Sempre di più gli Account Facebook rubati! Come difendersi con le password

Venerdì 8 maggio è apparso un interessante articolo sul sito dell’Eco di Bergamo riguardante l’allarme per i furti sempre più frequenti di account, dovuti spesso alle password troppo “semplici” utilizzate da molti utenti.

Sicuramente i consigli che vengono dati in questo articolo sono interessanti; ma rendere la password più sicura significa anche renderla più difficile da ricordare.

Come poter ovviare al problema senza dimenticarsi le credenziali per accedere ai nostri account?

La soluzione migliore è utilizzare un software che funga da “password bank” e che si ricordi lui, per noi, delle password di tutti (o quasi tutti) i nostri account.

Tra i migliori che abbiamo avuto modo di provare c’è LastPass; semplice e sicuro, basta scaricare il componente aggiuntivo dal sito (download gratuito) e installarlo sui browser di navigazione che utilizziamo abitualmente (Explorer, Firefox, Chrome, ecc).

Con un unica password di accesso, sarà possibile memorizzare tutte le altre semplicemente confermando la loro memorizzazione la prima volta che vengono inserite per entrare nell’account. Inoltre è possibile avere diversi password bank che memorizzino diverse password (è richiesta una mail diversa per ogni utenza).

Così in ufficio potremo accedere a tutti i siti dedicati all’account del lavoro oppure a tutti quelli privati senza doversi ricordare tutte le password o digitarle con il rischio che vengano tracciate.

image

Ecco risolto il problema della memorizzazione; per risolvere invece quello della sicurezza, consiglio di scegliere un metodo standard con cui creare password che sia sempre lo stesso ma vi consenta di non avere la stessa parola di sicurezza per tutti gli account.

Ad esempio si può decidere di prendere una parola che ci è di uso comune e storpiarla secondo un senso logico: mia mamma si chiama Lorenza ed è nata il 3 ottobre 1965? La password potrà essere Lòrènz@03101965; oppure con lo stesso procedimento il mio cane si chiama Fido: la password potrebbe essere Fìdò201$. In questo caso decido di cambiare tutte le vocali con vocali accentate o simboli equivalenti (ho messo il $ al posto del 5 per avere un carattere particolare come ho fatto con la @ di Lorenza).

Le cose importanti sono due: scegliete un metodo che vi consenta di avere una lettera maiuscola, dei numeri, un carattere speciale ed usate sempre quello; utilizzate un software di password bank per cui vi dovrete ricordare solo una password.

Per chi volesse leggere l’articolo a cui ci siamo ispirati ecco il link:http://www.ecodibergamo.it/stories/Giochi%20e%20Tecnologie/account-rubati-sul-web-sale-lallertacinque-regole-per-una-password-sicura_1119542_11/

Expo 2015: come seguirlo su web e social

Viaggiando tra le news di Google ho trovato un interessante articolo di Vanityfair relativo all’Expo 2015 e la possibilità di seguirlo on-line (per chi non ha tempo materiale di andarci o 39 euro da spendere per entrare).  Sicuramente il poter farsi un’idea di cosa ci aspetta in questa esposizione, potrebbe essere estremamente utile per decidere se andarci oppure no. L’articolo inizia con questa frase: “

Expo 2015 visto da lontano.

“. Io avrei scritto “Expo 2015 visto da MOLTO lontano!”; infatti i molteplici strumenti messi a disposizione sulla rete, oltre che essere del tutto scompagnati l’uno dall’altro, non sembrano permettere una vera esperienza virtuale dell’evento.

C’è il tour virtualehttp://virtual.expo2015.org/?language=IT :  applicazione interessante ma piuttosto limitata che assomiglia di più ad una guida virtuale ad museo (non è comunque esaustivo come i tour virtuali proposti ad esempio dal museo del Louvre , provatelo ne vale la pena, http://musee.louvre.fr/visite-louvre/index.html?lang=FRA ); dopo una decina di minuti mi sono annoiato perchè la struttura in cui si naviga è chiaramente digitale e non ci sono praticamente foto e video degli stand e degli allestimenti (abbastanza ovvio visto che li hanno finiti qualche ora prima dell’apertura).

Poi c’è l’App ufficiale con la mappa interattiva e calendario eventi: è la classica cartina multimediale, comoda se sei all’Expo, ma che non da alcuna esperienza virtuale dell’evento.

Oppure il canale  Youtube, https://www.youtube.com/user/expomilanotv/videos , dove ci sono parecchi video, ovviamente nessuno dei padiglioni, stand, ecc.

Il Social Media Hub, http://socialmediahub.expo2015.org/ : probabilmente l’unica valida alternativa per fare una sorta di viaggio all’Expo attraverso le esperienze degli altri (lo consiglio).

Ovviamente ci sono tutti i social: Twitter, Facebook, Pinterest e Istagram, che però potete vedere in modo più ordinato sull’Hub.

C’è anche un magazinehttp://magazine.expo2015.org/it , dove  troviamo molto poco sull’esposizione vera e propria (campeggia invece ben evidente il pulsante “Acquista il Biglietto”)

Visto l’evento ed il suo costo spropositato, non si capisce perchè nessuno abbia pensato di organizzare un diario giornaliero di viaggio, un canale youtube della visita e delle esperienze che si possono fare, un canale live tv con inviati, interviste, assaggi, e chi più ne ha più ne metta. 

Da quello che ho potuto vedere sembra che l’unica possibilità sia, anche se non è ancora partita, l’iniziativa di McDonalds in collaborazione con Radio 105 di assumere per 6 mesi dei ragazzi come inviati all’Expo.

E’ comprensibilmente stata dura aprire quest’evento con tutti i problemi che si sono presentati; viene però da pensare che si tenga volutamente un certo livello di ermetismo sulla diffusione di immagini e di esperienze per paura che la gente faccia un “tour virtuale” e non acquisti il biglietto. Probabilmente accadrebbe l’opposto; un esperienza virtuale (tramite i vari canali) esaustiva convincerebbe i dubbiosi invece di scoraggiare quelli già decisi ad andarci.

Forse però è solo una fantasia da “complottista” e si tratta semplicemente di un’altra occasione sprecata tra le tante.

Ecco il link dell’articolo per chi volesse più dettagli: http://www.vanityfair.it/news/italia/15/05/07/expo-2015-milano-seguire-web-social

Nonostante tutto… buon Expo 2015 a tutti! Per chi ci va.

By Stefano Salvoni

Vuoi sentire una storiella? Un tizio ha fatto un sito….

Un tizio incontra un suo amico e gli dice: “Sai che ho fatto fare il sito web per la mia azienda?”. Il suo amico lo fissa per un attimo e gli chiede: “ Perchè?”.

Il tizio resta perplesso e con un tono un po’ seccato dice: “ Perchè il sito internet è importante per un’azienda!”.  Il suo amico gli fa un bel sorriso e dice: “Perchè?”.

“Come perchè?!” – sbotta il tizio, “ Perchè ti fa trovare nuovi clienti ed aumentare il lavoro!” prosegue con tono concitato. L’amico con il sorriso fisso sul suo volto gli dice: “Perchè?”. Il tizio non ce l’ha fa più e comincia a diventare paonazzo: “Perchè…Perchè…” e mentre riflette qualche minuto sul perchè il suo colore torna lentamente normale e la sua espressione da adirata diventa sconsolata e dice: “ Perchè quello che me l’ha venduto mi ha detto che è importante, ma perchè lo sia non lo so proprio.”

“Ci voleva tanto!” esclama il suo amico.

Se vi siete rivisti in uno dei due personaggi di questa storiella… Benvenuti! Siete uno di noi. A tutti è capitato almeno una volta di investire dei soldi senza sapere esattamente il perchè; anzi, il perchè lo si sapeva benissimo: “riceverne in cambio più soldi, tempo, tranquillità, eccetera”. Il modo in cui tale spesa avrebbe dovuto produrre il suo utile era la vera incognita.

Se vi state accingendo, per l’ennesima o per la prima volta, a spendere soldi per un sito web, una campagna Adwords, mail pubblicitarie, campagne sui social media o altro, fermatevi bene a riflettere sul perchè vi stiano proponendo una determinata soluzione piuttosto di un’altra. Se non avete la risposta o la cosa non vi è chiara, CHIEDETE CHIARIMENTI (in particolar modo se chi vi offre un servizio non vi ha interrogato per sapere esattamente da voi quale motivo vi spinge ad investire soldi e quindi non può conoscere il vostro vero obbiettivo).

Scopri perchè non sei soddisfatto del tuo sito

Hai il sito internet; hai pure l’ecommerce, la pagina facebook, il “mitico” link sul sito delle pagine gialle, sei iscritto sui portali di settore, eppure non sei soddisfatto dei risultati. Diciamo che ti aspettavi molto di più da internet. Bene, tieni presente che non è colpa del Web!

Molti “addetti” del web vendono alle imprese degli strumenti come se fossero delle soluzioni e, dall’altra parte, molti imprenditori decidono arbitrariamente che l’uno vale l’altro; si tratta di due termini molto differenti tra loro.

Lo strumento è un mezzo da utilizzare, la soluzione è il metodo con cui usare i mezzi a disposizione per risolvere un problema o arrivare ad un risultato.

Se il tuo scopo è vendere on-line i tuoi prodotti al maggior numero di clienti possibili ti servirà lo strumento dell’e-commerce; l’averlo non ti porterà automaticamente vendite (ci sono casi di persone che hanno un e-shop con centinaia di articoli e in un anno non hanno effettuato nemmeno una vendita). Questo è un bel problema! Come risolverlo? La soluzione c’è e non è meramente la somma di investimenti che fai su internet, ma la strategia con cui questi vengono effettuati.

Se il tuo scopo è attirare nuovi clienti interessati ai servizi che la tua prestigiosa azienda offre, l’avere un sito aziendale ultra tecnologico, iper-mega figo, con filmati ed immagini in hd, non sarà sufficiente per risolvere il tuo problema.

Il tuo problema, nei due esempi sopra descritti,   non è avere un sito o un e-commerce, ma vendere.

Si deve stare attenti a non confondere il risultato che vogliamo ottenere con lo strumento che pensiamo di dover avere.

Nel gergo tecnico di noi “addetti” del web, il trasformarsi di un investimento di tempo o di denaro, pur minimo che sia, nel risultato che stiamo cercando di ottenere viene chiamato conversione.

La prima cosa che devi fare con quello che hai messo sul web per conseguire il tuo obbiettivo è: monitorare le conversioni. Si tratta di poter verificare in qualsiasi momento i risultati che stiamo ottenendo dalla strategia posta in essere. Google Analytics è un sistema assai utile per riuscire a farlo.

Se sei seguito da una Web Agency, ti consiglio di chiedere il preventivo per un servizio di analisi che ti permetta di sapere periodicamente l’andamento del tuo sito, e-commerce o altro canale web utilizzato.

Riassumendo: SE NON SEI SODDISFATTO DEI RISULTATI OTTENUTI DAL TUOI IMPEGNO SU INTERNET, PROBABILMENTE DEVI CAMBIARE STRATEGIA E, IN PRIMIS, SAPERE COSA DI QUELLA ATTUALE FUNZIONA OPPURE NO.

Alla prossima e BUONA AVVENTURA A TUTTI.

by Stefano

Google Power Up: Riassunto dell’evento

Per tutti quelli che non hanno potuto assistere all’evento in diretta streaming forniamo un riassunto dei principali temi trattati.

L’inizio è stato dedicato ad uno strumento particolarmente utile che Google mette a disposizione di chiunque si a interessato a conoscere i “volumi di ricerca” per una data query, con possibilità di selezionare il periodo temporale e la zona geografica da osservare: si tratta di Google Trends.

Con questo tool si possono effettuare delle veloci “analisi di mercato”, che permettono di valutare l’impatto di un’attività commerciale non solo sul web ma anche sul territorio.

Tra gli esempi fatti, due sono risultati particolarmente interessanti: nel primo si ipotizzava di voler aprire un negozio di scarpe; nel secondo di voler aprire un ristorante o una pizzeria.

image
image
image

Nel primo caso risulta evidente l’interesse degli utenti per le scarpe da ballo, da tenere in considerazione se si vuole aprire un negozio, fisico o online, per la vendita di calzature. Nel secondo esempio invece è utile sapere che “pasta” è molto più ricercata sul web rispetto “pizza” tenendo presente che la prima è più cercata al nord e la seconda più al sud. Ovviamente le informazioni date da questo strumento non consentono di verificare le potenzialità di un negozio aperto in una data zona; sicuramente ci dimostrano che, per un’attività che voglia aprirsi sul web, ci sono dei dati messi a disposizione gratuitamente da Google che vanno comunque presi in considerazione.

Ad esempio se io fossi in dubbio tra l’aprire un ristorante o una pizzeria in provincia di Bergamo potrebbe essermi utile sapere quali tra “pizzeria” e  “ristorante” è la query di ricerca con maggiori volumi in Lombardia per gli ultimi 2 mesi: anche se non specifico per la zona in questione è sicuramente interessante sapere che in generale il termine “ristorante” è cercato il doppio delle volte rispetto a “pizzeria”.

image

Il seminario prosegue illustrando le testimonianze disponibili sul sito www.eccellenzeindigitale.it elaborato da Google in collaborazione con Unioncamere; qui potrete trovare svariati video che illustrano l’esperienza positiva di piccoli e medi imprenditori che hanno investito nel Web e ne hanno ottenuto un ritorno, chi in termini di nuovi contatti, chi di aumento del fatturato, chi in risparmio nei costi di customer managment.

Successivamente, gli esperti di Google hanno fornito dei numeri relativi a ricerche di mercato svolte da importanti compagnie; riassumendo  breve: in Italia circa il 90% delle persone fino ai 54 anni accedono ad internet, per un totale di 40 milioni di utenti potenziali; gli utenti tra internet e televisione dedicano il 62% del loro tempo alla navigazione e il 38% ai programmi televisivi; le aziende con un e-commerce hanno mediamente aumentato il loro fatturato rispetto a quelle con il commercio “offline” (così definito perchè non si effettua tramite internet).

Denotano anche come, molte aziende, manchino di quegli strumenti necessari per raggiungere la clientela potenziale: sito internet ed e-commerce

I vantaggi della comunicazione online rispetto a quella classica che i relatori evidenziano sono: la flessibilità (poter attivare e disattivare le campagne a piacere),  la precisione (con internet è possibile effettuare un targeting molto preciso dei potenziali clienti che si vuole raggiungere), la misurabilità dei risultati (con sistemi quali Analytics è possibile arrivare a sapere quanto rende il nostro webmarketing), l’indistruttibilità (rispetto alla pubblicità cartacea), visuale ( testi, foto, video ecc.).

Noi vogliamo aggiungere un vantaggio, rispetto a quelli sopra elencati; un sito web o e-commerce, a differenza di qualsiasi altro canale pubblicitario tradizionale, non sono una spesa fine a se stessa ma sono un investimento che renderà nel tempo (mentre la normale pubblicità si esaurisce in breve tempo se non viene costantemente ripetuta).

I relatori proseguono illustrando le potenzialità del mondo mobile, tablet e smartphone, stimando che tra gli utenti tra gli 11 e i 74 anni d’età circa il  95% ha un cellulare e circa il 55% accedono ad internet con questo strumento (parliamo di  26 milioni di utenti). Molti siti web ed e-commerce però non sono ottimizzati per questi apparecchi e di conseguenza risultano poco utilizzabili o addirittura inutilizzabili.

Tra i vari strumenti che Google mette a disposizione per verificare la compatibilità dei siti con i sistemi mobile vi segnaliamo questo:  https://www.google.com/webmasters/tools/mobile-friendly/

Per analisi più approfondite vi consigliamo di rivolgervi ad Agenzie Partner Google.

L’ultima parte dell’intervento è dedicata allo strumento Export presente sul sito www.eccellenzeindigitale.it  con cui è possibile, inserendo una ricerca (singola parola o frase), visualizzare per l’estero il volume delle relative traduzioni nelle varie lingue straniere.

Google invita apertamente le piccole e medie aziende italiane ad esportare il proprio prodotto e fornisce le informazioni per verificare quali possono essere i paesi stranieri maggiormente interessati.

Riassumendo l’intervento in punti, gli esperti Google consigliano alle aziende italiane quanto segue:

  • di essere presenti su internet con un sito o e-commerce (a seconda del prodotto/servizio)
  • di utilizzare molti tool grauiti per capire dove sta è qual’è la clientela potenziale
  • di comunicare anche tramite dispositivi mobile (tablet e smartphone) perchè sono, sempre di più, i principali strumenti di navigazione
  • di esportare e farsi conoscere all’estero; questo aumenterà il tuo giro d’affari
  • di rivolgersi ad Agenzie partner di Google perchè hanno sostenuto esami che ne certificano la preparazione

Per tutto coloro che volessero vedere l’intero intervento in streaming ecco il link: https://www.youtube.com/watch?v=Eun4M5uagLM

In bocca al lupo a tutti e BUONA AVVENTURA!

La pubblicità sul Web non funziona? Ecco i 4 punti fondamentali per fare pubblicità su Internet.

Se hai investito soldi per sviluppare un sito web aziendale o un e-commerce e i risultati non ti hanno nemmeno fatto rientrare della spesa; se pochi clienti “interessanti” ti contattano nonostante l’impegno dei tuoi soldi e del tuo tempo in blog, social, adwords, attività SEO e chi più ne ha più ne metta; non devi rassegnarti!

Ci sono 4 punti principali che non sono stati rispettati:

  1. Targeting
  2. Strategia
  3. Costanza
  4. Conversione

Vista la moltitudine di canali comunicativi che internet mette a disposizione per fare marketing è necessario avere in testa una precisa idea di quali sono le tipologie di bisogni che la nostra “offerta web” andrà a soddisfare. Individuare il “cliente tipo” è un passo indispensabile per decidere come impostare la strategia di marketing: se vendo prodotti per aziende bisognerà evitare di contattare clienti privati; se invece non possono essere trasportati fuori dalla mia provincia sarà controproducente raggiungere una clientela sparsa su tutto il territorio nazionale o addirittura internazionale.

Prima punto: NON PUOI VENDERE TUTTO A TUTTI! SCEGLI UN OBIETTIVO!

Una volta stabilito il primo punto, studiate una strategia per focalizzare le forze e gli investimenti sui canali che possono offrire il miglior rapporto tra sforzo e resa. Lo scopo è crearsi una “Web reputation” che abbia valore per il  nostro target: se voglio essere conosciuto come la migliore panetteria della zona, risulterebbe poco utile pubblicizzarmi a livello nazionale e potrebbe essere addirittura contro producente aprire un e-commerce; se il mio obbiettivo è vendere prodotti dedicati ad una determinata fascia di popolazione, dovrò scegliere con cura le parole chiave che mi qualificano sui motori di ricerca per evitare che la maggior parte delle mie risorse venga assorbita da potenziali clienti non interessanti per me.

Secondo punto: NON AGIRE D’IMPULSO! CREATI UNA STRATEGIA SENSATA CHE PUOI METTERE IN PRATICA!

La “Web reputation” va guadagnata con l’impegno, la costanza e spesso con la generosità. Gli utenti che vedono in voi un’azienda o persona affidabile per un dato contesto sono già dei potenziali ottimi clienti (detti anche leads). Per ottenere e mantenere questo status è necessario aggiornare costantemente i contenuti “regalati” agli utenti adeguandoli di volta in volta con i canali in cui vengono trasmessi: pubblicare un testo tecnico su Facebook potrebbe essere totalmente improduttivo; postare un commento interessante relativo ad un testo pubblicato potrebbe portare decine di nuovi contatti; aggiornare costantemente le descrizioni e i parametri del proprio ecommerce dimostrerebbe all’utente che ci tengo a fornire un buon servizio.

Terzo punto: UNA VOLTA FATTO TUTTO, IL LAVORO E’ APPENA INIZIATO! DEDICA DEL TEMPO OGNI GIORNO ALLA TUA WEB REPUTATION

Finalmente ci siamo. I potenziali clienti ci contattano, l’ecommerce comincia a vendere, la web reputation corrisponde a quella desiderata. E’ arrivato il momento di finalizzare o come si dice nel gergo, convertire l’accesso di un utente nel risultato da noi desiderato. Più importante di aumentare le visite di nuovi  potenziali clienti è avere una percentuale di conversione più vicina possibile al 100%. In questa fase la coerenza è probabilmente il fattore più determinante. Mantenere quanto promesso in fase di marketing è il modo migliore per concludere positivamente la trattativa di web commerce. Questo porterà inoltre ad avere un alto numero di recensioni (dette feedback) positive che ci renderanno più affidabili verso i clienti che non ci conoscono bene. Dovrò studiare il mio sito (soprattutto la landing page) perchè sia chiaro, facilmente utilizzabile e impostato per raggiungere il mio scopo principale: se promuovo un e-commerce in modo ottimo e genero un sacco di accessi, ma lo predispongo in modo disordinato, poco professionale, povero di contenuti d’interesse per i miei potenziali clienti, ridurrò sicuramente il numero delle conversioni. Mi organizzerò per essere preciso e puntuale nel supporto pre e post vendita: se al cliente restasse un dubbio, facilmente risolvibile con una mail o due minuti di chat online, aumenterei la probabilità che la trattativa non si chiuda o che non se apra una futura (oltre alla possibilità ancora peggiore di una recensione negativa di un’utente insoddisfatto).

Quarto punto: CREA UN AMBIENTE CONFORTEVOLE PER IL CLIENTE! COCCOLALO E LUI PARLERA’ BENE DI TE E PROBABILMENTE TI FARA’ PUBBLICITA’

Nel prossimo articolo: I numeri di Google – statistiche ufficiali che vi serviranno per trovare il vostro Target? (prima parte)

Strategia INBOUND: ecco le 4 FASI

Come promesso eccoci qui puntuali per cercare di spiegare meglio come mettere in atto la Strategia di Inbound Marketing. Come già spiegato nell’articolo precedente, l’obiettivo di questa Strategia è quello di fare in modo che sia l’utente stesso, dopo aver spontaneamente visto i nostri contenuti, a contattarci per ottenere maggiori informazioni.

Non sò se vi siete accorti ma ho detto: “dopo aver visto i nostri contenuti” questo significa che è diventato essenziale fare molta più attenzione quando creiamo i contenuti per il nostro sito piuttosto che per il blog o per i Social Network, perchè è il nostro unico modo per farci notare dagli utenti.

Ma analizziamo bene bene come si compone questa Strategia. Possiamo identificare ben 4 fasi:

  • ATTRARRE → L’obiettivo in questa fase è portare il maggior numero di visitatori sul nostro sito. Ma vi starete chiedendo: come fare a raggiungere questo obiettivo? Una grossa mano ve la può dare il Blog. Si perchè, scrivendo almeno 1 articolo alla settimana, è possibile generare un aumento del traffico, purchè i contenuti inseriti nel sito stesso siano sempre di valore. Se scrivere un blog lo reputate troppo impegnativo (e per qualche verso lo è!) un altro modo sono i Motori di Ricerca, per cui occorre essere ben posizionati e ben visibili oppure utilizzare al meglio i Social Networks, cercando di creare interesse a ciò che scrivete e invogliare così gli utenti ad entrare sul vostro sito per approfondire il tema.
  • CONVERTIRE → In questo caso l’obiettivo è trasformare il visitatore in un Lead, ovvero dobbiamo convincerlo a farci lasciare qualche suo contatto (potrebbe essere ad esempio la sua email) in cambio di qualcosa. Questo è il cuore della Strategia, perchè è proprio da questi dati che tutto può iniziare. In questo caso, per invogliare i visitatori a lasciare i propri dati, gli strumenti a nostra disposizione sono:
    • Call-to-Action: in questo caso dobbiamo incuriosire il visitatore fornendogli qualcosa che gli possa interessare, ad esempio le guide gratuite, oppure un video tutorial…, facendo in modo di convogliarli sulla landing page.
    • Landing Page: è la pagina in cui l’utente può scaricare il contenuto a cui è interessato però in cambio chiederemo la compilazione del form.
    • Form: compilando i campi e quindi inserendo i propri dati, finalmente il visitatore si trasforma in lead.
  • CHIUDERE → L’obiettivo è quello di rendere il nostro lead un vero e proprio cliente, e quindi convincerlo ad acquistare il nostro prodotto/servizio. In questa fase ci può essere utile l’email marketing … ma come fare? Innanzitutto è fondamentale avere un software adeguato (uno valido è di certo Mailchimp), secondo punto è scegliere bene il formato del messaggio, il contenuto e i tempi di invio. Infine non dimentichiamo che tutti i clienti sono diversi, per cui è importante segmentarli bene e per ogni segmento inviare una email specifica per loro.
  • DELIZIARE → Finalmente siamo arrivati all’ultima fase, ma attenzione perchè anche questa non è da sottovalutare. Infatti l’obiettivo è fare in modo che il cliente si trasformi in un promotore del nostro brand. Non è di certo cosa facile, ed è per questo che diventa importante non abbandonare il cliente dopo l’acquisto, ma fornirgli ad esempio un ottimo e preparato customer care, che possa risolvergli eventuali problemi nati dopo l’acquisto. Ricordiamo che un cliente soddisfatto sarà più propenso a parlare di noi in maniera positiva, così da generare il passaparola.

Concludendo, queste 4 fasi appena descritte sono necessarie per mettere in atto la Strategia di Inbound Marketing, e di certo avrete capito ancora meglio, quanto sono maggiori le sue potenzialità rispetto alla Strategia di Outbound. Ragione per cui è ormai arrivato il momento di abbandonare volantini,telemarketinga favore sicuramente di siti web, blog, social network, email marketing …. Se questi nuovi strumenti vi spaventano, non vi preoccupate che per qualsiasi dubbio o suggerimento, Publidesign, è sempre pronta a darvi una mano.

INBOUND MARKETING VS OUTBOUND MARKETING

In questi primi giorni dell’anno si sta parlando molto delle differenze tra Strategia Inbound Marketing e quella Outbound Marketing, pertanto abbiamo deciso di dedicare due articoli per chiarire un po’ meglio queste Strategie, e perché no, darvi anche qualche suggerimento.

Cominciamo quindi con le due definizioni: il termine Inbound Marketing indica una modalità di marketing centrata sull’essere trovati da potenziali clienti, mentre il termine Outbound Marketing indica la tecnica tradizionale, ovvero quella imperniata su un messaggio direzionato unicamente verso il cliente. (fonte wikipedia).

L’obiettivo delle aziende che si avvalgono dell’Outbound Marketing è quello di trovare i clienti, e lo fanno avvalendosi di tecniche abbastanza invadenti ed in alcuni casi anche fastidiose. Alcuni esempi sono la pubblicità su carta stampata, spot televisivi, telefonate da parte di call center, fiere… tutte tecniche, tra l’altro, anche molto costose.

Mentre l’obiettivo delle aziende che adottano le tecniche di Inbound Marketing è quello di fare in modo che sia il potenziale cliente a cercare loro. Quindi non si metteranno in atto attività che possano infastidire l’utente, ma anzi verranno create attività che attirino la loro attenzione, come ad esempio la creazione di e-book, video su youtube, blog tematici, profili sui Social Network …

Detto ciò … voi cosa seguite?Il nostro

consiglio

è quello di puntare assolutamente all’

Inbound

, in quanto oggigiorno è dimostrato, da molti studi, che l’Outbound marketing non funziona più. Le aziende devono ormai capire che devono concentrare le loro risorse e il loro tempo a favore di tecniche meno invasive ma decisamente più efficaci. Alcuni

vantaggi

di questa Strategia sono:

  • Decisamente più economica. Se ci pensate aprire un account sui Social è completamente gratuito e se gestito bene può generare traffico al proprio sito, oppure un altro modo, investendo poco è aprire un blog … mentre l’investimento necessario per comprare liste di contatti, oppure spazi pubblicitari è molto più costoso.
  • Pubblico più selezionato. Facendo in modo che sia l’utente a cercare l’azienda o il suo prodotto, chi arriva al sito oppure all’account social, è di certo interessato ai contenuti che si sono trasmessi, mentre nel caso dell’outbound non sempre il pubblico è ben segmentato e interessato a ciò che comunichiamo.
  • Comunicazione Bi-direzionale. In questo modo si fa nascere una comunicazione a due direzioni, in cui l’azienda comunica i propri contenuti in maniera molto meno invasiva tramite Blog, Social Network, Sito web …e il cliente, se interessato, risponde a questa azione contattando spontaneamente l’azienda stessa, instaurando così un dialogo molto più vero e più proficuo per entrambi gli attori.

Riassumendo con l’Inbound Marketing è possibile creare un rapporto molto più vero e sincero con l’utente rispetto a quello che si creava con l’Outbound. Questo legame inoltre è decisamente più stabile e duraturo permettendo all’azienda, se gioca bene le proprie carte, di fidelizzare il cliente e fare in modo che si inneschi il processo del passaparola.

E voi cosa ne pensate?

Nel prossimo articolo descriveremo un po’ più nel dettaglio come fare a mettere in atto questa Strategia.

UN ALTRO ANNO È PASSATO!

E anche il 2014 ormai è passato ed è arrivato il momento di tirare le somme. Il 2014 lo ricorderemo per lo sviluppo di Internet, dei Social Network e dell’E-Commerce.

Vi butto li qualche dato per capire un po’ meglio la situazione:

  • Gli utenti di Internet hanno ormai superato la cifra di 3 miliardi, per lo più concentrati nei paesi sviluppati.
  • Gli utenti dei Social Network continuano ad aumentare, e pensate che in Italia il tempo medio destinato alla navigazione sui Social è di circa 4 ore e 40 minuti.
  • Ormai ci avviciniamo quasi alla totalità delle persone che prima di rivolgersi ad una qualsiasi azienda ricerca informazioni in rete su di essa, sui suoi prodotti e servizi.
  • L’E-commerce, come già descritto nell’articolo “E-commerce & Mobile commerce”, è aumentato del 17% rispetto al 2013, e le proiezioni di crescita lo danno ancora in aumento con due cifre percentuali anche per il 2015.

Questi dati parlano chiaro anche da soli… Ormai dalla persona fisica alla più piccola attività commerciale per portare avanti i propri interessi e il proprio lavoro si affida sempre di più al web, che è diventato la nostra quotidianità. Questo deve far riflettere soprattutto tutti quei imprenditori che ancora non considerano il web come un’opportunità per farsi conoscere al mondo, e che anzi lo considerano ancora poco importante e superfluo. Purtroppo o per fortuna, il biglietto da visita di un’azienda è diventato il sito web, e in qualsiasi strategia di marketing una parte fondamentale riguarda di certo la sua buona gestione.

In generale anche noi, come digital agency, abbiamo trovato un forte riscontro di questi dati. Infatti abbiamo registrato un aumento delle richieste di creazione sia di siti web che di siti e-commerce; ma soprattutto ci rendiamo conto che, anche se lentamente, qualcosa sta cambiando… si sta davvero capendo l’importanza del sito web e di tutto ciò che gli gira attorno, a partire dai Social Network.

Tutti questi dati ci fanno ben sperare per questo 2015 che è appena cominciato…Noi siamo pronti per un nuovo anno e voi?

La guida GRATUITA a MailChimp 2013

Guida gratuita Mailchimp

Vorresti un sistema comodo, veloce e gratuito per poter aggiornare ed informare clienti, clienti potenziali, fornitori e collaboratori sulle novità della tua azienda? Per poter proporre promozioni, offerte, presentare un nuovo prodotto?

Questo sistema esiste: si chiama newsletter.

Preferisci continuare con volantini generalisti oppure consegnare una lettera personalizzata e indirizzata solo alle persone che ti interessa raggiungere?

La newsletter non è una novità di questi giorni, ma negli anni si è evoluta fino a diventare uno strumento indispensabile per le aziende. In pratica si tratta di un elenco di indirizzi e-mail ai quali inviare aggiornamenti periodici (news appunto) di qualsiasi tipo: novità, promozioni, iniziative, auguri, comunicazioni ufficiali ecc…

Attenzione! Una newsletter è diversa dalle mail pubblicitarie che ogni tanto identifichiamo come “spam”: la prima ha lo scopo di informare sulle novità, senza necessariamente voler vendere qualcosa. Le seconde hanno lo scopo principale di proporre un prodotto o servizio specifico, anche a persone che ancora non conoscono l’azienda. In questi casi solitamente di usano abbinate a delle landing page per raccogliere indirizzi, o si acquistano dei database di e-mail per fare Direct E-Mail Marketing (DEM).

Se usata in modo professionale la newsletter offre moltissimi vantaggi:

  • aggiorni in tempo reale il tuo target
  • è gratuita (fino ad un certo punto almeno) e sicuramente costa meno di altri sistemi
  • è personalizzabile in ogni parte (un conto sono i clienti, un altro i fornitori ecc..)
  • è alla portata di tutte le aziende, anche senza particolari conoscenze informatiche
  • permette di verificare l’andamento della campagna (percentuali di apertura, lettura, click fatti ecc..)
  • è molto più sicura di tutti gli altri sistemi “casalinghi”, come inviare la stessa mail a centinaia di contatti tramite Gmail &co., in quanto riduce al minimo il rischio di venire identificati come spammer e vedersi bloccato l’indirizzo e-mail dal quale spedite (pensa cosa succederebbe se non potessi più usare la classica mail info@nomedellatuaazienda.it!)

Mailchimp in questi mesi si è imposto come leader nel settore per gestire, inviare e monitorare le newsletter. Di distingue per la simpatica mascotte, una scimmietta-postino, che lo può far sembrare un giochino, anche se in realtà è tutto il contrario.

Questa è una breve guida all’utilizzo di MailChimp. Non copre tutte le opzioni disponibili ma permette a chi parte da zero di impostare il sistema nel migliore dei modi, passaggio dopo passaggio. Recentemente MailChimp si è aggiornato e quindi molte guide non sono più adeguate alle nuova interfaccia grafica ed alla nuove opzioni disponibili. Cliccando il link potrai scaricare una guida a MailChimp 2013, aggiornata, gratuita ed in italiano.

Prima però una piccola premessa. Se vuoi un consiglio affidarsi completamente ad un sistema online non è sempre la soluzione migliore.

E’ per questo motivo che solitamente consigliamo di impostare un file di Excel molto semplice, che però è di proprietà dell’azienda e residente nei computer locali. Guarda qui un esempio della struttura che dovrebbe avere.

In questo modo avrai un tuo database generale dal quale selezionare i diversi contatti da importare nella newsletter. Capirai meglio scaricando il tutorial di Mailchimp

Quindi non ti resta che iscriverti gratuitamente a MailChimp, inserire i dati che ti vengono richiesti e cominciare ad informare tutte le persone che ti interessano sulla tua azienda.

Se hai bisogno di aiuto visita il nostro sito web, scrivici o chiamaci.

Clicca per scaricare la guida gratuita a MailChimp 2013!

Ed ora… Eat a banana 🙂