Trovare nuovi clienti e mercati con il marketing internazionale

marketing internazionale

Hai un obiettivo, sacrosanto per un’azienda: aumentare il numero dei clienti. Poi magari preferisci lavorare su un funnel di vendita ben articolato, per trasformare i lead in prospect e selezionare i contatti che fanno comodo al progetto. In questo caso il marketing internazionale può diventare una risorsa preziosa e imprescindibile.

Ciò significa aprire il proprio progetto a dinamiche differenti,  molto più complesse rispetto a quelle che hai affrontato fino a questo momento. Trovare nuovi mercati è un passaggio essenziale per un’azienda; lavorare sul marketing internazionale può essere una soluzione. In che modo? Ecco una serie di passaggi da ricordare.

Lavora su una buona analisi SWOT

Questo è il punto di partenza per intraprendere qualsiasi passo in termini ampliamento del proprio mercato e raggio d’azione internazionale. Senza una buona ricerca degli elementi di forza e debolezza, insieme a opportunità e minacce, non puoi procedere. Il rischio è quello di muovere i tuoi passi senza la giusta consapevolezza, ignorando gli effetti e i risvolti.

analisi swot
Ecco un esempio di analisi SWOT – Fonte immagine

L’analisi SWOT, infatti, ti dà la possibilità di osservare in modo analitico chi sei, cosa fai e dove si trovano gli snodi cruciali da sviluppare, ma anche da tamponare e convertire, prima di intraprendere qualsiasi azione di internazionalizzazione della tua azienda. Solo così puoi muoverti bene per trovare clienti online su nuovi mercati.

Da leggere: come ottimizzare il posizionamento SEO

Analizza il mercato e la concorrenza

Per dare valore all’analisi SWOT, hai bisogno di una buona ricerca rivolta verso competitor e target di riferimento. Uno dei punti da sviluppare riguarda proprio la possibilità di osservare come si sviluppa l’esigenza del pubblico, quali sono i parametri relativi all’interesse degli investitori e dell’advertising. In sintesi, c’è mercato intorno a un argomento?

Prima di lanciare la propria attività in un settore devi avere il polso della situazione. Io inizierei con tre snodi: volume medio delle query relative al tema che vuoi affrontare, costo per click in dollari o euro relativo all’investimento necessario su Google AdWords (ora Ads), evoluzione delle necessità nel tempo. Come registrare questi dati così importanti?

Con Google Trends puoi recuperare quest’ultimo valore, la tendenza di un’urgenza espressa sul motore di ricerca. In seguito puoi acquistare un abbonamento per ottenere volumi mensili, ma anche il CPC, ovvero, quanto vale un click su un risultato sponsorizzato all’interno del circuito proposto da Mountain View per sponsorizzare i contenuti.

Attenzione alla differenza linguistica

La possibilità di consultare uno strumento avanzato deve essere subordinata alla circostanza di effettuare delle ricerche in lingua. In questo caso Semrush è una buona soluzione, dato che consente di ottenere i dati rispetto a diversi paesi. Ad esempio per quelli che hanno la stessa matrice linguistica, ma localizzazioni differenti; come avviene con UK, USA, Australia e i paesi sudamericani.

Semrush
Analisi delle ricerche con Semrush.

Ciò che cercano (e come lo cercano) gli americani è diverso dagli inglesi. In una ricerca preliminare, tutto questo deve emergere sempre con la massima chiarezza possibile.

Devi fare l’analisi del contesto culturale

Quello culturale è un problema che spesso viene sottovalutato, pensando che l’unico scoglio per raggiungere nuovi mercati sia quello della lingua, ma non è così, perché per ottenere buoni risultati e fare una buona attività di marketing internazionale, devi studiare il contesto culturale. Vale a dire quell’insieme di codici non scritti, che regola la vita quotidiana in un gruppo.

Un gruppo con valori condivisi, che può percepire la tua attività comunicativa come veritiera, efficace, inutile, pungente o magari offensiva. Dipende da mille fattori, e tu devi avere almeno una mappatura di base per capire cosa evitare e cosa promuovere. Senza dimenticare, che una buona soluzione potrebbe essere quella di avere un interprete madrelingua, capace di guidare traduzioni e impostazioni della comunicazione su terreni poco impegnativi.

Uno step intermedio che intercetta la traduzione dei testi: attenzione a come si organizza il testo nei siti web, perché i caratteri vengono inseriti da destra verso sinistra. Quindi la struttura della pagina web risente di questo elemento.

Adeguare il sito web alle necessità

In primo luogo, devi predisporre una strategia di marketing capace di adattarsi a questa nuova impostazione, per trovare clienti in settori geografici differenti da quello nazionale. Ciò significa aggiungere, togliere o modificare elementi.

Vale a dire ciò che è già stato fatto in precedenza in modo da accogliere nuovi strumenti, adatti alla promozione del brand a livello internazionale. Uno dei primi passi da promuovere è l’adeguamento del sito web in relazione a possibili:

  • Traduzione dei testi.
  • Ottimizzazione del codice.

Dalla prospettiva tecnica, ci sono dei passaggi importanti da effettuare per comunicare a Google la lingua della pagina. Questo con l’hreflang, un tag utile per far sì che a ogni ricerca geolocalizzata corrisponda la pagina giusta. La search engine optimization (SEO) è indispensabile per farsi trovare da persone interessate, e questo è un passaggio essenziale.

Crea delle campagne in linea con il pubblico

Una volta impostata la base di partenza, con il sito web e le relative landing page per far atterrare i possibili clienti, devi impostare delle attività per attirare lead verso queste risorse. Con la search engine optimization, ad esempio.

Ma non solo. Per ottenere dei risultati puoi iniziare a lavorare con campagne di social media marketing, come quelle che puoi impostare con Facebook Ads. Questo strumento è ideale per avere buoni frutti in termini di marketing.

Soprattutto dal punto di vista internazionale, perché hai tutti gli strumenti a disposizione per creare dei messaggi specifici, che poi andranno a intercettare un determinato tipo di pubblico. Non è forse questo il tuo obiettivo finale?

In questo caso può essere utile ricordare che esiste il pixel di tracciamento, una stringa di codice necessaria per raccogliere delle informazioni rispetto a chi visita il sito. Così è possibile targettizzare al meglio l’audience e fare in modo che il messaggio pubblicitario raggiunga le persone giuste. Sarà più semplice maturare dei risultati.

Per approfondire: cos’è una web agency, definizione

Marketing internazionale: hai esperienza?

Non è facile aprire la propria attività a nuovi mercati, soprattutto se questa rivoluzione riguarda paesi esteri, con i quali non condividi lingua e cultura. A volte basta un dettaglio non allineato alle buone pratiche del marketing internazionale, per commettere errori difficili da recuperare, oppure investire male le proprie risorse. Sei d’accordo?

Se vuoi maggiori informazioni su come trovare nuovi clienti in mercati esteri, contattaci per conoscere il nostro listino di consulenza.

Pet economy: aumenta la propensione a spendere per le cure veterinarie verso i nostri animali da compagnia

Dal 2015 ad oggi la spesa mensile procapite per i nostri Pet è passata da meno di 50 euro a 50-100 euro (fonte ASSALCO).

Sempre più aziende puntano sulla Pet Economy, perché è un mercato in continua crescita in termine di fatturato e di “potenziali clienti”.

Nasce l’esigenza di comunicare in modo scientifico ed efficace il proprio prodotto e marchio, perché oggi è sempre più difficile accaparrarsi un proprio spazio stabile in questo mercato.

La prima cosa è: cominciare dai dati (sotto trovi un’analisi economica molto interessante) .

Conoscere i dati che riguardano il mercato, la concorrenza, i pet e soprattutto le necessità, desideri ed abitudini dei proprietari di animali, è fattore imprescindibile del successo.

Noi, come Publidesign, operiamo nel marketing strategico ed operativo da vari anni ed abbiamo coniugato la nostra passione per i cani con il nostro lavoro. Il progetto di marketing specifico per le aziende Pet, si sviluppa anche grazie anche alla nostra community www.mypetshero.it.

Proprio perché i dati sono importanti, condividiamo questa interessante ricerca pubblicata come tesi di Laurea della dott.sa Giulia Seminara, che ha acconsentito alla divulgazione:

Animali da compagnia e pet economy.
Un’indagine sulla disponibilità a pagare per le cure veterinarie del proprio cane

Riassunto

L’espletamento di ricerche dirette a verificare la rilevanza dell’animale all’interno delle famiglie ha consentito di sviluppare una tesi di carattere socio-economico, riguardante gli animali da compagnia e, in particolare, il cane.

In tale contesto è emerso il modo in cui il pet incide sull’economia della famiglia che cura la sua salute e alimentazione, con benefiche ricadute sull’economia del settore.

Pertanto, l’elaborato analizza il rapporto uomo-animale da due angolature differenti: il legame affettivo che si crea tra loro e la conseguente disponibilità della famiglia a programmare una serie di costi per il benessere del proprio animale.
Il questionario utilizzato è stato impostato per verificare la disponibilità dei proprietari a sostenere una spesa per una serie di servizi veterinari da effettuarsi in un determinato arco temporale.

In particolare il questionario ipotizza l’acquisto presso un presidio veterinario di un “pacchetto preventivo” per le cure del proprio cane necessarie, in particolare, per la profilassi delle malattie più frequenti. Sono pacchetti utilizzabili nell’arco temporale di un anno e comprensivi di visita clinica, esami di laboratorio, vaccini e servizi extra come la visita con un educatore cinofilo o un nutrizionista. L’acquisto anticipato di tali servizi può rivelarsi utile per il proprietario perché gli consente sia di ottenere un risparmio sul costo totale delle singole visite sia di avere un controllo continuo e complessivo sulla salute del proprio animale.

Per ottenere una panoramica più completa, nel questionario sono state inserite ulteriori domande afferenti la sfera personale dell’intervistato, nonché le aspettative che esso ripone nella proposte della propria clinica veterinaria.
Si è scelto di approfondire l’interessamento dei proprietari di animali verso questa nuova tipologia di profilassi programmata poiché tale proposta sta riscontrando notevole apprezzamento verso gli utenti delle cliniche veterinarie che già l’adottano. Una costante ed adeguata attività divulgativa di questo metodo “a pacchetto” consentirebbe ai proprietari di animali domestici di apprezzare i benefici della programmazione delle cure per il loro animale (e il conseguente risparmio economico) e alle strutture veterinarie di programmare al meglio la loro attività professionale.

Scarica lo studio completando i dati qui sotto