poco cercata (mancanza di target) o troppo cercata (target troppo generico), il termine di ricerca attira utenti a cui non sei interessato e via dicendo.

Essere ben posizionati con le giuste chiavi di ricerca, per il giusto target, è sicuramente frutto di un contenuto ben preparato, ma non solo. Il posizionamento stesso è influenzato dalla visibilità e dalle interazioni. Come un cane che insegue la sua coda, corri il rischio di ritrovarti in un circolo vizioso senza sbocchi: sei visibile perchè ti posizioni, ma ti posizioni se sei visibile. E’ necessario supportare il nostro contenuto diffondendolo il più possibile senza dimenticare di adeguare il modo di comunicare allo strumento utilizzato.

Facebook
Sicuramente oggi è il social con il maggior numero di utenti attivi (dalle statistiche Audiweb di gennaio 2016 solo in Italia sono 28,7 milioni). La metà degli italiani è su Facebook; quindi semplificando, anche la metà dei tuoi potenziali clienti. La deduzione sembrerebbe semplice: facciamo pubblicità su Facebook. Purtroppo questo è uno dei principali errori che fanno le aziende. Essendo un luogo dedicato allo svago è necessario adeguare la comunicazione che usi per diffondere i tuoi contenuti.

Con la stessa attenzione per i tuoi clienti con cui hai prodotto i tuoi contenuti, diffondili su questa piattaforma ricordandoti alcuni fattori fondamentali:

  • La prima riga del post è importante come il titolo di un articolo
  • Poco testo
  • Immagine bella che attrae
  • Link al contenuto
  • Corrispondenza tra post e contenuto
  • No pubblicità (salvo che si tratti di coupon, promo sconti e via dicendo, qui conta la targettizzazione dei fans)

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Twitter
Uno strumento che, nonostante conti molti meno utenti di Facebook, ha delle peculiarità che lo rendono molto interessanti. Avendo il limite dei 140 caratteri, link compreso, devi essere piuttosto bravo a scrivere qualcosa di interessante che anticipi il tema del contenuto. Fortuna vuole che tu possa pubblicare più volte al giorno lo stesso contenuto variando semplicemente il testo del tweet; inoltre puoi citare anche utenti con un alto numero di follower, aumentando la tua possibilità di essere retwittato. Nota bene: cita solo se c’è una certa attinenza tra chi è citato ed il contenuto (non trasformare le persone in testimonial involontari).

Google+
Non sappiamo se sia corretto definirlo social. Pur essendo la seconda piattaforma come numero di utenti, non lo è per il numero di interazioni. Coinvolgere la popolazione di G+ richiede notevoli sforzi, ma ci sono una serie di pregi che lo rendono un’interessante opportunità. I posts sono completamente pubblici proprio come per Twitter e visibili da qualsiasi utente, puoi taggare qualsiasi utente nei tuoi posts ed i contenuti sono indicizzati sul motore di ricerca di Google, per ovvie ragioni. Le attività locali possono creare la loro pagina Google local posizionata su Google Map e i risultati di maps sono quasi sempre al primo posto nella SERP di Google su mobile (i dati di kantarworldpanel.com dicono che a febbraio 2016 il 78% degli utenti mobile sono Android quindi Google SERP).

Instagram
Si tratta di un social prettamente dedicato alle immagini. E’ interessante per quelle attività che hanno molte fotografie da mostrare, soprattutto se in real-time. Su questa piattaforma l’unica comunicazione possibile è tramite l’immagine e i suoi hashtags; rispetto a Facebook l’immagine non solo deve essere ingaggiante ma deve anche essere espressiva del concetto che si vuole comunicare.

Direct Mailing e newsletter
Il cosiddetto mail marketing sembra essere l’attività con il maggior ritorno sull’investimento; ovviamente quanto è fatto in modo corretto. Devi innanzi tutto costruire una base utenti a cui spedire le email (evita di comprare elenchi email o affidare il servizio ad aziende esterne che le inviano a casaccio). Dividi poi il tuo elenco in base ai profili ed agli interessi così che ognuno riceva la comunicazione più targettizzata possibile. L’utilizzo di software dedicati come Mailchimp consente una gestione più semplice delle liste e delle newsletter; ti eviterà il problema di veder finire le mail che hai inviato nello spam dei tuoi contatti.

Ti è piaciuto l’articolo? Hai dei dubbi? Dei commenti? Scrivi quello che pensi nei feedback.

Hai fatto quest’operazione per il tuo eCommerce? Se hai cominciato a leggere il blog da questo articolo ti consigliamo di partire da Creare un Ecommerce che funziona passo 1 di 10.

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