Creare un Ecommerce che funziona passo 5 di 10

Costruisci le tue Buyer Personas 

I passaggi fin’ora illustrati costituiscono la preparazione necessaria a focalizzare tutto il tuo impegno su un solo obbiettivo: convincere le Persone che sono il tuo “cliente tipo”. Maggiori saranno gli sforzi dedicati a raggiungere un singolo traguardo e prima questo verrà ottenuto; più le energie verranno frazionate tra diversi obbiettivi e minore sarà la tua probabilità di successo per ognuno di essi.

Ora è il momento di definire con esattezza qual è l’aspetto, o meglio le caratteristiche, del “cliente tipo” che vuoi acquisire con il tuo e-commerce; praticamente l’archetipo del cliente perfetto! Questo è chiamato in gergo Buyer Personas. Se dall’esperienza e dalle ricerche effettuate abbiamo stabilito che il cliente ideale appartiene ad una certa categoria professionale, che ha determinate passioni o che acquista per particolari motivazioni dobbiamo preparare l’ambiente più congeniale per lui.

Devi anche immaginare quali potranno essere i fattori che impediranno l’acquisto e prevenirli; ad esempio se gli articoli costano più di altri, dovrai aspettarti che l’utente si domandi il perchè. Questo “perchè” non risolto probabilmente bloccherà l’acquisto. Dovrai giocare d’anticipo e prevedere la risposta a questa domanda; questa varierà in base alla “Personae” del tuo “cliente tipo”. Ad esempio, se i tuoi articoli costano di più perchè fatti di un materiale più pregiato, la Buyer Personas amerà probabilmente i prodotti di qualita; ne consegue che all’interno di ogni scheda articolo evidenzierai questo pregio, lo proclamerai anche nella home page; in tal modo eviterai anche che clienti interessati poco alla sostanza e troppo al prezzo ti facciano perdere tempo con telefonate, email o visite.

Se invece la Buyer Personas è alla ricerca del miglior rapporto qualità prezzo, spiegherai che i prodotti hanno un costo più alto perchè rendono e durano di più.

Se pensi di non avere dati a sufficienza per creare le tue Buyer Personas, ti  possono venire in aiuto i social come Facebook e Google+. Tramite questi potresti colloquiare in gruppi di potenziali clienti e capire il loro pensiero; oppure creare dei piccoli sondaggi online per raccogliere dati in modo anonimo. Uno strumento gratuito particolarmente interessante per fare questionari online sono i Moduli di Google Drive; Facebook ti da la possibilità di caricare delle applicazioni gratuite sulla tua pagina per fare sondaggi (nella barra di ricerca del social sarà sufficiente inserire il termine “poll” cliccare sulla lente e poi su Applicazioni).

Creare una scheda per ogni tua Buyer Personas ti renderà più semplice scrivere contenuti dedicati a lei, un po’ come averla davanti a te.

Hai fatto quest’operazione per il tuo E commerce? Se hai cominciato a leggere il blog da questo articolo ti consigliamo di partire da Creare un Ecommerce che funziona passo 1 di 10.

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Come utilizzare le Buyer Personas per un E commerce di successo: i 10 passi preliminari

 

 

Creare un Ecommerce che funziona passo 4 di 10

Verifica il mercato

Uno dei grandi vantaggi del Web è poter verificare con un minimo quanto il nostro prodotto è cercato dai potenziali clienti. La nostra ricerca non dovrà però essere troppo generalista: è necessario focalizzare la zona di interesse. Decidere di vendere in tutto il mondo o solo in provincia cambia la tipologia di ricerca che andremo ad effettuare.

Tutti gli strumenti di cui parleremo in questo post sono rigorosamente gratuiti.

La prima ricerca puoi effettuarla con Google Trends; su questo sito potrai verificare, per macro zone geografiche (tutto il mondo, nazione o regione), i termini utilizzati per cercare quello che vuoi vendere. Dovrai scervellarvi un attimo per ipotizzare quali saranno i termini utilizzati. Ad esempio se tu volessi creare un eCommerce per la vendita di cravatte nella sola regione Lombardia, le parole utilizzate potrebbero essere “cravatte online”, “cravatte”, “cravatta”, “vendita cravatte”, “cravatte vendita online Lombardia”, ecc. Il limite di questo strumento, comunque utile, è mostrare solo  discreti volumi di ricerca per un area non inferiore alla regione; però ti suggerisce delle parole chiave correlate in crescita.

Un’altro tool (strumento) particolarmente utile è lo Strumento di Pianificazione delle Parole Chiave di Google Adwords. Mentre il precedente non richiede alcuna registrazione questo necessita dell’attivazione di un’account Google e la registrazione a Google AdWords. In questo caso potrai verificare i volumi di traffico anche minimi e persino paese per paese. Se devi aprire una pizzeria d’asporto puoi verificare quante persone in zona, utilizzano google ogni mese per cercare “pizzeria d’asporto”, “pizza d’asporto”, e così via e sapere in pochi minuti quanti clienti potrebbero contattarmi tramite web (o telefono). Posso  ottenere suggerimenti sulle frasi più utilizzate per le ricerche (dette parole chiave o query di ricerca), inserendo un argomento o prendendo spunto dal sito di un mio concorrente. Vi invitiamo a passare un po’ di tempo su questo strumento perché, pur essendo un lavoro tipico da web agency, è giusto che anche voi sappiate quali sono queste query così da poter scrivere dei testi per il sito che le contengano. Se poi a questo strumento abbinate il tool Ubersuggest.io, che vi permette di trovare le “parole chiave a coda lunga”, potrete scoprire le query che portano visite e sono più semplici da posizionare.

Se vuoi vendere all’estero, un’altro tool particolarmente utile è Export sul sito http://www.eccellenzeindigitale.it. Scrivendo il termine di ricerca in italiano ti mostrerà i volumi di ricerca del termine tradotto nelle varie lingue per ogni paese del mondo. Estremamente utile.

Vuoi esagerare? Se hai la pagina Facebook della tua attività, prova ad impostare una campagna pubblicitaria tentando di raggiungere, in una data zona, quelli che sono per te i potenziali clienti; scegli poi gli interessi che questi potrebbero avere. Anche senza attivarla ti mostrerà un numero di potenziali persone che verranno raggiunte.

Hai fatto quest’operazione per il tuo E commerce? Se hai cominciato a leggere il blog da questo articolo ti consigliamo di partire da Creare un Ecommerce che funziona passo 1 di 10.

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Come creare un E commerce di successo per vendere di più: i 10 passi preliminari

 

La pubblicità sul Web non funziona? Ecco i 4 punti fondamentali per fare pubblicità su Internet.

Se hai investito soldi per sviluppare un sito web aziendale o un e-commerce e i risultati non ti hanno nemmeno fatto rientrare della spesa; se pochi clienti “interessanti” ti contattano nonostante l’impegno dei tuoi soldi e del tuo tempo in blog, social, adwords, attività SEO e chi più ne ha più ne metta; non devi rassegnarti!

Ci sono 4 punti principali che non sono stati rispettati:

  1. Targeting
  2. Strategia
  3. Costanza
  4. Conversione

Vista la moltitudine di canali comunicativi che internet mette a disposizione per fare marketing è necessario avere in testa una precisa idea di quali sono le tipologie di bisogni che la nostra “offerta web” andrà a soddisfare. Individuare il “cliente tipo” è un passo indispensabile per decidere come impostare la strategia di marketing: se vendo prodotti per aziende bisognerà evitare di contattare clienti privati; se invece non possono essere trasportati fuori dalla mia provincia sarà controproducente raggiungere una clientela sparsa su tutto il territorio nazionale o addirittura internazionale.

Prima punto: NON PUOI VENDERE TUTTO A TUTTI! SCEGLI UN OBIETTIVO!

Una volta stabilito il primo punto, studiate una strategia per focalizzare le forze e gli investimenti sui canali che possono offrire il miglior rapporto tra sforzo e resa. Lo scopo è crearsi una “Web reputation” che abbia valore per il  nostro target: se voglio essere conosciuto come la migliore panetteria della zona, risulterebbe poco utile pubblicizzarmi a livello nazionale e potrebbe essere addirittura contro producente aprire un e-commerce; se il mio obbiettivo è vendere prodotti dedicati ad una determinata fascia di popolazione, dovrò scegliere con cura le parole chiave che mi qualificano sui motori di ricerca per evitare che la maggior parte delle mie risorse venga assorbita da potenziali clienti non interessanti per me.

Secondo punto: NON AGIRE D’IMPULSO! CREATI UNA STRATEGIA SENSATA CHE PUOI METTERE IN PRATICA!

La “Web reputation” va guadagnata con l’impegno, la costanza e spesso con la generosità. Gli utenti che vedono in voi un’azienda o persona affidabile per un dato contesto sono già dei potenziali ottimi clienti (detti anche leads). Per ottenere e mantenere questo status è necessario aggiornare costantemente i contenuti “regalati” agli utenti adeguandoli di volta in volta con i canali in cui vengono trasmessi: pubblicare un testo tecnico su Facebook potrebbe essere totalmente improduttivo; postare un commento interessante relativo ad un testo pubblicato potrebbe portare decine di nuovi contatti; aggiornare costantemente le descrizioni e i parametri del proprio ecommerce dimostrerebbe all’utente che ci tengo a fornire un buon servizio.

Terzo punto: UNA VOLTA FATTO TUTTO, IL LAVORO E’ APPENA INIZIATO! DEDICA DEL TEMPO OGNI GIORNO ALLA TUA WEB REPUTATION

Finalmente ci siamo. I potenziali clienti ci contattano, l’ecommerce comincia a vendere, la web reputation corrisponde a quella desiderata. E’ arrivato il momento di finalizzare o come si dice nel gergo, convertire l’accesso di un utente nel risultato da noi desiderato. Più importante di aumentare le visite di nuovi  potenziali clienti è avere una percentuale di conversione più vicina possibile al 100%. In questa fase la coerenza è probabilmente il fattore più determinante. Mantenere quanto promesso in fase di marketing è il modo migliore per concludere positivamente la trattativa di web commerce. Questo porterà inoltre ad avere un alto numero di recensioni (dette feedback) positive che ci renderanno più affidabili verso i clienti che non ci conoscono bene. Dovrò studiare il mio sito (soprattutto la landing page) perchè sia chiaro, facilmente utilizzabile e impostato per raggiungere il mio scopo principale: se promuovo un e-commerce in modo ottimo e genero un sacco di accessi, ma lo predispongo in modo disordinato, poco professionale, povero di contenuti d’interesse per i miei potenziali clienti, ridurrò sicuramente il numero delle conversioni. Mi organizzerò per essere preciso e puntuale nel supporto pre e post vendita: se al cliente restasse un dubbio, facilmente risolvibile con una mail o due minuti di chat online, aumenterei la probabilità che la trattativa non si chiuda o che non se apra una futura (oltre alla possibilità ancora peggiore di una recensione negativa di un’utente insoddisfatto).

Quarto punto: CREA UN AMBIENTE CONFORTEVOLE PER IL CLIENTE! COCCOLALO E LUI PARLERA’ BENE DI TE E PROBABILMENTE TI FARA’ PUBBLICITA’

Nel prossimo articolo: I numeri di Google – statistiche ufficiali che vi serviranno per trovare il vostro Target? (prima parte)

Il 4° passo (di 5) per arrivare all’ecommerce: il sito web

Creare un sito web per un negozio on line è solo un piccolo passo nella realizzazione di un ecommerce completo e che funzioni.

Prima sarebbe utile avere ben presente e definito il proprio businnes plan e organizzare al meglio la parte logistica.

Una volta fatti questi passi, per aprire un sito di ecommerce possiamo utilizzare moltissime piattaforme, alcune persino gratuite!

Approfondiamo…

Rivolgendoti ad una web agency per chiedere qualche informazioni su un sito ecommerce scoprirai un mondo pieno di nomi strani, sigle e scuole di pensiero.

Ci sono aziende che sviluppano e propongono prodotti “proprietari”, cioè ideati e realizzati direttamente da loro.

Altre, come noi, propongono soluzioni definite Open Source. Cosa vuol dire? Che non reinventiamo la ruota ogni volta!

A parte gli scherzi, l’Open Source e un approccio allo sviluppo di soluzioni web che permette di partire da una “base” già sviluppata, condivisa e aggiornata da migliaia di sviluppatori che hanno contribuito a crearla, ognuno con le sue competenze, in modo del tutto gratuito.

Queste soluzioni sono gratuite (cioè ognuno può scaricarle ed installarle) oppure sono vendute da aziende che ne hanno perfezionato il funzionamento e si offrono di personalizzarle a fondo.

Il risultato dell’Open Source è un sito web (piattaforma) che, già di base, ha delle caratteristiche molto avanzate, aggiornate, sicure ed al passo con le ultime tecnologie. Quindi a parità di spesa si ottiene un sito dal valore molto più alto di quanto non si ottenesse soltanto qualche anno fa, sviluppandolo da zero.

Quindi il lavoro di web agency come la nostra consiste, oltre alla consulenza prima ed all’affiancamento e promozione online dopo, nella personalizzazione di questa base “grezza” per rispondere alle esigenze del cliente. Si possono aggiungere funzionalità particolari, integrazioni con il software gestionale, una grafica coordinata con il resto dell’immagini aziendale, ecc…

In sintesi una soluzione Open Source offre molti vantaggi, tra i quali:

  • soluzioni professionali con un risparmio anche del 70% rispetto ai siti di proprietà;
  • costante aggiornamento ed adeguamento alle novità;
  • Possibilità di una massima personalizzazione del sito.

Per i motivi appena elencati, secondo la ricerca dell’Università Bocconi, le aziende che scelgono l’Open Source come soluzione alternativa ai prodotti proprietari sono in costante aumento. In un campione di più di 100 aziende intervistate, l’82% dichiara di essere soddisfatta o molto soddisfatta della piattaforma open source.

Le piattaforme open source sono davvero tante, con una vasta possibilità di scelta. Tra le principali ricordiamo Magento, Woocommerce, Prestashop e OpenCart.

Rivolgendoti ad un’azienda specializzata come la nostra, ti aiuteremo a decidere qual è la piattaforma più adatta alle tue esigenze. Su questo sito, puoi trovare tante informazioni interessanti riguardanti le piattaforme open source più utilizzate al mondo.

Ma che caratteristiche deve avere un sito ecommerce?

La piattaforma dovrebbe, ad esempio, permetterti di gestire in maniera semplice ed efficace tutte le categorie presenti in un catalogo prodotti completo.

Un’altra funzione utile e anche quella che indica i prodotti correlati a quello che si sta acquistando e ne permette il “confronto”: le caratteristiche di ogni prodotto vengono affiancate per valutare subito quello piu adatto alle proprie esigenze;

Anche la ”one page checkout” è utile: l’ordine può essere realizzato compilando un’unica pagina con tutti i dati (almeno quelli indispensabili per proseguire con l’acquisto), in modo da aumentare la semplicità con cui i clienti possono ordinare. Cosi la percentuale dei carrelli abbandonati (cioè dei clienti che arrivano fino al momento di conferma dell’ordine senza proseguire oltre) si ridurrà notevolmente.

Inoltre si può offrire un regalo se il totale della spesa supera un certo importo, applicare uno sconto se i prodotti di una categoria specifica vengono aggiunti al carrello, offrire le spese di spedizione gratuite su alcuni articoli e tanto altro ancora.

Se vuoi puoi permettere ai clienti di fare pubblicità agli articoli che prediligono, pubblicando un commento in tempo reale. I tuoi acquirenti potranno così leggere i commenti mentre visualizzano i prodotti. E mostrare le opinioni dei consumatori è sicuramente una delle migliori strategie di marketing!

Potrai anche decidere di integrare la tua piattaforma con i principali software  gestionali in commercio, in modo da curare al meglio tutta la gestione dei prodotti e degli ordini. L’integrazione con il gestionale ti permette di scaricare gli ordini ed importare vari dati, tra i quali:

  • Codice prodotto;
  • Descrizione prodotto;
  • Indirizzo di fatturazione;
  • Indirizzo di spedizione;
  • Costi spedizione….

Come vedi le caratteristiche di una piattaforma sono davvero tante ed ogni modulo richiede la formazione necessaria per il suo utilizzo. Un sito ben impostato, gestito correttamente e integrato ti garantirà la massima semplicità d’uso, tempo risparmiato e di essere competitivo!

Bene.. Ora che sei organizzato ed hai un sito ecommerce all’avanguardia ti rimane “soltanto” l’ultimo passo, quello decisivo: la promozione del tuo sito!

Il 3° passo (di 5) per arrivare all’ecommerce: dal magazzino alla spedizione.

Perchè oggi un ecommerce funzioni al meglio non si può prescindere da una logistica ben pianificata.

Senza arrivare al livello di Amazon, che pianifica la consegna “volante”, ogni passaggio del tuo negozio online deve essere pensato e organizzato prima di cominciare a vendere. DDT, fatture, ordini ai fornitori, magazzino e spedizioni sono elementi importantissimi e da non sottovalutare.

Per fare tutto questo esistono programmi gestionali di vari tipi e prezzi. Uno di questi è, per esempio,Danea Easyfatt che a partire da circa 100€ all’anno permette di gestire ddt, fattura, verificare i pagamenti e controllare le giacenze in magazzino, e che nelle versioni più avanzate integra anche i pagamenti con la cassa del negozio, le pistole per leggere i codici a barre, la gestione del magazzino e molto altro.

Infatti, come per un negozio fisico, dovrai occuparti delle scorte in magazzino. L’organizzazione di questo spazio è fondamentale, sopprattutto se il magazzino è in comune con l’eventuale negozio fisico/altro canale di vendita (come nel 99% dei casi). Vendendo a dei consumatori finali gli ordini saranno formati da un quantità ridotte ma probabilmente da diverse riferenze. Configurare correttamente un software gestionale quindi ti permetterà di sincronizzare tutte le giacenze da un unico “ponte di comando”, evitando l’errore (fatale per molti ecommerce) di segnalare come disponibile merce che in realtà non c’è.

Insomma, con circa 30€ mensili quante ore potresti risparmiare?!

Supponendo di aver sistemato questo aspetto dell’ecommerce rimane il passaggio (spesso fondamentale) della spedizione.

Molti corrieri e spedizionieri offrono ormai soluzioni ad-hoc pensate per gli ecommerce, con ritiri multipli durante il giorno, tariffe particolari e la fornitura del packaging standard. Basta cercare sui siti di Bartolini, GSA, TNT, UPS, Poste Italiane ecc.. Ad esempio, TNT offre la possibilità di un servizio di SMS per informare i vostri clienti sull’andamento della spedizione oppure una consegna su appuntamento, per ricevere l’acquisto nei tempi e nei modi più comodi.

La scelta del corriere giusto è molto importante. Prima della scelta, dovresti valutare vari fattori, tra cui la velocità di spedizione, la quale dovrebbe essere la più rapida possibile e senza erroriIl corriere dovrebbe garantire rapidità e precisione per supportare ogni tipo di richiesta.

Anche il momento dell’impacchettamento dei prodotti, dal confezionamento fisico dell’ordine in una scatola all’aggiunta dell’indirizzo del cliente per l’invio, è importantissima. Ecco perché spesso è necessaria la presenza di personale che gestisca questa fase. Il software gestionale in questi casi può aiutare fornendo funzionalità di stampa automatica di etichettte ed altri dati, in modo da diminuire al massimo il margine d’errore.

Particolare attenzione va posta anche nell’ideazione e personalizzazione dell’imballo, che è la prima cosa che il cliente vede quando riceve la merce. L’imballo parla della tua azienda. L’idea che il cliente si farà della tua azienda, si forma anche nel momento in cui apre il nostro imballo. Quindi è utile curare anche i dettagli, come l’adesivo che lo chiude o il nastro adesivo personalizzato.

Un’alternativa a questa soluzione potrebbe essere quella di affidarsi a terziAmazon, ad esempio, gestisce la logistica di molte aziende che hanno un ecommerce, offrendo servizi che vanno dal packaging al servizio clienti, passando per la gestione dei reclami e dei resi. Amazon punta su una consegna della merce rapida e gratuita, occupandosi della spedizione degli ordini generati dal tuo sito web, offrendoti la massima flessibilità di gestione del tuo inventario locale.

La scelta di un metodo piuttosto che di un altro dipende da molti fattori, il più importante dei quali è sicuramente la quantità di ordini ricevuti al giorno.

Ecco. Ci sembra tutto. Questi passaggi possono sembrare da un lato complessi e dall’altro “superflui”. Molto spesso si sente dire “cominciamo a vendere, poi mi organizzo”. Errore fatale! E’ un cane che si morde la coda: oggi gli utenti online sono sempre più consapevoli ed esigenti e la disorganizzazione comporta solo disagi, costi superiori e minori (se non l’azzeramento!) vendite.

Quindi è il caso di investire tempo ed eventualmente denaro per una consulenza su questi passaggi. Noi siamo sempre a disposizione per rispondere a dubbi o domande a riguardo.

E dopo le ferie estive, il 4° ed il 5° passo!

Il 2° passo (di 5) per arrivare all’ecommerce: immagine e comunicazione coordinate

Chi passa dal giornale alla televisione, poi al telefono, finisce sul divano e ricomincia a letto?

Cominciamo la seconda parte della nostra guida, divisa in 5 passi, per arrivare a vendere online con una domanda.

Quindi? Chi è?

Il tuo cliente!

Come avevamo scritto ormai più di 1 anno oggi le persone non seguono più una sola strada per arrivare a te, ma passano da moltissimi canali diversi, ognuno con le sue caratteristiche e funzionalità.

La domanda che devi farti è: “ma che partano dal giornale, dallo smartphone, o dal volantino, la mia azienda da sempre la stessa ”prima impressione“? Comunica sempre il motivo per cui sceglierla? E se poi acquistano o mi vengono a trovare? Corrisponde a quello che vedono online?”

Oggi parliamo di immagine e comunicazione coordinate

Coordinando la tua immagine e comunicazioni online ed offline presenterai la tua azienda in modo chiaro e univoco al pubblico, ma soprattutto ai tuoi clienti (sia attuali che potenziali).

Pensa alla forza del marchio McDonald, alla Coca Cola o Apple? La fotografia sopra ne è un esempio: forse vedi la scritta “Coca Cola” da qualche parte? No. Ma tutti noi sappiamo che quel distributore è Coca Cola e che se abbiamo sete è lì che devo andare. I loro loghi sono riconoscibili a metri di distanza, che tu li veda online, su un volantino o alla televisione. E portano con loro un insieme di valori e significati che per chi li conosce e “ama” sono piacevoli e rispondenti alle esigenze personali: fame, sete, tecnologia e design ecc…

Ok, non sei McDonald o la Coca Cola (forse è meglio cosi, no?) ma comunque il tuo pubblico deve poterti riconoscere da metri di distanza, riconoscere in te qualità e valori precisi e la soddisfazione alle sue esigenze. Altrimenti sei uno dei tanti, e allora te la giochi sul prezzo..

Nella pratica vuol dire che dal biglietto da visita, alla carta intestata, al volantino, al sito web, alla banner promozionale, allo striscione, al gadget, al pacchetto con cui spedirai la merce… tutto deve corrispondere!

Sia l’immagine che la comunicazione coordinata sono diventate fondamentali per far percepire la tua azienda come realtà professionale e all’avanguardia, anche rispetto alla concorrenza. Il messaggio che trasmetti deve essere completo, univoco e coerente, sia nella forma che nella sostanza, ed adatto al canale con cui lo trasmetti.

I vantaggi?

In primo luogo c’è sicuramente la possibilità di distinguersi dalle altre imprese e dagli altri prodotti in generale, non soltanto dai tuoi concorrenti. È essenziale per la tua azienda che il cliente, o chiunque si relazioni con voi, non abbia dubbi nel capire a chi si sta rivolgendo. Ogni elemento comunicativo, dal web al cartaceo, deve suscitare sicurezza ed un’immagine precisa dell’attività nel tuo interlocutore.

Il secondo vantaggio è la chiarezza di comunicazione: attraverso la comunicazione coordinata, trasmettiamo un messaggio chiaro, unico e semplice. Sopprattutto sul web dobbiamo arrivare in poco spazio ed in pochissimo tempo a catturare l’attenzione del nostro potenziale cliente e comunicargli qualcosa. O meglio: non qualcosa, ma un vantaggio, un tuo punto di forza, un motivo per cui valga la pena cliccare sulla pubblicità e saperne di più di te e di quello che offri. In questi casi, non avere un progetto di comunicazione coordinata adeguato può complicare il compito e diminuire di molto l’efficacia di ogni azione promozionale. Ricorda: il cliente prima di sceglierti controllerà anche le offerte dei tuoi competitor, opinioni e molti altri dati che lo convincano ad acquistare. Presentarti in modo professionale, coordinato, su tutti i possibili canali che userà per trovarti e “controllarti” è fondamentale, e fa la differenza tra il vendere e non vendere.

Detto questo, se pensi che la tua azienda abbia bisogno di un “restyling” a livello di immagine e comunicazione.. be.. facci un colpo di telefono o scrivici: saremo felici di fare 2 parole senza impegno per capire in che modo possiamo esserti utile!

A presto con il 3° passo!

Passo 1 (di 5) per arrivare all’e-commerce

Ok, non c’è più bisogno di convincere nessuno. L’ecommerce (finalmente anche in Italia) sta crescendo a vista d’occhio.

Ma nella pratica, TU cosa puoi fare per utilizzare questo incredibile strumento senza sprecare tempo e soldi?

Abbiamo creato una piccola guida divisa in 5 passi che può diventare una traccia da seguire per farti alcune domande (e trovare le risposte), prima ancora di investire 1€.

Questo è il primo passo e riguarda l’aspetto economico e di analisi di mercato. Non abbiamo la pretesa di essere esaustivi su tutto e sicuramente online ci sono un’infinità di approfondimenti da leggere. Questa è una base per dare un’idea di quello che va fatto PRIMA di vendere online.

Qundi cominciamo.. Ok, vuoi vendere? Perfetto!

Ma a chi? A che prezzo? Con che guadagno? Come? ecc…

Una cosa importante che devi sempre tenere a mente: le persone online sono le stesse che incontri per strada tutti i giorni e che magari acquistano già da te, solo che online sono molte (molte molte!) di più e il tuo concorrente più lontano è a 1 click di distanza… Quindi altro gioco, altra partita..

Per rispondere alle domande di cui sopra non devi tirare a indovinare o inventarti chissà che schemi o ragionamenti. Senza complicarti troppo la vita puoi utilizzare un classico canvas per Modelli di Business. Per capirne la struttura e come compilarlo puoi vedere questa simpatica presentazione “Il Modello di Business spiegato a mia nonna”. Questo è un inizio e se vuoi approfondire nei dettagli il progetto o presentare una domanda di finanziamento ti servirà un buon businnes plan, che analizzi tutti gli aspetti tecnico- finanziari, faccia un’analisi dei potenziali clienti, dei concorrenti e quindi del mercato di riferimento.

Che cos’è un businnes plan?

Il businnes plan è un documento, strutturato secondo uno schema preciso, che sintetizza i contenuti e le caratteristiche del progetto imprenditoriale. Viene utilizzato per la pianificazione e gestione aziendale. Ti servirà anche per monitorare l’andamento dell’attività perchè è un “documento vivo”, che deve essere aggiornato periodicamente.

Stendere un businnes plan che sia utile richiede un’analisi accurata di molti fattori. Il primo fra tutti è la tua stessa azienda. Insieme a noi risponderai ad alcune domande che ti aiuteranno a fare chiarezza sugli obiettivi da raggiungere e su come creare una solida base da cui partire. Medie e grandi aziende arrivano a stilare documenti molto corposi, come quello che trovi qui.

Un businnes plan completo deve analizzare anche i tuoi concorrenti e per farlo non c’è niente di meglio del Web. Anche in questo caso l’analisi può essere più o meno approfondita e ti possiamo aiutare a trarre delle conclusioni utili a rispondere sempre alle domande di cui sopra.

Prima, durante e dopo l’analisi dell’attività e la redazione del progetto è necessario definire quali saranno i tuoi futuri clienti, o meglio, trovare una nicchia di mercato chiara e precisa dove poter lavorare per soddisfare le esigenze dei clienti. Non importa se la tua azienda produce mille cose diverse, ha clienti di diverso tipo ecc.. A meno che tu non sia Amazon, il nostro consiglio è quello di cominciare da una nicchia per poi ampliare l’offerta con il tempo. Potrai valutare l’impegno necessario a gestire l’ecommerce tenendo sotto controllo i costi.

Come trovare questa nicchia di mercato? Anche in questo caso Google è fondamentale.

Per prima cosa cerca su Google se veramente c’è una richiesta da parte del mercato per i prodotti intorno ai quali vuoi costruire un businnes on line. Guarda se ci sono già altre aziende che fanno pubblicità per i risultati della ricerca (Google AdWords è un valido indicatore per fare questo tipo di analisi). Infine misura il livello di competitività, cioè la concorrenza esistente in quella nicchia o per quella parola chiave.

Valuta anche cosa i tuoi potenziali clienti cercano di specifico e come lo cercano (che parole usano). Ad esempio digitando “occhiali” potrai vedere i suggerimenti che Google fornisce a te ed ai tuoi clienti sulle voci correlate più ricercate.

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Un altro utile strumento di Google è sicuramente Adwords che fornisce il numero di ricerche mensili riguardanti una parola. Sempre per l’esempio di cui sopra “occhiali” ecco cosa risulta. Inoltre fornisce anche le parole chiave correlate.

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Ed ora altri 2 strumenti utili a valutare correttamente il mercato di riferimento.

Il primo è Google trend, il quale consente, digitando la parola chiave, di vedere l’andamento temporale e geografico del mercato del prodotto, le varie zone in cui è richiesto e altre utili informazioni. In questo esempio abbiamo analizzato il mercato degli “occhiali” (Italia, 2013)image

E se volessi andare all’estero? Gli strumenti descritti sopra permettono di analizzare anche le ricerche effettuate all’estero ma Google fornisce anche lo “Strumento a supporto dell’export”. Potrai avere una panoramica dell’andamento del prodotto che vuoi vendere, nelle varie nazioni. Ecco un esempio dei risultati forniti per il mercato degli occhiali.

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Questi descritti sono tutti strumenti online e gratuiti. Rivolgendoti ad un’azienda specializzata potrai scoprirne di altri, ottimizzare i tempi ed i costi, valutando con attenzione il progetto.

La prossima volta vedremo che l’importanza del brand e delle comunicazione coordinata. Per ora ti lasciamo a fare i conti..

Ecommerce: un’occasione per crescere o un’occasione persa, dipende da te

La ricerca del gruppo Casaleggio Associati ha messo in luce che nel 2014 l’ecommerce a livello mondiale raggiungerà i 1.500 miliardi di dollari, crescendo del 20% rispetto allo scorso anno.

Già nel 2012 avevamo “avvisato” le PMI di questo grande potenziale ancora inespresso e le previsioni non solo sono state rispettate ma addirittura abbondamente superate..

La situazione italiana

In Italia l’ecommerce è solo agli inizi del suo percorso e la crescita continua a doppia cifra ogni anno, grazie da un lato all’aumento degli utenti che acquistano online e dall’altro alle (ancora troppo poche) aziende che hanno visto lontano, investendo in questo canale e favorendone al contempo l’utilizzo.

Ecco i dati emersi, per quanto riguarda il nostro Paese: “Il valore dell’ecommerce italiano è stimato in 22,3 miliardi di euro nel 2013. Il fatturato delle vendite on line è cresciuto complessivamente del 6% rispetto al 2012. Si rileva, quindi, una crescita delle vendite on line nonostante il protrarsi dello stato di recessione economica

Nell’anno appena trascorso, il numero di attivazioni di nuovi ecommerce, è stato il più alto degli ultimi dieci anni.

Quindi?

Se hai un un negozio integrarlo con un ecommerce ti permetterà sia di ridurre o eliminare la merce rimasta invenduta sia di aumentare il volume di affari grazie all’ampiamento della base di clienti. “La promozione dell’attività sul web, inoltre, attraverso il sito e l’eventuale attività di advertising, consente di intercettare la domanda e fa crescere il business”, come sostiene la società Casaleggio Associati.

Un dato molto importante da tenere in considerazione quando si apre un ecommerce è quello relativo al numero di utenti che si collegano a Internet da mobile (smartphone, tablet & co.): in rapida crescita e destinato ad aumentare nei prossimi anni.

Oltre a intercettare il traffico mobile è essenziale saperlo gestire predisponendo gli strumenti adeguati, ottimizzando il sito perchè sia perfettamente fruibile anche in mobilità. Altrimenti tutto il lavoro per portarvi utenti interessati si tradurrà in mancate vendite e quindi mancati guadagni, perchè (lo fanno tutti) il primo motivo per cui si “abbandona” un sito è proprio la difficoltà di navigarlo. Per dare un’idea Dollar Shave Club (ecommerce di prodotti per la rasatura) ha avuto un incremento del 126% delle conversioni da mobile dopo aver ottimizzato il proprio sito per la navigazione da smartphone e tablet.

E’ tutto oro quel che luccica?

L’ecommerce è una grande opportunità. Non rischiare di bruciare l’occasione di coglierla.

E’ necessario tener presente che ci vogliono impegno e risorse per riuscirci. Diffida da chi ti propone un’ecommerce a 99€ tutto compreso. L’ecommerce, infatti, non è diverso da un negozio fisico (naturalmente con moltissimi vantaggi rispetto a questo, come flessibilità, costi di avvio, burocrazia ridotta ecc…) e come questo richiede impegno, lavoro e pazienza. Gli utenti online non stanno aspettando te: devi conquistarteli!

Un ecommerce non si fa solo con un sito internet perchè avere un sito con il “carrellino” non assicura di per sè visibilità. Per far funzionare questo strumento bisogna soprattuto promuoversi nel modo giusto e nei “posti” giusti, ed avere un “piano di azione” (detto anche business plan) quantomeno chiaro e sincero nei numeri.

Come tutte le attività a scopo di lucro l’obiettivo è quello di ottenere quanti più clienti è possibile, ed online sono virtualmente illimitati!

I modi per fare pubblicità su Internet sono moltissimi.

Ad esempio è consigliabile affidarsi ad un esperto per gestire una campagna AdWords, per limitare i costi ed aumentare le conversioni: rivolgiti ad aziende specializzate che ti faranno da consulenti e aiuteranno a gestire al meglio il tuo ecommerce.

Rivolgendoti ad un’azienda specializzata otterrai anche un’altra cosa fondamentale: la formazione. Imparare tecniche ed accorgimenti per aumentare le vendite sfruttando gli strumenti del webmarketing ed applicando accorgimenti a volte molto semplici e “sottili” può far anche raddoppiare le prestazioni del tuo ecommerce o delle campagne pubblicitarie ad esso collegate. E questo non ha prezzo, perchè da un lato abbasserai i costi vivi dell’attività sopperendo con le tue nuove competenze, dall’altro l’azienda potrà seguire al meglio tutte le novità del settore, proponendoti sempre soluzioni aggiornate e all’avanguardia.

Ora sta a te decidere se cogliere l’occasione o no.. Ricorda che per fare due chiacchere senza impegno al telefono o di persona puoi sempre farci un colpo di telefono.

Come l’eCommerce fa ripartire le PMI tradizionali

L’ecommerce può essere concretamente una delle leve principali per tutte le micro e piccole imprese italiane che vogliono crescere.

Sopprattuto quelle che si occupano di produzione di beni e prodotti.

Ma pensare di aprire un ecommerce e trovarsi una fila di clienti “fuori” dal sito il giorno dopo è una bellissima utopia.

E’ necessario un cambio culturale e d’impresa. Oggi bisogna mettersi in ascolto dei propri clienti. Eventualmente anche di quelli scontenti. Perchè solo cosi si potrà instaurare un rapporto di fiducia serio e duraturo tra l’azienda e il cliente.

Piattaforme social, blog, siti web, marketplace ecc… sono importantissimi strumenti, che bisogna conoscere ed imparare ad utilizzare a proprio vantaggio.

L’importante è avere la voglia di farlo. Poi, per la loro gestione, sviluppo, mantenimento è possibile rivolgersi a professionisti in grado di diventare la guida per l’imprenditore in questo nuovo territorio.

Fertile. Molto fertile.

Leggi questo interessante articolo su un concreto caso di successo: Re-StartuPmi: ecco come l’eCommerce fa ripartire le pmi tradizionali

E scopri le previsioni di aumento di questo strumento: L’e-commerce in Europa crescerà a un tasso annuo del 12% fino al 2016

Update 28/5/2013: I 5 consigli per un e-commerce di successo

Update 31/5/2013: L’ecommerce italiano smette di guardare al passato