Il social più famoso e discusso del web sta cambiando. Le “problematiche deontologiche” iniziali vengono progressivamente superate. Oggi Facebook è una piattaforma con utilizzi commerciali sempre più spinti: già da tempo la navigazione viene “funestata” da messaggi pubblicitari, derivanti dai cookies di remarketing che registrano le nostre ricerche sui marketplace e principali ecommerce. A breve la questione evolverà e durante l’utilizzo della piattaforma social, ci appariranno inserzioni considerate “collimanti” con il profilo che Facebook ha tracciato di noi.

Non ci sarà un peggioramento dell’interfaccia; non dovrete però stupirvi se, dopo aver messo like sul post di un vostro amico relativo ad un cantante, comincerà ad apparirvi la pubblicità del disco dello stesso cantante. Si potrebbe dire che la rete da pesca è stata resa ancor meno visibile alle prede.

Stanno preparando il pulsante Non Mi Piace che, secondo Zuckerberg, permetterà agli utenti di esprimere un ventaglio di emozioni che il solo tasto Like non riusciva a trasmettere. Mark ha tenuto a specificare che questa nuova funzione non avrà lo scopo di denigrare contenuti poco graditi ma esprimere la solidarietà a quei post in cui dire LIKE, mi piace, risulterebbe sconveniente. Facebook farà il possibile per non creare uno strumento di contestazione dei post altrui; i più maliziosi pensano che la vera preoccupazione sia ricevere i Non Mi Piace sui sulla pubblicità degli inserzionisti, creando così non pochi problemi alla piattaforma social.

E’ probabile che la nuova funzione non faccia altro che alimentare la bolgia già presente sulla piattaforma dove tutti possono dire tutto di chiunque. Come nel Voodoo, la magia del Mi Piace e del Non Mi Piace avrà effetto solo su chi ci crede, o su chi ci specula sopra. Pensare con la propria testa rimane, per ora, ancora la soluzione migliore.

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