Guadagnare con Amazon: è davvero possibile?

Aiutare le piccole e medie imprese a cogliere le opportunità di business offerte da Amazon. Giuseppe Maremonti, Amministratore  e Project Manager di Publidesign Srl ci spiega le potenzialità della piattaforma e come anche per la piccola azienda sia possibile vendere con profitto su Amazon.

1)  Buongiorno Giuseppe, è davvero possibile per una piccola – media impresa oggi guadagnare con Amazon?

Sì, per la piccola – media impresa è consigliato vendere sui marketplace, anche se ha già un un e-commerce. Anzi, secondo la nostra esperienza è molto più semplice vendere con Amazon e con altri marketplace piuttosto che con un proprio e-commerce. Ovviamente dipende dal prodotto: se si cerca di presidiare un mercato saturo qualche fatica la si incontra anche con Amazon, che in questi casi si trasforma però in un ottimo ambiente per testare l’efficacia del prodotto e aggiustare le strategie.

Tra sito web e marketplace, questi ultimi sono sicuramente molto più veloci per vendere all’inizio, purché tutto sia fatto con la testa senza improvvisare. Amazon si aspetta sin da subito che le aziende presenti nel proprio marketplace siano valide, professionali e non facciano perdere tempo, tant’è che all’inizio è richiesta la creazione di una selezione dei migliori prodotti così da non riempire il catalogo con articoli che probabilmente rimarranno invenduti. Questo è uno dei blocchi che dà Amazon per garantire la qualità della sua offerta, e che per essere affrontato richiede esperienza e conoscenza approfondita delle dinamiche dello strumento.

In ultimo, un chiarimento doveroso in merito alla questione delle commissioni su Amazon. È vero che Amazon ha commissioni considerate alte – variabili dal 8% al 15% -, ma è anche vero che per iniziare a vendere con un e-commerce di proprietà sono necessarie molte più risorse, e la prima vendita spesso arriva dopo mesi: prima bisogna creare il sito, studiare una strategia di comunicazione, fare SEO, gestire l’ADV, crearsi una presenza sui social. Tutto questo  va sviluppato da zero se l’azienda non ha mai venduto online o addirittura non ha una presenza in Internet, con costi e tempi che ciò richiede. E allora sono davvero così alte le commissioni di Amazon?

2)  Quali sono i primi passi per vendere su Amazon?

Se ci sono volontà e requisiti, in base alla tipologia di prodotto si inizia valutando il marketplace più adatto. Solitamente eBay e Amazon sono le scelte più gettonate, anche se esistono altri marketplace specifici – ad esempio nel settore food – dove però ci sono molte barriere in ingresso.

Una volta individuato il marketplace ideale, ci sono diversi scenari possibili. Si può partire con un prodotto e ottimizzare le vendite, oppure analizzare il mercato e sulla base dei dati raccolti creare il prodotto con un proprio brand. Ad esempio se siamo un brand di elettronica e scopriamo che una moka elettrica è richiesta, possiamo noi stessi realizzare un prodotto simile e venderlo con il nostro marchio: sfruttando l’enorme platea Amazon si otterrà molta visibilità.

Secondo il nostro punto di vista, per guadagnare su Amazon è fondamentale valutare bene il prodotto, le immagini da usare, accertarsi che sia un prodotto di uso comune o comunque che ci sia un mercato, e per questo va fatta un’analisi preventiva. La via migliore è quando si ha un marchio registrato e si va a investire su questo. Da lì possono nascere varie strategie, come il rimandare al proprio sito web o ad altri canali.

3)  Si può avere successo su Amazon con il fai da te?

Molti pensano che vendere su Amazon sia immediato, ma non è affatto così. Di sicuro è molto più veloce di un proprio e-commerce: parliamo di uno o due mesi per muovere i primi passi, rispetto ai sei mesi o un anno per arrivare a vendere con un e-shop.

Amazon sembra semplice, ma ha tantissime regole e raccomandazioni – spesso non dette – da rispettare alla lettera. Prescrizioni che sembrano fatte apposta per mettere alla prova il venditore: non tutti infatti arrivano alla fine, anzi spesso abbandonano la piattaforma perché si trovano a dover affrontare tantissime problematiche e restrizioni. Basti pensare ai dettagli del prodotto da fornire obbligatoriamente e al fatto che bisogna convincere Amazon che si è autorizzati e si è realmente in grado di vendere quegli articoli. Si aggiungono poi tutta una serie di aspetti che emergono mentre si lavora su un account Amazon.

In ogni caso suggeriamo di affidarsi a dei professionisti, non perché vogliamo spingere ad ingaggiare un’agenzia come la nostra, ma perché l’improvvisazione costa molto cara: basta veramente poco perché Amazon decida di sospendere l’account e “bannare” definitivamente l’azienda.

4)  Perché un’impresa dovrebbe presidiare i canali Amazon? E quando invece sconsigliate di farlo?

Consigliamo quasi sempre di presidiare i canali Amazon. Gli unici motivi per non farlo sono l’assenza di prodotti interessanti e di uso comune, oppure prodotti con un margine veramente basso. In tutti gli altri casi, via libera!

Amazon ha infatti una reputazione molto alta nel settore e-commerce: un beneficio che si riversa sia sul prodotto, sia sul negozio della tua azienda. Potrai raccogliere recensioni da sfruttare su altri canali, far vedere come lavori, farti conoscere come realtà o per i prodotti / servizi che proponi.

È facile intuire come Amazon sia un utilissimo mezzo di promozione. Se non vendiamo non paghiamo nessuna spesa, se invece il prodotto vende avremo una pubblicità indiretta sul negozio, sia fisico che e-commerce. Parliamo di “indiretta” perché Amazon non permette di pubblicizzarsi direttamente, ma consente di inserire nel titolo del prodotto il nome del brand, e la persona che acquista vedrà a margine il nome del negozio. Sarà poi possibile mettere all’interno dei pacchi un talloncino dove indichiamo il sito o il negozio aziendale e un piccolo depliant con offerte specifiche per chi ha già comprato. Insomma crediamo che il budget sia ridotto e ben speso, perché oltre a vendere il prodotto ci possiamo fare pubblicità.

Le ripercussioni positive sul sito e-commerce possono essere davvero rilevanti. Spesso un cliente soddisfatto va a sbirciare i vari canali d’impresa per conoscere meglio l’azienda, e molto probabilmente farà acquisti direttamente tramite questi canali trovando i medesimi prodotti a un costo più concorrenziale. Tante volte infatti i prezzi su Amazon sono necessariamente un po’ più alti di quelli del negozio fisico, perché Amazon non ha più la politica del prezzo più basso, e chi compra tramite la piattaforma lo fa per assicurarsi l’affidabilità tipica del marchio Amazon. E qui si apre qualcosa che ha dell’incredibile: molti clienti sono disposti a spendere anche il doppio o fino a 10 volte tanto per avere la garanzia di consegna, l’integrità del prodotto e la possibilità di fare il reso. Questo è molto importante, perché la maggior parte di chi ha un sito e-commerce non è organizzato per la gestione dei resi.

Essendo Amazon di per sé così affidabile e studiato in tutti i minimi passaggi per le vendite, l’impresa potrà in maniera molto veloce affacciarsi al mondo del commercio elettronico testando i prodotti, analizzando lo spazio nel mercato e iniziando a raccogliere feedback che sono importantissimi per orientarsi. Qui entra in gioco l’alta credibilità di Amazon agli occhi del pubblico: all’utente non vengono dubbi se approda sulla pagina di un’azienda di cui non ha mai sentito parlare, ed è soddisfatto perché non deve sorbirsi la noia di aprire l’ennesimo account.

Questo è il primo ostacolo che ogni impresa proprietaria di un sito e-commerce si trova a dover superare: far creare un account a ogni cliente. Un collo di bottiglia che su Amazon non esiste… e, credetemi, fa un’enorme differenza!

Nella prossima parte Giuseppe Maremonti spiegherà nel dettaglio i servizi offerti alle imprese che vogliono vendere su Amazon da parte di Publidesign, la sua agenzia di marketing di Brescia.