Come ampliare il tuo business e la Lead generation

Aumentare il proprio business

Aumentare il proprio business. Questo è uno degli imperativi che caratterizza ogni entità imprenditoriale. Aziende, liberi professionisti, organizzazioni, associazioni: c’è sempre bisogno di fare un salto in avanti. Motivo?

Crescere, aumentare i profitti, guadagnare di più e dare maggiori opportunità alle persone che condividono il tuo obiettivo. Ogni azienda ha come scopo la crescita e deve puntare verso il miglioramento dello status. Ma aumentare il business d’impresa non è semplice, in parte presenta anche dei rischi. Qual è la direzione giusta?

Come procedere per far crescere gli utili aziendali e portare avanti un corso di miglioramento con idee virtuose? L’idea di partenza prevede basi solide, per questo si inizia sempre con l’analisi dei punti chiave della promozione.

Da leggere: esempi virtuosi di inbound marketing

Inizia sempre da una buona analisi SWOT

Impossibile ignorare questa necessità. Per aumentare il proprio business bisogna prendere coscienza di ciò che ti circonda. E delle tue capacità, debolezze, espressioni che possono diventare strutturali. L’analisi SWOT diventa il punto di partenza per le attività che vogliono aumentare il fatturato. Qui puoi capire quali sono i punti di:

  • Forza.
  • Debolezza.
  • Opportunità.
  • Minacce.

Uno schema chiaro, una matrice divisa in quattro aree, consente di elencare i passaggi per fare in modo che ci sia una chiarezza fondante. E si possano mettere in atto delle azioni capaci di trasformare debolezze in vantaggi, sfruttare al massimo le opportunità e tamponare le minacce fino a farle diventare delle leve favorevoli.

analisi swot
Schema SWOT.

Come puoi notare dal grafico in alto preso da Wikipedia, il processo comprende dei fattori interni ed esterni. Che, quindi, puoi influenzare direttamente o meno. Al tempo stesso ci sono riquadri che contemplano elementi utili per raggiungere il risultato e altri che tendono a frenare il percorso. E che devi piegare alle tue necessità.

Analisi del contesto e del target

Insieme alla matrice SWOT, puoi operare anche sul target da raggiungere con questo tentativo di aumentare il tuo business aziendale. Così puoi avere un ampliamento e adeguamento del documento, che sintetizza le buyer personas, vale a dire il “pubblico idealtipico” che dovrebbe rappresentare i tuoi potenziali acquirenti.

Quest’evoluzione è indispensabile per adeguare il lavoro di promozione e, in generale, migliorare l’intero funnel di vendita, che magari avevi già ottimizzato. Vendere di più con l’inbound marketing è possibile solo se ti adegui al contesto.

Incrementare il raggio d’affari vuol dire intercettare nuovi segmenti di mercato, capire come raggiungere un numero superiore di utenti o se soddisfare delle necessità diverse del pubblico. Magari prendendo spunto da una metodologia, che caratterizza anche grandi aziende come McDonald’s e che si divide in tre aree operative:

  • Fidelizzare i clienti già acquisiti.
  • Recuperare quelli che hai perso.
  • Trasformare l’occasionale in fisso.

Per fare questo devi conoscere il tuo target. Ma anche approfondire lo studio della concorrenza. Una buona analisi di benchmark può essere decisiva per capire come i competitor hanno affrontato un determinato settore e cosa offrono.

Analisi del contesto e del target
Hai iniziato l’analisi della tua realtà aziendale?

Il passaggio elencato serve a capire come puoi superare ciò che gli altri hanno già fatto. Magari affrontando la concorrenza con una prospettiva che si svincola dallo scontro frontale. L’approccio in questione si trova nel libro Oceano Blu.

Questo criterio – illustrato nel testo del 2005 scritto da W. Chan Kim e Renée Mauborgne – può essere sintetizzata così: inutile nuotare in un mare di concorrenti preparati, soprattutto se sono più agguerriti di te per affrontare un mercato molto competitivo. Cerca un settore (nicchia) per i tuoi clienti nel quale sei l’unico a offrire un servizio.

“Per fare breccia nei confronti della maggioranza occorre puntare a raggiungere non il vasto mercato, bensì una nicchia.” – Seth Godin

Modifica e definisci il tuo marketing mix

Per aumentare il proprio business è utile lavorare sull’analisi SWOT, per capire chi sei e come puoi limitare le minacce e gli aspetti negativi. Al tempo stesso devi modificare il tuo marketing mix: vale a dire l’insieme degli elementi controllabili che un’azienda usa per raggiungere gli obiettivi. In cosa consiste questa schematizzazione aziendale?

  • Product: prodotto.
  • Price: prezzo.
  • Place: distribuzione.
  • Promotion: promozione.

Sono le 4P del marketing e in una fase di rivalutazione del tuo giro d’affari – con tentativo di ampliare il possibile ventaglio di offerte e clienti – devi rimettere in discussione l’equilibrio che hai trovato in precedenza. Senza dimenticare l’ultima fase di questo percorso, probabilmente la più importante per gestire una prospettiva aziendale a lungo termine.

Misura, migliora e preparati a cambiare tutto

In una fase di ampliamento del business, devi prendere in considerazione la necessità di misurare con attenzione certosina le azioni che metti in pratica per raggiungere il tuo obiettivo. Questo per capire se funziona effettivamente ciò che hai deciso di attivare per fare il passo in avanti. Perché procedere alla cieca vuol dire dirigersi verso un fallimento.

Questo significa individuare dei KPI (key performance indicator) capaci di sintetizzare il successo ottenuto da determinate strategie di web marketing (SEO, social media, lead generation) studiate per accompagnare il processo. Non dimenticare la fase successiva: migliorare ciò che hai fatto con i dati sotto mano. Senza improvvisare.

Quali sono gli strumenti da valutare per aumentare le vendite? Puoi creare un sistema di lead generation capace di guidare il contatto verso un percorso di marketing automation, o magari aprire un blog aziendale per intercettare possibili query informative. Che poi dovrebbero portare i clienti verso le landing page. Questo può ritenersi valido ma deve essere testato, monitorato e misurato. Solo così puoi attivare un meccanismo utile per il tuo nuovo corso di vendita.

Da leggere: cosa fa un consulente di web marketing

Aumentare il proprio business: Qualificazione dei contatti

Non è facile lavorare su questo fronte. Molti credono che sia sufficiente implementare i prodotti in catalogo o i servizi offerti per ampliare il giro di affari e acquisire nuovi clienti. In realtà non funziona così: prima di aumentare il proprio business hai bisogno di analisi, studio del target e della concorrenza, flessibilità. Vuoi raccogliere tutti i dati disponibili ed avere una fotografia chiara di come fare a far crescere il tuo business?

[mk_button dimension=”three” size=”medium” outline_skin=”dark” bg_color=”#00c8d7″ text_color=”light” icon=”moon-quill” url=”https://www.publidesign.it/contattaci/” target=”_self” align=”center” id=”Buton ID” margin_top=”0″ margin_bottom=”15″]Creiamo insieme una strategia per far crescere il tuo business[/mk_button]

Lead e prospect: come ottenere nuovi clienti con la Lead Generation

lead e prospect

Lavorare sui concetti di lead e prospect per chi si occupa di web marketing e Lead Generation è fondamentale. Perché troppo spesso si ragiona in termini di vendita diretta, ignorando il fatto che non sempre la strada è così semplice e lineare. Detto in altre parole, ci sono settori in cui la conversione finale non si ottiene con un semplice passaggio sulla landing page.

Il concetto di inbound marketing ti dà la possibilità di aggirare tutto ciò che ormai viene visto come fumo negli occhi. Sto parlando della pubblicità non contestualizzata che interrompe e rovina l’esperienza di navigazione.

Oggi devi essere la risorsa che il pubblico spera di trovare online. In più devi aggiungere che è difficile passare da utente sconosciuto che visita per la prima volta il tuo blog a cliente. Devi trovare il modo di generare dei lead, e magari alimentarli fino alla condizione di prospect. Qui c’è l’ultimo passo del funnel: diventare cliente. Ma è così semplice?

Da leggere: come vendere con l’inbound marketing

Lead generatione e Funnel marketing: lead e prospect

Per capire i concetti che ho appena elencato bisogna posizionarli nel contesto giusto. Ad esempio, tu sai cos’è un lead? Si tratta di un utente che ha fatto un passo avanti e da perfetto sconosciuto si è palesato come persona potenzialmente interessata a ciò che fai. Ha eseguito un atto di fede importante per il tuo business, ha lasciato una traccia (tipo l’email) che l’azienda potrà usare per ricontattare quello che viene visto come un potenziale cliente.

Come comprendere l’essenza del lead

Questo elemento può essere definito così: il primo passo verso una transazione economica all’interno di un sales funnel. Vale a dire un percorso che filtra una massa anonima e porta le persone utili verso un obiettivo aziendale desiderabile.

Parlo della vendita. Hai portato l’audience sul tuo sito attraverso blog, social media marketing, SEO e altro ancora. Adesso la pagina di atterraggio o i vari moduli con call to action hanno raggiunto l’obiettivo. Quel contatto è diventato un lead, magari lasciando la sua email in cambio di un prodotto che fa da lead magnet (ebook, trial, demo, contenuti vari).

A questo punto entra in scena il prospect

Vale a dire uno stadio avanzato, un passaggio avanti verso la conversione. Così come non tutti i business possono contare su una vendita diretta (mi piace quindi lo compro), altre realtà devono puntare su un passaggio in più. Vale a dire quello del prospect. Con questo concetto intendiamo i contatti che sono sempre più protesi verso la conversione.

funnel
Esempio di funnel secondo Moz.

Si tratta di una condizione che riguarda tutti i tipi di funnel? Chiaro, non è così. Alcune aziende hanno dei processi di vendita più snelli e immediati. Quindi non devi effettuare tanti passaggi per riprendere i contatti di chi è quasi convinto e ha bisogno di un motivo in più per concludere la trattativa. Ma questo vale sempre?

Differenza tra B2C e B2B per lead e prospect

Spesso la differenza tra questi settori è data proprio dal binomio lead e prospect. Nel business to customer (dall’azienda al cliente finale) i processi di vendita sono più semplici e immediati. Si lavora soprattutto sull’emotività, sull’impulso e sul desiderio. Lavorare sulla piramide dei bisogni di Maslow è molto più semplice in questi casi.

Il rapporto è immediato perché puoi fare leva anche su pulsioni ancestrali, potenti se le sai manipolare. Quindi non c’è bisogno di convincere, ricontattare e lavorare sul content marketing per produrre un percorso di lead nurturing articolato. O almeno non è sempre così, spesso basta una buona newsletter e un po’ di remarketing.

Con il B2B (dall’azienda a un altro fornitore) le cose cambiano. Non è un percorso omogeneo, ci sono differenze rilevanti in questo ramo, ma il fil rouge è chiaro: qui si pondera ogni decisione. Nulla viene lasciato al caso.

Un esempio concreto per comprendere il processo

Se devo comprare un costume da bagno per me posso lasciarmi guidare dall’istinto o dal piacere; se mi trovo nella condizione di scegliere le divise per chi lavora in uno stabilimento balneare la situazione è ben diversa.

Magari valuto il rapporto qualità/prezzo, la possibilità di poter aggiungere il logo aziendale, la spedizione e i resi per i prodotti fallati. A questo punto prendo contatti con l’azienda e divento un lead, mi mandano il catalogo (content marketing) e dopo una settimana mi ricontattano via email con un PDF dedicato a una ricerca interna. Titolo?

Il materiale che usiamo per i costumi è più resistente del 90% rispetto al cotone normale.

Mando un’email per chiedere ulteriori informazioni e divento un prospect. La risposta si conclude con uno sconto del 10% per chi acquista 6 mesi prima della stagione estiva. Ok, il cliente è servito: anche se l’esempio non è dettagliato, e non prende in considerazione, i possibili intoppi, può essere un buon manifesto del lavoro da svolgere.

Come muoversi in un percorso di vendita

C’è una similitudine importante tra lead e prospect: in entrambi i casi devi sviluppare tre strategie coerenti e parallele che ti consentono di ottenere il miglior risultato possibile in qualsiasi caso. Sto parlando di:

  • Lead generation.
  • Content marketing.
  • Lead nurturing.

Devi capire come ottenere i contatti utili. Nella maggior parte dei casi lo strumento principale è quello dell’email marketing, più versatile ma anche robusto e con una buona letteratura alle spalle. Quindi, come ottenere i contatti delle persone che vuoi raggiungere? Devi operare sul lead magnet: una merce che usi per attivare un baratto.

Il ritorno a un’economia dello scambio

Io ti do qualcosa (ebook, evento gratuito, webinar, grafici, ricerche, immagini gratis) e tu lasci l’email. A questo punto è necessario implementare un processo che sicuramente hai già attivato: quello del content marketing. Hai creato qualcosa per attirare i potenziali clienti? Perfetto, adesso devi studiare un percorso di contenuti per accontentare chi è interessato a ciò che fai, ma anche chi è quasi convinto e ha bisogno di un’ultima spinta per lanciarsi nell’acquisto.

No, il content marketing non si traduce in scrittura di articoli per il blog. In un funnel di vendita con lead e prospect vuol dire creare un calendario editoriale per il diario , certo, ma anche studiare un percorso di coupon per smuovere i primi passi verso la vendita e generare dei white paper e dei case study che vadano oltre il semplice articolo informativo.

Sei pronto per acquisire nuovi clienti online?

Dipende. Molte aziende sentono parlare di lead generation e funnel di vendita, pensano di poter gestire queste strategie con i propri mezzi o con un’infarinatura generica. In realtà il lavoro da svolgere con lead e prospect non è semplice. Anzi, può diventare un passaggio complesso. D’altro canto i vantaggi possono essere insuperabili, ad esempio?

Puoi avere un processo automatizzato che ti porta costantemente clienti. E se hai un business scalabile, quindi che non contempla il tuo impegno di tempo per ogni cliente, tutto questo può diventare ancora più interessante. Soprattutto se si prendono in considerazione le varie tecniche di marketing automation che schematizzano i percorsi creando delle azioni programmate e automatizzate grazie ai vari software. Mailchimp, ad esempio, è uno di questi ma ce ne sono anche altri.

Da leggere: esempi virtuosi di inbound marketing

Cosa ne pensi della Lead Generation?

Chi si occupa di vendita online, formazione in aula, eventi e infoprodotti – solo per fare qualche esempio – dovrebbe prendere in considerazione l’idea di strutturare un funnel di vendita. Sei d’accordo? Tu come hai deciso di affrontare questo tema? Ti aspetto nei commenti per parlare insieme di questo argomento così importante.

La pubblicità sul Web non funziona? Ecco i 4 punti fondamentali per fare pubblicità su Internet.

Se hai investito soldi per sviluppare un sito web aziendale o un e-commerce e i risultati non ti hanno nemmeno fatto rientrare della spesa; se pochi clienti “interessanti” ti contattano nonostante l’impegno dei tuoi soldi e del tuo tempo in blog, social, adwords, attività SEO e chi più ne ha più ne metta; non devi rassegnarti!

Ci sono 4 punti principali che non sono stati rispettati:

  1. Targeting
  2. Strategia
  3. Costanza
  4. Conversione

Vista la moltitudine di canali comunicativi che internet mette a disposizione per fare marketing è necessario avere in testa una precisa idea di quali sono le tipologie di bisogni che la nostra “offerta web” andrà a soddisfare. Individuare il “cliente tipo” è un passo indispensabile per decidere come impostare la strategia di marketing: se vendo prodotti per aziende bisognerà evitare di contattare clienti privati; se invece non possono essere trasportati fuori dalla mia provincia sarà controproducente raggiungere una clientela sparsa su tutto il territorio nazionale o addirittura internazionale.

Prima punto: NON PUOI VENDERE TUTTO A TUTTI! SCEGLI UN OBIETTIVO!

Una volta stabilito il primo punto, studiate una strategia per focalizzare le forze e gli investimenti sui canali che possono offrire il miglior rapporto tra sforzo e resa. Lo scopo è crearsi una “Web reputation” che abbia valore per il  nostro target: se voglio essere conosciuto come la migliore panetteria della zona, risulterebbe poco utile pubblicizzarmi a livello nazionale e potrebbe essere addirittura contro producente aprire un e-commerce; se il mio obbiettivo è vendere prodotti dedicati ad una determinata fascia di popolazione, dovrò scegliere con cura le parole chiave che mi qualificano sui motori di ricerca per evitare che la maggior parte delle mie risorse venga assorbita da potenziali clienti non interessanti per me.

Secondo punto: NON AGIRE D’IMPULSO! CREATI UNA STRATEGIA SENSATA CHE PUOI METTERE IN PRATICA!

La “Web reputation” va guadagnata con l’impegno, la costanza e spesso con la generosità. Gli utenti che vedono in voi un’azienda o persona affidabile per un dato contesto sono già dei potenziali ottimi clienti (detti anche leads). Per ottenere e mantenere questo status è necessario aggiornare costantemente i contenuti “regalati” agli utenti adeguandoli di volta in volta con i canali in cui vengono trasmessi: pubblicare un testo tecnico su Facebook potrebbe essere totalmente improduttivo; postare un commento interessante relativo ad un testo pubblicato potrebbe portare decine di nuovi contatti; aggiornare costantemente le descrizioni e i parametri del proprio ecommerce dimostrerebbe all’utente che ci tengo a fornire un buon servizio.

Terzo punto: UNA VOLTA FATTO TUTTO, IL LAVORO E’ APPENA INIZIATO! DEDICA DEL TEMPO OGNI GIORNO ALLA TUA WEB REPUTATION

Finalmente ci siamo. I potenziali clienti ci contattano, l’ecommerce comincia a vendere, la web reputation corrisponde a quella desiderata. E’ arrivato il momento di finalizzare o come si dice nel gergo, convertire l’accesso di un utente nel risultato da noi desiderato. Più importante di aumentare le visite di nuovi  potenziali clienti è avere una percentuale di conversione più vicina possibile al 100%. In questa fase la coerenza è probabilmente il fattore più determinante. Mantenere quanto promesso in fase di marketing è il modo migliore per concludere positivamente la trattativa di web commerce. Questo porterà inoltre ad avere un alto numero di recensioni (dette feedback) positive che ci renderanno più affidabili verso i clienti che non ci conoscono bene. Dovrò studiare il mio sito (soprattutto la landing page) perchè sia chiaro, facilmente utilizzabile e impostato per raggiungere il mio scopo principale: se promuovo un e-commerce in modo ottimo e genero un sacco di accessi, ma lo predispongo in modo disordinato, poco professionale, povero di contenuti d’interesse per i miei potenziali clienti, ridurrò sicuramente il numero delle conversioni. Mi organizzerò per essere preciso e puntuale nel supporto pre e post vendita: se al cliente restasse un dubbio, facilmente risolvibile con una mail o due minuti di chat online, aumenterei la probabilità che la trattativa non si chiuda o che non se apra una futura (oltre alla possibilità ancora peggiore di una recensione negativa di un’utente insoddisfatto).

Quarto punto: CREA UN AMBIENTE CONFORTEVOLE PER IL CLIENTE! COCCOLALO E LUI PARLERA’ BENE DI TE E PROBABILMENTE TI FARA’ PUBBLICITA’

Nel prossimo articolo: I numeri di Google – statistiche ufficiali che vi serviranno per trovare il vostro Target? (prima parte)

Il 5° passo (di 5) per arrivare all’ecommerce: la promozione

Finalmente ci siamo!

Abbiamo visto tutti i passi per arrivare fino a qui (business plan, immagine e comunicazione coordinate, logistica, sito web) ed ora sei pronto per i ricevere migliaia di ordini comodamente seduto davanti al tuo pc.

Ma…  Non succede niente. Zero assoluto. Qualche ordine da clienti che già conoscevi o amici, ma non il boom che ti aspettavi.

Perchè? Perchè hai “alzato la saracinesca” del tuo negozio nella zona commerciale più densamente ricca di concorrenti al mondo. Dove ci sono (poche) aziende con anni di storia, milioni di fatturato, migliaia di clienti e (la maggior parte) attività come la tua, che hanno appena aperto e che devono farsi conoscere.

Questa fase si chiama web marketing. Ed ora vediamo in cosa consiste

Cos’è il web marketing?

Al di là delle mille definizioni in giro, per noi il web marketing consiste in tutte quelle azioni online che permettono ad un brand di posizionarsi, rendersi riconoscibile positivamente il proprio target di riferimento, misurare i risultati ottenuti e raggiungere gli obiettivi (in termini di comunicazione, acquisizione clienti, vendite, ecc..)

E’ l’equivalente del volantino distribuito nelle cassette postali, della pubblicità sul giornale locale, dello striscione appeso lungo la strada e dell’annuncio alla radio che si facevano qualche anno. Quelle appena elencate sono azioni offline. E oggi da sole non bastano e devono essere integrate in una strategia di marketing che porti ad un solo meta: il tuo sito ecommerce, la tua azienda, i tuoi prodotti. STOP.

In pratica?

Non c’è una risposta unica a questa domanda. Ci sono moltissime possibilità (forse troppe) e da soli si può fare qualcosa ma sporadicamente e senza un filo conduttore che unisca tutte le azioni per investire invece di spendere.

Negli anni scorsi abbiamo illustrato spesso alcune possibilità fornite dagli strumenti online: Google AdWords, DEM e Newsletter, landing page, Social Media, Content Marketing..

Tutte queste soluzioni non solo sono ancora valide, ma sono necessarie e fondamentali. Ed ognuna di esse deve essere implementata secondo le sue peculiarità!

E’ inutile aprire una pagina di Facebook, mettere 4 post, e abbandonarla dopo 3 giorni “perchè non funziona”. Altrettanto inutile è attivare una campagna di AdWords con un budget troppo basso perchè porti davvero risultati. E’ fondamentale raccogliere e organizzare i propri contatti email con criterio ed inviare periodicamente delle newsletter utili, non 1 volta soltanto, indiscriminatamente a tutti, per presentare il nuovo sito ecommerce, per poi sparire di nuovo. Bisogna studiare delle promozioni sui prodotti o servizi, con una cadenza ragionata, e promuoverle nei tempi e modi che non siamo noi a dettare ma da una parte gli strumenti e dall’altra parte i nostri clienti.

Insomma… ci vuole metodo, conoscenza degli strumenti, integrazione e PAZIENZA. Alcuni strumenti portano risultati pressochè immediati (almeno in termini di traffico targhettizzato sul sito), altri no.

Quello che ci sentiamo di consigliare è quello di rivolgersi ad una web agency che abbia esperienza e sopprattutto in grado di “formarti” perchè tu riesca a fare da solo quanto più possibile. Le parti tecniche lasciamole ai tecnici, le parte creative ai creativi, ma obiettivi da raggiungere e la gestione generale dell’azienda toccano solo a te.

Per concludere questo percorso di 5 passi, oggi per avere un’ecommerce che funzioni servono:

  • lungimiranza e capacità commerciali e di selezione del prodotto
  • tempo (o, se manca, collaboratori e relativo budget dedicato)
  • programmazione
  • pazienza (pazienza, pazienza)
  • budget congrui da investire
  • tecnologia al proprio servizio e voglia di imparare ad usarla
  • collaborazione e fiducia nei fornitori che si scelgono

Sappiamo che questo percorso non ha coperto in modo completo ed esaustivo tutti gli aspetti da considerare per avere un ecommerce che funzioni, ma speriamo serva a chi oggi avesse intenzione di “vendere online” di farsi un’idea più precisa di cosa richiede il proprio progetto.

Per domande e dubbi siamo sempre qui!

Il 4° passo (di 5) per arrivare all’ecommerce: il sito web

Creare un sito web per un negozio on line è solo un piccolo passo nella realizzazione di un ecommerce completo e che funzioni.

Prima sarebbe utile avere ben presente e definito il proprio businnes plan e organizzare al meglio la parte logistica.

Una volta fatti questi passi, per aprire un sito di ecommerce possiamo utilizzare moltissime piattaforme, alcune persino gratuite!

Approfondiamo…

Rivolgendoti ad una web agency per chiedere qualche informazioni su un sito ecommerce scoprirai un mondo pieno di nomi strani, sigle e scuole di pensiero.

Ci sono aziende che sviluppano e propongono prodotti “proprietari”, cioè ideati e realizzati direttamente da loro.

Altre, come noi, propongono soluzioni definite Open Source. Cosa vuol dire? Che non reinventiamo la ruota ogni volta!

A parte gli scherzi, l’Open Source e un approccio allo sviluppo di soluzioni web che permette di partire da una “base” già sviluppata, condivisa e aggiornata da migliaia di sviluppatori che hanno contribuito a crearla, ognuno con le sue competenze, in modo del tutto gratuito.

Queste soluzioni sono gratuite (cioè ognuno può scaricarle ed installarle) oppure sono vendute da aziende che ne hanno perfezionato il funzionamento e si offrono di personalizzarle a fondo.

Il risultato dell’Open Source è un sito web (piattaforma) che, già di base, ha delle caratteristiche molto avanzate, aggiornate, sicure ed al passo con le ultime tecnologie. Quindi a parità di spesa si ottiene un sito dal valore molto più alto di quanto non si ottenesse soltanto qualche anno fa, sviluppandolo da zero.

Quindi il lavoro di web agency come la nostra consiste, oltre alla consulenza prima ed all’affiancamento e promozione online dopo, nella personalizzazione di questa base “grezza” per rispondere alle esigenze del cliente. Si possono aggiungere funzionalità particolari, integrazioni con il software gestionale, una grafica coordinata con il resto dell’immagini aziendale, ecc…

In sintesi una soluzione Open Source offre molti vantaggi, tra i quali:

  • soluzioni professionali con un risparmio anche del 70% rispetto ai siti di proprietà;
  • costante aggiornamento ed adeguamento alle novità;
  • Possibilità di una massima personalizzazione del sito.

Per i motivi appena elencati, secondo la ricerca dell’Università Bocconi, le aziende che scelgono l’Open Source come soluzione alternativa ai prodotti proprietari sono in costante aumento. In un campione di più di 100 aziende intervistate, l’82% dichiara di essere soddisfatta o molto soddisfatta della piattaforma open source.

Le piattaforme open source sono davvero tante, con una vasta possibilità di scelta. Tra le principali ricordiamo Magento, Woocommerce, Prestashop e OpenCart.

Rivolgendoti ad un’azienda specializzata come la nostra, ti aiuteremo a decidere qual è la piattaforma più adatta alle tue esigenze. Su questo sito, puoi trovare tante informazioni interessanti riguardanti le piattaforme open source più utilizzate al mondo.

Ma che caratteristiche deve avere un sito ecommerce?

La piattaforma dovrebbe, ad esempio, permetterti di gestire in maniera semplice ed efficace tutte le categorie presenti in un catalogo prodotti completo.

Un’altra funzione utile e anche quella che indica i prodotti correlati a quello che si sta acquistando e ne permette il “confronto”: le caratteristiche di ogni prodotto vengono affiancate per valutare subito quello piu adatto alle proprie esigenze;

Anche la ”one page checkout” è utile: l’ordine può essere realizzato compilando un’unica pagina con tutti i dati (almeno quelli indispensabili per proseguire con l’acquisto), in modo da aumentare la semplicità con cui i clienti possono ordinare. Cosi la percentuale dei carrelli abbandonati (cioè dei clienti che arrivano fino al momento di conferma dell’ordine senza proseguire oltre) si ridurrà notevolmente.

Inoltre si può offrire un regalo se il totale della spesa supera un certo importo, applicare uno sconto se i prodotti di una categoria specifica vengono aggiunti al carrello, offrire le spese di spedizione gratuite su alcuni articoli e tanto altro ancora.

Se vuoi puoi permettere ai clienti di fare pubblicità agli articoli che prediligono, pubblicando un commento in tempo reale. I tuoi acquirenti potranno così leggere i commenti mentre visualizzano i prodotti. E mostrare le opinioni dei consumatori è sicuramente una delle migliori strategie di marketing!

Potrai anche decidere di integrare la tua piattaforma con i principali software  gestionali in commercio, in modo da curare al meglio tutta la gestione dei prodotti e degli ordini. L’integrazione con il gestionale ti permette di scaricare gli ordini ed importare vari dati, tra i quali:

  • Codice prodotto;
  • Descrizione prodotto;
  • Indirizzo di fatturazione;
  • Indirizzo di spedizione;
  • Costi spedizione….

Come vedi le caratteristiche di una piattaforma sono davvero tante ed ogni modulo richiede la formazione necessaria per il suo utilizzo. Un sito ben impostato, gestito correttamente e integrato ti garantirà la massima semplicità d’uso, tempo risparmiato e di essere competitivo!

Bene.. Ora che sei organizzato ed hai un sito ecommerce all’avanguardia ti rimane “soltanto” l’ultimo passo, quello decisivo: la promozione del tuo sito!

Il 2° passo (di 5) per arrivare all’ecommerce: immagine e comunicazione coordinate

Chi passa dal giornale alla televisione, poi al telefono, finisce sul divano e ricomincia a letto?

Cominciamo la seconda parte della nostra guida, divisa in 5 passi, per arrivare a vendere online con una domanda.

Quindi? Chi è?

Il tuo cliente!

Come avevamo scritto ormai più di 1 anno oggi le persone non seguono più una sola strada per arrivare a te, ma passano da moltissimi canali diversi, ognuno con le sue caratteristiche e funzionalità.

La domanda che devi farti è: “ma che partano dal giornale, dallo smartphone, o dal volantino, la mia azienda da sempre la stessa ”prima impressione“? Comunica sempre il motivo per cui sceglierla? E se poi acquistano o mi vengono a trovare? Corrisponde a quello che vedono online?”

Oggi parliamo di immagine e comunicazione coordinate

Coordinando la tua immagine e comunicazioni online ed offline presenterai la tua azienda in modo chiaro e univoco al pubblico, ma soprattutto ai tuoi clienti (sia attuali che potenziali).

Pensa alla forza del marchio McDonald, alla Coca Cola o Apple? La fotografia sopra ne è un esempio: forse vedi la scritta “Coca Cola” da qualche parte? No. Ma tutti noi sappiamo che quel distributore è Coca Cola e che se abbiamo sete è lì che devo andare. I loro loghi sono riconoscibili a metri di distanza, che tu li veda online, su un volantino o alla televisione. E portano con loro un insieme di valori e significati che per chi li conosce e “ama” sono piacevoli e rispondenti alle esigenze personali: fame, sete, tecnologia e design ecc…

Ok, non sei McDonald o la Coca Cola (forse è meglio cosi, no?) ma comunque il tuo pubblico deve poterti riconoscere da metri di distanza, riconoscere in te qualità e valori precisi e la soddisfazione alle sue esigenze. Altrimenti sei uno dei tanti, e allora te la giochi sul prezzo..

Nella pratica vuol dire che dal biglietto da visita, alla carta intestata, al volantino, al sito web, alla banner promozionale, allo striscione, al gadget, al pacchetto con cui spedirai la merce… tutto deve corrispondere!

Sia l’immagine che la comunicazione coordinata sono diventate fondamentali per far percepire la tua azienda come realtà professionale e all’avanguardia, anche rispetto alla concorrenza. Il messaggio che trasmetti deve essere completo, univoco e coerente, sia nella forma che nella sostanza, ed adatto al canale con cui lo trasmetti.

I vantaggi?

In primo luogo c’è sicuramente la possibilità di distinguersi dalle altre imprese e dagli altri prodotti in generale, non soltanto dai tuoi concorrenti. È essenziale per la tua azienda che il cliente, o chiunque si relazioni con voi, non abbia dubbi nel capire a chi si sta rivolgendo. Ogni elemento comunicativo, dal web al cartaceo, deve suscitare sicurezza ed un’immagine precisa dell’attività nel tuo interlocutore.

Il secondo vantaggio è la chiarezza di comunicazione: attraverso la comunicazione coordinata, trasmettiamo un messaggio chiaro, unico e semplice. Sopprattutto sul web dobbiamo arrivare in poco spazio ed in pochissimo tempo a catturare l’attenzione del nostro potenziale cliente e comunicargli qualcosa. O meglio: non qualcosa, ma un vantaggio, un tuo punto di forza, un motivo per cui valga la pena cliccare sulla pubblicità e saperne di più di te e di quello che offri. In questi casi, non avere un progetto di comunicazione coordinata adeguato può complicare il compito e diminuire di molto l’efficacia di ogni azione promozionale. Ricorda: il cliente prima di sceglierti controllerà anche le offerte dei tuoi competitor, opinioni e molti altri dati che lo convincano ad acquistare. Presentarti in modo professionale, coordinato, su tutti i possibili canali che userà per trovarti e “controllarti” è fondamentale, e fa la differenza tra il vendere e non vendere.

Detto questo, se pensi che la tua azienda abbia bisogno di un “restyling” a livello di immagine e comunicazione.. be.. facci un colpo di telefono o scrivici: saremo felici di fare 2 parole senza impegno per capire in che modo possiamo esserti utile!

A presto con il 3° passo!

Ecommerce: un’occasione per crescere o un’occasione persa, dipende da te

La ricerca del gruppo Casaleggio Associati ha messo in luce che nel 2014 l’ecommerce a livello mondiale raggiungerà i 1.500 miliardi di dollari, crescendo del 20% rispetto allo scorso anno.

Già nel 2012 avevamo “avvisato” le PMI di questo grande potenziale ancora inespresso e le previsioni non solo sono state rispettate ma addirittura abbondamente superate..

La situazione italiana

In Italia l’ecommerce è solo agli inizi del suo percorso e la crescita continua a doppia cifra ogni anno, grazie da un lato all’aumento degli utenti che acquistano online e dall’altro alle (ancora troppo poche) aziende che hanno visto lontano, investendo in questo canale e favorendone al contempo l’utilizzo.

Ecco i dati emersi, per quanto riguarda il nostro Paese: “Il valore dell’ecommerce italiano è stimato in 22,3 miliardi di euro nel 2013. Il fatturato delle vendite on line è cresciuto complessivamente del 6% rispetto al 2012. Si rileva, quindi, una crescita delle vendite on line nonostante il protrarsi dello stato di recessione economica

Nell’anno appena trascorso, il numero di attivazioni di nuovi ecommerce, è stato il più alto degli ultimi dieci anni.

Quindi?

Se hai un un negozio integrarlo con un ecommerce ti permetterà sia di ridurre o eliminare la merce rimasta invenduta sia di aumentare il volume di affari grazie all’ampiamento della base di clienti. “La promozione dell’attività sul web, inoltre, attraverso il sito e l’eventuale attività di advertising, consente di intercettare la domanda e fa crescere il business”, come sostiene la società Casaleggio Associati.

Un dato molto importante da tenere in considerazione quando si apre un ecommerce è quello relativo al numero di utenti che si collegano a Internet da mobile (smartphone, tablet & co.): in rapida crescita e destinato ad aumentare nei prossimi anni.

Oltre a intercettare il traffico mobile è essenziale saperlo gestire predisponendo gli strumenti adeguati, ottimizzando il sito perchè sia perfettamente fruibile anche in mobilità. Altrimenti tutto il lavoro per portarvi utenti interessati si tradurrà in mancate vendite e quindi mancati guadagni, perchè (lo fanno tutti) il primo motivo per cui si “abbandona” un sito è proprio la difficoltà di navigarlo. Per dare un’idea Dollar Shave Club (ecommerce di prodotti per la rasatura) ha avuto un incremento del 126% delle conversioni da mobile dopo aver ottimizzato il proprio sito per la navigazione da smartphone e tablet.

E’ tutto oro quel che luccica?

L’ecommerce è una grande opportunità. Non rischiare di bruciare l’occasione di coglierla.

E’ necessario tener presente che ci vogliono impegno e risorse per riuscirci. Diffida da chi ti propone un’ecommerce a 99€ tutto compreso. L’ecommerce, infatti, non è diverso da un negozio fisico (naturalmente con moltissimi vantaggi rispetto a questo, come flessibilità, costi di avvio, burocrazia ridotta ecc…) e come questo richiede impegno, lavoro e pazienza. Gli utenti online non stanno aspettando te: devi conquistarteli!

Un ecommerce non si fa solo con un sito internet perchè avere un sito con il “carrellino” non assicura di per sè visibilità. Per far funzionare questo strumento bisogna soprattuto promuoversi nel modo giusto e nei “posti” giusti, ed avere un “piano di azione” (detto anche business plan) quantomeno chiaro e sincero nei numeri.

Come tutte le attività a scopo di lucro l’obiettivo è quello di ottenere quanti più clienti è possibile, ed online sono virtualmente illimitati!

I modi per fare pubblicità su Internet sono moltissimi.

Ad esempio è consigliabile affidarsi ad un esperto per gestire una campagna AdWords, per limitare i costi ed aumentare le conversioni: rivolgiti ad aziende specializzate che ti faranno da consulenti e aiuteranno a gestire al meglio il tuo ecommerce.

Rivolgendoti ad un’azienda specializzata otterrai anche un’altra cosa fondamentale: la formazione. Imparare tecniche ed accorgimenti per aumentare le vendite sfruttando gli strumenti del webmarketing ed applicando accorgimenti a volte molto semplici e “sottili” può far anche raddoppiare le prestazioni del tuo ecommerce o delle campagne pubblicitarie ad esso collegate. E questo non ha prezzo, perchè da un lato abbasserai i costi vivi dell’attività sopperendo con le tue nuove competenze, dall’altro l’azienda potrà seguire al meglio tutte le novità del settore, proponendoti sempre soluzioni aggiornate e all’avanguardia.

Ora sta a te decidere se cogliere l’occasione o no.. Ricorda che per fare due chiacchere senza impegno al telefono o di persona puoi sempre farci un colpo di telefono.

La guida GRATUITA a MailChimp 2013

Guida gratuita Mailchimp

Vorresti un sistema comodo, veloce e gratuito per poter aggiornare ed informare clienti, clienti potenziali, fornitori e collaboratori sulle novità della tua azienda? Per poter proporre promozioni, offerte, presentare un nuovo prodotto?

Questo sistema esiste: si chiama newsletter.

Preferisci continuare con volantini generalisti oppure consegnare una lettera personalizzata e indirizzata solo alle persone che ti interessa raggiungere?

La newsletter non è una novità di questi giorni, ma negli anni si è evoluta fino a diventare uno strumento indispensabile per le aziende. In pratica si tratta di un elenco di indirizzi e-mail ai quali inviare aggiornamenti periodici (news appunto) di qualsiasi tipo: novità, promozioni, iniziative, auguri, comunicazioni ufficiali ecc…

Attenzione! Una newsletter è diversa dalle mail pubblicitarie che ogni tanto identifichiamo come “spam”: la prima ha lo scopo di informare sulle novità, senza necessariamente voler vendere qualcosa. Le seconde hanno lo scopo principale di proporre un prodotto o servizio specifico, anche a persone che ancora non conoscono l’azienda. In questi casi solitamente di usano abbinate a delle landing page per raccogliere indirizzi, o si acquistano dei database di e-mail per fare Direct E-Mail Marketing (DEM).

Se usata in modo professionale la newsletter offre moltissimi vantaggi:

  • aggiorni in tempo reale il tuo target
  • è gratuita (fino ad un certo punto almeno) e sicuramente costa meno di altri sistemi
  • è personalizzabile in ogni parte (un conto sono i clienti, un altro i fornitori ecc..)
  • è alla portata di tutte le aziende, anche senza particolari conoscenze informatiche
  • permette di verificare l’andamento della campagna (percentuali di apertura, lettura, click fatti ecc..)
  • è molto più sicura di tutti gli altri sistemi “casalinghi”, come inviare la stessa mail a centinaia di contatti tramite Gmail &co., in quanto riduce al minimo il rischio di venire identificati come spammer e vedersi bloccato l’indirizzo e-mail dal quale spedite (pensa cosa succederebbe se non potessi più usare la classica mail info@nomedellatuaazienda.it!)

Mailchimp in questi mesi si è imposto come leader nel settore per gestire, inviare e monitorare le newsletter. Di distingue per la simpatica mascotte, una scimmietta-postino, che lo può far sembrare un giochino, anche se in realtà è tutto il contrario.

Questa è una breve guida all’utilizzo di MailChimp. Non copre tutte le opzioni disponibili ma permette a chi parte da zero di impostare il sistema nel migliore dei modi, passaggio dopo passaggio. Recentemente MailChimp si è aggiornato e quindi molte guide non sono più adeguate alle nuova interfaccia grafica ed alla nuove opzioni disponibili. Cliccando il link potrai scaricare una guida a MailChimp 2013, aggiornata, gratuita ed in italiano.

Prima però una piccola premessa. Se vuoi un consiglio affidarsi completamente ad un sistema online non è sempre la soluzione migliore.

E’ per questo motivo che solitamente consigliamo di impostare un file di Excel molto semplice, che però è di proprietà dell’azienda e residente nei computer locali. Guarda qui un esempio della struttura che dovrebbe avere.

In questo modo avrai un tuo database generale dal quale selezionare i diversi contatti da importare nella newsletter. Capirai meglio scaricando il tutorial di Mailchimp

Quindi non ti resta che iscriverti gratuitamente a MailChimp, inserire i dati che ti vengono richiesti e cominciare ad informare tutte le persone che ti interessano sulla tua azienda.

Se hai bisogno di aiuto visita il nostro sito web, scrivici o chiamaci.

Clicca per scaricare la guida gratuita a MailChimp 2013!

Ed ora… Eat a banana 🙂

New Internet, il futuro della pubblicità

Oggi non si parla più di Internet. Si parla di New Internet. E per le aziende italiane è un’ottima notizia!

Infatti in Italia le vendite di tablet come l’iPad e smartphone sono in costante aumento negli ultimi anni. Cosi come quelle riguardanti le “Smart Tv”, cioè quei televisori che permettono di navigare in internet con il telecomando, vedere filmati di YouTube e consultare la posta elettronica comodamente dal proprio divano di casa.

Questo vuole dire che le aziende hanno di fronte a loro un parco di potenziali clienti sempre più ampio.

E 7 nuovi modi per raggiungerli:

  1. smartphone
  2. tablet
  3. smart Tv
  4. social network
  5. applicazioni
  6. vendita di contenuti a pagamento
  7. video

Quindi perchè continuare ad investire solamente nei canali tradizionali, che solo nel 2012 hanno subito un calo del 5%, mentre i new media hanno raggiunto 1/3 della quota complessiva degli investimenti pubblicitari?

Per saperne di più potrebbe essere utile leggere questi articoli:

New Internet, il futuro della pubblicità (soprattutto in Italia)

La Nuova Internet spinge i ricavi secondo nuovi modelli di business

“New Internet” in crescita del 90% grazie a smartphone e tablet