Un tizio incontra un suo amico e gli dice: “Sai che ho fatto fare il sito web per la mia azienda?”. Il suo amico lo fissa per un attimo e gli chiede: “ Perchè?”.
Il tizio resta perplesso e con un tono un po’ seccato dice: “ Perchè il sito internet è importante per un’azienda!”. Il suo amico gli fa un bel sorriso e dice: “Perchè?”.
“Come perchè?!” – sbotta il tizio, “ Perchè ti fa trovare nuovi clienti ed aumentare il lavoro!” prosegue con tono concitato. L’amico con il sorriso fisso sul suo volto gli dice: “Perchè?”. Il tizio non ce l’ha fa più e comincia a diventare paonazzo: “Perchè…Perchè…” e mentre riflette qualche minuto sul perchè il suo colore torna lentamente normale e la sua espressione da adirata diventa sconsolata e dice: “ Perchè quello che me l’ha venduto mi ha detto che è importante, ma perchè lo sia non lo so proprio.”
“Ci voleva tanto!” esclama il suo amico.
Se vi siete rivisti in uno dei due personaggi di questa storiella… Benvenuti! Siete uno di noi. A tutti è capitato almeno una volta di investire dei soldi senza sapere esattamente il perchè; anzi, il perchè lo si sapeva benissimo: “riceverne in cambio più soldi, tempo, tranquillità, eccetera”. Il modo in cui tale spesa avrebbe dovuto produrre il suo utile era la vera incognita.
Se vi state accingendo, per l’ennesima o per la prima volta, a spendere soldi per un sito web, una campagna Adwords, mail pubblicitarie, campagne sui social media o altro, fermatevi bene a riflettere sul perchè vi stiano proponendo una determinata soluzione piuttosto di un’altra. Se non avete la risposta o la cosa non vi è chiara, CHIEDETE CHIARIMENTI (in particolar modo se chi vi offre un servizio non vi ha interrogato per sapere esattamente da voi quale motivo vi spinge ad investire soldi e quindi non può conoscere il vostro vero obbiettivo).
Per tutti quelli che non hanno potuto assistere all’evento in diretta streaming forniamo un riassunto dei principali temi trattati.
L’inizio è stato dedicato ad uno strumento particolarmente utile che Google mette a disposizione di chiunque si a interessato a conoscere i “volumi di ricerca” per una data query, con possibilità di selezionare il periodo temporale e la zona geografica da osservare: si tratta di Google Trends.
Con questo tool si possono effettuare delle veloci “analisi di mercato”, che permettono di valutare l’impatto di un’attività commerciale non solo sul web ma anche sul territorio.
Tra gli esempi fatti, due sono risultati particolarmente interessanti: nel primo si ipotizzava di voler aprire un negozio di scarpe; nel secondo di voler aprire un ristorante o una pizzeria.
Nel primo caso risulta evidente l’interesse degli utenti per le scarpe da ballo, da tenere in considerazione se si vuole aprire un negozio, fisico o online, per la vendita di calzature. Nel secondo esempio invece è utile sapere che “pasta” è molto più ricercata sul web rispetto “pizza” tenendo presente che la prima è più cercata al nord e la seconda più al sud. Ovviamente le informazioni date da questo strumento non consentono di verificare le potenzialità di un negozio aperto in una data zona; sicuramente ci dimostrano che, per un’attività che voglia aprirsi sul web, ci sono dei dati messi a disposizione gratuitamente da Google che vanno comunque presi in considerazione.
Ad esempio se io fossi in dubbio tra l’aprire un ristorante o una pizzeria in provincia di Bergamo potrebbe essermi utile sapere quali tra “pizzeria” e “ristorante” è la query di ricerca con maggiori volumi in Lombardia per gli ultimi 2 mesi: anche se non specifico per la zona in questione è sicuramente interessante sapere che in generale il termine “ristorante” è cercato il doppio delle volte rispetto a “pizzeria”.
Il seminario prosegue illustrando le testimonianze disponibili sul sito www.eccellenzeindigitale.it elaborato da Google in collaborazione con Unioncamere; qui potrete trovare svariati video che illustrano l’esperienza positiva di piccoli e medi imprenditori che hanno investito nel Web e ne hanno ottenuto un ritorno, chi in termini di nuovi contatti, chi di aumento del fatturato, chi in risparmio nei costi di customer managment.
Successivamente, gli esperti di Google hanno fornito dei numeri relativi a ricerche di mercato svolte da importanti compagnie; riassumendo breve: in Italia circa il 90% delle persone fino ai 54 anni accedono ad internet, per un totale di 40 milioni di utenti potenziali; gli utenti tra internet e televisione dedicano il 62% del loro tempo alla navigazione e il 38% ai programmi televisivi; le aziende con un e-commerce hanno mediamente aumentato il loro fatturato rispetto a quelle con il commercio “offline” (così definito perchè non si effettua tramite internet).
Denotano anche come, molte aziende, manchino di quegli strumenti necessari per raggiungere la clientela potenziale: sito internet ed e-commerce
I vantaggi della comunicazione online rispetto a quella classica che i relatori evidenziano sono: la flessibilità (poter attivare e disattivare le campagne a piacere), la precisione (con internet è possibile effettuare un targeting molto preciso dei potenziali clienti che si vuole raggiungere), la misurabilità dei risultati (con sistemi quali Analytics è possibile arrivare a sapere quanto rende il nostro webmarketing), l’indistruttibilità (rispetto alla pubblicità cartacea), visuale ( testi, foto, video ecc.).
Noi vogliamo aggiungere un vantaggio, rispetto a quelli sopra elencati; un sito web o e-commerce, a differenza di qualsiasi altro canale pubblicitario tradizionale, non sono una spesa fine a se stessa ma sono un investimento che renderà nel tempo (mentre la normale pubblicità si esaurisce in breve tempo se non viene costantemente ripetuta).
I relatori proseguono illustrando le potenzialità del mondo mobile, tablet e smartphone, stimando che tra gli utenti tra gli 11 e i 74 anni d’età circa il 95% ha un cellulare e circa il 55% accedono ad internet con questo strumento (parliamo di 26 milioni di utenti). Molti siti web ed e-commerce però non sono ottimizzati per questi apparecchi e di conseguenza risultano poco utilizzabili o addirittura inutilizzabili.
Per analisi più approfondite vi consigliamo di rivolgervi ad Agenzie Partner Google.
L’ultima parte dell’intervento è dedicata allo strumento Export presente sul sito www.eccellenzeindigitale.it con cui è possibile, inserendo una ricerca (singola parola o frase), visualizzare per l’estero il volume delle relative traduzioni nelle varie lingue straniere.
Google invita apertamente le piccole e medie aziende italiane ad esportare il proprio prodotto e fornisce le informazioni per verificare quali possono essere i paesi stranieri maggiormente interessati.
Riassumendo l’intervento in punti, gli esperti Google consigliano alle aziende italiane quanto segue:
di essere presenti su internet con un sito o e-commerce (a seconda del prodotto/servizio)
di utilizzare molti tool grauiti per capire dove sta è qual’è la clientela potenziale
di comunicare anche tramite dispositivi mobile (tablet e smartphone) perchè sono, sempre di più, i principali strumenti di navigazione
di esportare e farsi conoscere all’estero; questo aumenterà il tuo giro d’affari
di rivolgersi ad Agenzie partner di Google perchè hanno sostenuto esami che ne certificano la preparazione