Usa il digital marketing per sfruttare al massimo le fiere aziendali

fiere aziendali e digital marketing

La fusione tra fiere aziendali e digital marketing può regalare grandi risultati. Il motivo è semplice: puoi trovare l’equilibrio tra due forze, che possono dare buoni frutti alla tua realtà. Da un lato usi gli strumenti del web per amplificare la voce. Dall’altro, invece, accorci le distanze con i tuoi potenziali acquirenti. Questo non è un dettaglio da ignorare, anzi.

La diffusione della promozione digitale, tramite i CRM e i tool per fare email marketing, ti consentono di raggiungere un numero infinito di persone con singole azioni. Lo stesso vale per il blog aziendale e i social network: fai una sponsorizzazione, definisci il target e parla al tuo pubblico. Ma sempre con l’intermediazione del monitor e di internet.

La fiera aziendale rivoluziona tutto questo. O meglio, ti consente di ritornare a quelli che erano i primi strumenti di web marketing per intercettare possibili clienti e passare da lead a prospect. Insomma, qui c’è il primo inbound marketing, che puoi sempre sfruttare per ottenere maggiori risultati. Soprattutto se fondi queste attività con il web. In che modo?

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Le fasi preliminari che anticipano la fiera

Già prima dell’evento, puoi ottenere dei vantaggi dalla fusione tra fiere aziendali e digital marketing. In che modo tutto questo si trasforma in realtà? Semplice, devi creare interesse e attesa intorno alla tua presenza rispetto a quest’evento.

Puoi sfruttare i canali social per avvisare il pubblico che tu ci sarai, che questa è l’occasione giusta per conoscersi di persona e stringersi la mano. A volte basta questo per instaurare rapporti duraturi e solidi. Ma se nessuno sa che ti trovi nella fiera, sarà difficile rintracciarti. A questo punto devi attivare tutti i tuoi canali per raggiungere i contatti.

Puoi usare la pagina Facebook o l’account Twitter. Magari la newsletter e un articolo sul blog aziendale. Se vuoi fare le cose in grande puoi lavorare con le Digital PR e pubblicare dei comunicati stampa su testate online, per mettere in primo piano la presenza in un determinato evento. Ma quali contenuti promuovere? Cosa devi comunicare?

Adegua il sito web e i canali social

Racconta quale sarà il tuo scopo, cosa hai preparato per la tua esposizione. Qui puoi lavorare sullo storytelling, sulla capacità di narrare attraverso testo, video e immagini il valore aggiunto dell’esistenza offline.

Questo passaggio è fondamentale perché consente al tuo network di adeguarsi all’evento. In che modo? Prepara una copertina di Facebook e uno slideshow in home page per ricordare al pubblico la partecipazione all’evento.

Tutto questo indicando luogo, data e ora dell’avvio. Come ottenere un buon prodotto? Per un lavoro semplice e poco impegnativo puoi sfruttare il sempre valido Canva.com . Questo tool offre delle basi già pronte da usare come preferisci.

Come raccontare online la tua presenza?

Il giorno è arrivato, sei in pubblica piazza. Unire fiere aziendali e digital marketing è importante in questa fase, perché il web ti dà tutti gli strumenti per ottenere il massimo. E creare un vero e proprio stream di contenuti.

Individua dei collaboratori in grado di aiutarti nel raccogliere contenuti capaci di rispecchiare ciò che succede nel corso dell’evento. Per ottenere dei flussi: ciò che puoi pubblicare durante l’appuntamento e quello che, invece, deve essere usato in un secondo momento. Vale a dire nelle attività di sintesi che puoi pubblicare su blog aziendale e altre realtà.

Come coinvolgere il pubblico online

Vuoi lavorare con la fusione tra fiere aziendali e digital marketing? Puoi operare sul visual storytelling dell’account Instagram e pagina Facebook pubblicando delle foto, descrivendo cosa succede nel corso della fiera e quali sono gli impegni del tuo stand. Ma soprattutto puoi creare delle attività per sfruttare i canali video live.

Senza dimenticare altre soluzioni. Penso a possibili interviste con fornitori e clienti che si avvicinano al bancone, ma puoi anche pensare a test o quiz. Magari a prove sul campo del prodotto con un piccolo riconoscimento a chi partecipa.

Post fiera: ora raccogli i contenuti online

Tutto finito, si ritorna alla normalità. Ma come puoi sfruttare ancora la fusione tra fiere aziendali e digital marketing? La risposta è semplice e si traduce con un’unica parola: content curation. Se hai lavorato bene, la quantità di materiale a disposizione è tanta. Perché hai dato compiti specifici ai tuoi collaboratori: ci sono foto, video, interviste, appunti.

Come sfruttare i contenuti dopo l’evento?

In primo luogo, puoi preparare un post da pubblicare sul blog aziendale e raccontare ai lettori la tua esperienza. Qui puoi usare tutti i codici comunicativi: c’è la narrazione testuale, ma anche quella delle immagini e dei video. Mi raccomando, lavora sui volti e metti in primo piano le persone che sono passate dal tuo stand e hanno apprezzato il tuo lavoro.

digital marketing online
Crea i tuoi contenuti per raccontare l’evento.

Lo stesso puoi fare con la newsletter e con i social, rispettando la natura di queste piattaforme. Nell’email puoi essere più dettagliato, mentre su Facebook o Instagram vanno bene le foto con una breve didascalia.

In questa fase, devi mettere a frutto il lavoro di raccolta contenuti per mostrare a chi ti segue che, dietro all’azienda, ci sono persone reali in carne e ossa. Non devi creare tante pubblicazioni, ne basta una per riepilogare cosa hai fatto durante l’evento e quali attività hai svolto insieme al pubblico. Ma tutto questo risulta inutile se con c’è il tuo impegno.

Da leggere: esempi di lead generation che funzionano

Fiere aziendali e digital marketing: opinioni?

Questi consigli, per fondere il mondo offline con il marketing digitale, hanno una condizione essenziale da rispettare: la qualità di base. Non puoi usare Facebook, blog e altri tool per spingere la tua attività in una fiera, se non hai la forza e la capacità di fare la differenza. Ok, hai deciso di partecipare all’evento. Ma poi? Cosa farai? Quale valore stai dando?

In sintesi, perché io dovrei interessarmi al tuo essere presente in un evento? La base di partenza è sempre la stessa, devi avere i contenuti. Poi arriva il benefit di una buona comunicazione online. Sei d’accordo con questo?

Se vuoi aiuto per massimizzare i risultati delle fiere, contattaci senza impegno per conoscere i nostri servizi.

Quanto ti costa ogni nuovo cliente? Calcola il costo di acquisizione!

costo acquisizione cliente

Sai come si ottimizzano i fatturati guadagnando di più? Lavorando in modo scientifico. Ecco perché il costo acquisizione cliente è un punto chiave della tua attività professionale. Sei un’azienda? Un libero professionista? Non c’è differenza, devi sempre capire qual è l’investimento necessario per raggiungere un determinato lead e trasformarlo in customer.

Devi prendere in considerazione una prima differenza: quella tra ricavi e guadagni. Il primo punto rappresenta ciò che puoi mettere nelle entrate, mentre il secondo è ciò che riesci a ottenere una volta tolte le spese. Ed è proprio qui che si annida la riflessione rispetto alla convenienza o meno di acquisire un cliente e portarlo nel tuo libro mastro.

Da leggere: come vendere con l’inbound marketing

Cos’è il costo acquisizione cliente: definizione

Con questo termine s’intende l’investimento necessario, per un’azienda o un libero professionista, a trovare nuovi customer per la propria attività. Attenzione, ho usato di proposito il termine “investimento” per far notare subito la prospettiva da accogliere. Non si tratta di spesa ma di strumento necessario per ottenere risultati. Detto in altre parole, non puoi trovare nuovi clienti senza investire denaro, risorse e/o tempo. Ma c’è una formula per calcolare un costo valido?

Come si calcola il tuo costo di acquisizione

Questo valore è importante, perché ti consente di valutare il ritorno degli investimenti (ROI, return of investment). Vale a dire, per usare parole semplici: nel momento in cui metto sul tavolo una certa cifra quanto mi ritorna?

Il passaggio è importante per definire una politica di prezzi, da adottare per le attività legate a una professionalità, la vendita di un prodotto o servizio, la creazione di una landing page specifica.

Anche un e-commerce manager deve calcolare il costo di acquisizione, per capire quale prezzo inserire nelle schede prodotto. Questo step, in definitiva, fa parte della vita imprenditoriale di diverse figure. Ma qual è la formula per trovare il parametro? Tutto si basa su un concetto imprescindibile: devi aumentare i guadagni e ottimizzare le spese.

Formula del CAC

Per definire il CAC (Costo Acquisizione Clienti) basta seguire quest’operazione semplice e immediata: costi totali di vendita per un certo periodo, compresi quelli relativi alla gestione delle risorse umane e marketing, diviso il numero nuovi clienti acquisiti. Per essere ancora più precisi la formula è questa: costi/CA. Ecco i parametri.

  • CA: numero dei clienti acquisiti.
  • Costi divisi in:
    • Marketing campain cost
    • Stipendi team di vendita
    • Costi delle attrezzature
    • Consulenze per ottimizzare
    • Costi per eventi, visite e fiere

Chiaramente l’obiettivo è quello di abbassare il più possibile il CAC. E questo avviene attraverso il miglioramento dei vari passaggi. In primo luogo puoi puntare sulla fidelizzazione: un contatto entusiasta del tuo prodotto o servizio acquista di nuovo e fa da ambassador. Diventa un evangelista del tuo brand. Ma ci sono altre riflessioni da portare a termine per ottimizzare al meglio il tuo costo acquisizione clienti. Iniziamo dal concetto di selezione.

Lo step chiave: non puoi accogliere tutti

Esatto, l’idea di poter essere un punto d’arrivo per ogni persona, che pensa di far affidamento sui tuoi servizi o beni, è impossibile da seguire. Perché tu investi denaro, tempo e risorse per riuscire a trovare clienti. Ma devi fare in modo che le tue azioni siano rivolte verso dei potenziali lead, convenienti al tuo business. I due parametri:

  • Quantitativo.
  • Qualitativo.

Per ottimizzare il costo acquisizioni clienti, devi comprendere l’importanza del principio di Pareto: l’80% dei tuoi ricavi arriva dal 20% dei contatti. Ciò significa che – in linea di massima – conviene avere pochi nomi che pagano bene. Anche questa strategia ha i suoi limiti, è chiaro, ma i vantaggi non sono indifferenti:

  • Lavori solo con persone selezionate e disposte a spendere.
  • Non devi investire tempo per attività e pratiche ridondanti.

Tipo fatturazione, support e account cliente. Tutti passaggi indispensabili per mantenere i rapporti con l’altra parte, ma che si ripetono per ogni contatto. Se ne hai pochi che pagano bene tutto si risolve. D’altro canto per raggiungere quest’obiettivo non basta volerlo: devi puntare su un funnel marketing attento. E su un bene inestimabile.

Il ruolo del marketing nel costo acquisizione

Il concetto chiave del meccanismo è chiaro: non puoi essere al servizio di tutti, conviene puntare verso quelli che riescono a ottimizzare il tuo costo acquisizione clienti. Ma per raggiungere i contatti che preferisci, devi valutare una serie di attività. Se, ad esempio, punti sul Facebook Advertising per intercettare nuovi lead e prospect, devi creare un target personalizzato interessante e valido. Bypassando la pubblicità che spara sul mucchio.

Altra situazione: un funnel di vendita. Anche in questa situazione, è fondamentale generare delle buyer personas per capire chi contattare, come raggiungerlo, quali contenuti forgiare per ottenere l’attenzione. Insomma, i buoni clienti si raggiungono quando c’è un buon piano di marketing alle spalle. Soprattutto per quanto riguarda il lavoro sul brand.

costo acquisizione cliente
Trovare un buon costo acquisizione cliente.

Per mia esperienza personale posso dire che questo è uno degli elementi centrali nel rapporto di acquisizione di lead e prospect. Se le persone vedono in te, nel tuo nome, un professionista o azienda affermata e competente, tutto diventa più semplice.

E puoi ambire ai clienti che preferisci, puntando sugli altospendenti. Ma attenzione: questo non vuol dire abbassare i costi di acquisizione. Perché il lavoro di brand building e awareness ha comunque un prezzo e un impegno da sostenere.

Il segreto per ottimizzare: test, test, test

Ecco un punto che non può essere messo in discussione. Se vuoi ottenere risultati migliori in termini di ottimizzazione del costo acquisizione clienti, non puoi pensare di raggiungere il risultato finale in un attimo. Alla base c’è una mentalità fondata sulla verifica, il confronto tra quello che hai ottenuto e il risultato che puoi raggiungere nel tempo.

Pensare di poter raggiungere il risultato ideale al primo colpo è assurdo, così come può essere la possibilità di cambiare prezzo senza un confronto chiaro e una riflessione basata sui numeri. Insomma, hai un bel lavoro da svolgere.

Per approfondire: come applicare le fasi dell’inbound marketing

Come ottimizzare i costi di acquisizione clienti

Ecco un parametro che devi calcolare con cura. Perché monetizzare la propria attività come professionista, freelance o azienda vuol dire scoprire tutte le sfumature per riuscire a ottenere il massimo dal proprio impegno. Riuscendo a portare clienti vantaggiosi senza inutili investimenti. Tu come hai ottimizzato questo rapporto?

Se vuoi sviluppare anche tu un Sistema di Acquisizione Clienti per la tua azienda, che abbassi il costo di acquisizione, contattaci senza impegno per conoscere i nostri servizi di Qualified Lead Generation.